Dragon Age: Origins – Witch Hunt – Recensione Dragon Age: Origins – Caccia alle Streghe

Dragon Age: Origins aveva dalla sua un finale sicuramente lascivo nei confronti di dubbi e papabile di numerosissime espansioni: di queste ne sono state pubblicate sette, ma solamente una di esse si è preoccupata di raccontare cosa fosse accaduto in seguito alla sconfitta dell’Arcidemone, e cioè Awakening. Tuttavia, coloro che avessero terminato il capitolo originale concorderanno che le risposte più attese dovessero essere date non da un’Arlea da gestire, ma da una certa strega a lungo nostra compagna d’avventure e amante: Morrigan.
Caccia Alle Streghe si propone proprio di spiegare che cos’è accaduto alla figlia di Flemeth, quali motivazioni l’abbiano spinta ad agire come abbiamo visto in Origins, e di concedere al giocatore la possibilità di porre una conclusione ai rapporti creati nel capitolo originale.
 

Da quanto tempo

Una volta avviata una nuova partita e selezionato Caccia Alle Streghe, ci sarà data la possibilità di creare un nuovo personaggio di livello 18 o di caricarne uno precedentemente creato, le cui azioni intraprese durante la Campagna principale influenzeranno le risposte che potremo ottenere da Morrigan; inizieremo l’avventura accompagnati dal nostro Mabari e incontreremo quasi subito la prima dei due nuovi compagni introdotti in quest’espansione: l’elfa Ariane, che si rivelerà essere un ottimo supporto grazie al buon equipaggiamento di cui dispone e al gran ventaglio di abilità che le permetteranno di assurgere al ruolo di assassino perfetto, e il mago Finn, il quale si dimostrerà un ottimo curatore ed in generale un buon supporto per il resto del gruppo. 



Ariane e Finn: due ottime aggiunte purtroppo rilegate al ruolo di comparse

Caccia Alle Streghe si propone dunque di porre termine alla storia del nostro alter-ego basandosi sulle decisioni che abbiamo preso in Origins, e lo fa attraverso circa due ore di dungeon crawling accompagnato a brevi dialoghi; ciò che lascia l’amaro in bocca, tuttavia, è costituito proprio dalla figura, più da cammeo che da vero e proprio personaggio, rivestita da Morrigan; essa sarà presente solo negli ultimi minuti di gioco, per di più solamente per qualche tutt’altro che soddisfacente risposta ai nostri quesiti: terminate le due (invero piuttosto brevi per i 7 Euro richiesti) ore di gioco avremo null’altro che nuove domande da porci ed un senso di vuoto causato proprio dalla mancanza di risposte tangibili.
Nulla è cambiato per quanto concerne la formula di gioco: gli oggetti recuperabili possono essere importati nelle partite di Origins ed Awakening e annoverano le new entries di quest’ultimo (come ad esempio le Pozioni del Vigore), ci si reca in un luogo prestabilito, si affrontano brevi sessioni di dungeon crawling e si ha qualche spiccio dialogo con i due nuovi compagni, che purtroppo vengono solamente abbozzati: malgrado difatti siano discretamente caratterizzati, la mancanza di tempo a disposizione non ne consente un appropriato approfondimento caratteriale. 
Fortunatamente gli sviluppatori hanno pensato d’introdurre qualche piccola variante negli incontri: ecco dunque che sarà a volte necessario mettere in pratica particolari strategie in determinati scontri, come il dover attaccare un singolo nemico per sconfiggere gli altri; va però fatto notare che il livello medio di difficoltà si attesta su standard piuttosto bassi, non proponendo una sfida degna di nota se non per un buon boss finale. 


Un ultimo triste sguardo prima del nuovo inizio di Dragon Age II

 

So Long, My Dearly Beloved

Caccia Alle Streghe è forse la più grande delle delusioni tra i contenuti scaricabili del titolo Bioware: non solo ha una durata risibile, ma non dà vere risposte: Morrigan compare solo negli ultimi minuti di gioco e questo si rivela fin troppo semplice da portare a termine, malgrado possa procurare dell’ottimo equipaggiamento per i party di Origins ed Awakening. Inoltre, i due personaggi aggiunti vengono solamente abbozzati: il loro potenziale difatti si ritrova annullato dall’esigua durata della missione. Dispiace molto per un’occasione mancata, in quanto ultima per poter chiudere i conti con il passato in vista di un seguito che si propone di mettere in campo un cast completamente rinnovato, così come l’ambientazione in cui si svolgeranno gli eventi.
L’acquisto è consigliato a tutti coloro i quali avessero intersecato dei legami con Morrigan particolarmente approfonditi, facendosi rapire dalla capacità narrativa ed espressiva ai massimi livelli del capitolo originale. Tutti gli altri invece, farebbero meglio a rivolgere la loro attenzione verso altri lidi.

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