Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2 – Recensione Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 2

Il picchiaduro di ultima generazione

Ne abbiamo visti tanti di picchiaduro soprattutto su Dragon Ball, e dire che questo è il definitivo del genere sarebbe riduttivo siccome già si sa che non mancheranno seguiti che si miglioreranno sempre di più. Ma per ora ci accontentiamo di questo che risulta essere di una nuova generazione, infatti se su PS2 dovevamo sederci e premere dei pulsanti in sequenze improvvisate con una vera e propria tempesta di tasti, stavolta, sul Wii, la console Nintendo di nuova generazione, invece di stare seduti in poltrona dovremo seguire l’azione con i nostri controller e immaginate la perdita di calorie che avrete grazie a Goku e i suoi compagni. Dragon Ball è il primo picchiaduro che arriva su Wii e già il successo che ha riscosso lascia ben sperare per dei successori, che davvero potrebbero diventare dei capolavori senza precedenza per giocabilità e divertimento.

Ka-me-ha-me-haaaaa

Ovviamente la prima domanda che si pone l’appassionato del genere sarà "ma cosa cambia tra le due versioni?" riferendosi a quella per PS2 e quella per il Wii: la risposta è semplice quanto complessa, perchè al principio, usando il Wii col "banale" controller del GameCube o quello classico per il Wii, la differenza non si nota assolutamente, ma una volta presi in mano il Wii Motes e il Nunchuck la situazione cambia nettamente facendovi entrare in un mondo diverso, dove ogni appassionato della saga di Toriyama potrà eseguire tutte le mosse possibili ed immaginabili con i suoi alter ego. All’inizio però il controllo sarà difficoltoso e ci vorrà del tempo prima di iniziare a godercelo al massimo delle possibilità con una facilità estrema. Iniziamo col dire che non sarà possibile riprodurre tutte le mosse speciali dei nostri eroi, infatti per alcune i movimenti stabiliti non corrispondono alle mosse originali, e le uniche mosse che davvero dovremo e potremo emulare con i nostri controller sono la Kamehameha, la Sfera Genkidama di Goku e il Makankosappo di Junior: naturalmente questo limite di riproduzione era prevedibile altrimenti la giocabilità sarebbe degenerata troppo, ma comunque la Skipe ha saputo creare altre combo dai movimenti inverosimili per le mosse speciali degli altri personaggi. Ciò che risulta più difficile, invece, è proprio tenere costantemente il Wiimote puntato sullo schermo: soprattutto all’inizio, quando ancora non avremo preso ancora la mano, è frequente, presi dall’istintiva frenesia di premere i tasti principali, dimenticare di tenere il puntatore nell’area di gioco facendo passare automaticamente il personaggio in posizione passiva.
Anche se alla lunga tutto questo può risultare macchinoso, è innegabile che il pregio del titolo consista proprio nel non ridurre l’esperienza di gioco ad una frenetica pressione di tasti, come poteva accadere con la PS2, ma nel richiedere al giocatore un’autentica abilità non solo nel padroneggiare i comandi, ma soprattutto nel saperli interpretare e adattare alla difficoltà dei combattimenti. Ovviamente potrete inventare tutte le combo che volete, e non dovrete per forza eseguire quelle predefinite: potrete premere il tasto A di seguito fino allo sfinimento, potete alternarlo col tasto B, oppure premere quest’ultimo fino alla sfinimento; insomma, le possibilità sono tante e non smetterete mai di divertirvi.

Ottimo lavoro per la Skipe sul Wii

Il titolo è migliore rispetto alla versione per PS2 anche tecnicamente, oltre che per la giocabilità. I modelli poligonali sono più complessi ed è stato fatto un maggior impiego di antialiasing che permette anche una goduria maggiore per l’occhio, avremo poi dei personaggi realizzati con un cell shading molto più pulito, dando anche maggiore fluidità all’azione di gioco. Anche gli scenari, oltre ad essere molto evocativi, sono caratterizzati da un buon grado di complessità, e raramente potremo assistere a delle sgranature. Ciò che impreziosisce maggiormente il comparto grafico sono gli spettacolari effetti dettagliatissimi: i colpi aura e i colpi speciali sono una vera festa per gli occhi, unica pecca un framerate che mostra qualche incertezza nei colpi più “pesanti” forse per una eccessiva carica di luce. Notevole anche la fedeltà nell’animazione dei personaggi e nella riproduzione degli attacchi più celebri: quando si eseguono alcune mosse speciali pare di assistere alla serie animata, anche per merito degli sviluppatori che hanno saputo selezionare le scene più suggestive.
Il comparto sonoro è sorretto in maniera adeguata dagli effetti acustici tratti dall’anime e da un ottimo doppiaggio. La tracklist è composta da 34 brani, la maggior parte dei quali elettronici, semplici ma vari e suggestivi, capaci anche di richiamare una certa tensione nei duelli decisivi, ma il tutto è privo della colonna sonora originale dell’anime, nonostante si possano ascoltare i doppiaggi originali in giapponese ed in inglese, lasciando a noi italiani dei sottotitoli molto mal gestiti.

Una svolta notevole

Dragon Ball Z: Buokai Tenkaichi 2 è un picchiaduro che rinnova, ma non stravolge, i canoni del genere. Il sistema di controllo, molto complesso e di non facile apprendimento, conferisce una notevole profondità all’esperienza di gioco, esaltata da una giocabilità che si rivela essere il vero punto di forza del titolo.
Il più che discreto comparto tecnico e l’enorme mole di personaggi, più di quelli presenti su PS2, rendono questo gioco un must per i fan del manga e dell’anime.
In ogni caso, Tenkaichi 2 per Wii, essendo il primo picchiaduro per la neonata console Nintendo, fa ben sperare per i successori del genere di futura uscita, considerando che il sistema di controllo, capace di rendere i combattimenti meno ripetitivi e macchinosi di quanto si sia abituati a vedere in altri titoli anche più blasonati, farà certamente la sua parte: d’altra parte si parla del Wii, la console che rinnova il divertimento e lo rende ancora più realistico.

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