Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto – Recensione

Recensito su 3DS

Niente da fare, con un dono come quello di Akira Toriyama si può solo nascere. La capacità di trasmettere emozioni e passione attraverso il disegno è infatti una delle caratteristiche peculiari di maggior rilievo riconosciute al maestro creatore di miti come Dragonball o Dr. Slump & Arale. Infondere vita ai personaggi è tanto arte quanto magia e Square-Enix, sicuramente concorde con questo pensiero, ha affidato al Maestro Toriyama il compito di disegnare i personaggi, i mostri e le ambientazioni di una serie JRPG dal grande potenziale per trasformarla in saga di sicuro successo.

Nata oltre trent’anni fa, Dragon Quest vanta più di dieci episodi, se si tiene conto dell’undicesimo in prossima uscita, tutti con elementi comuni ma con una trama distinta e non necessariamente conseguente al precedente capitolo, pur rimanendo di fatto all’interno dello stesso universo. Oggi prenderemo in esame Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto per Nintendo 3DS, sviluppato da Square-Enix.

Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto

Originariamente uscito per PS2 nel 2004 in Giappone, e un paio d’anni dopo in Europa, Dragon Quest VIII fu accolto con favore dai fan e anche da chi per la prima volta si affacciava al mondo degli JRPG. Questo fù probabilmente dovuto sia alla trama ottimamente sviluppata, sia al suo solido gameplay o ancora per i disegni e le animazioni, chiaramente riconoscibili e riconducibili a una serie televisiva che al tempo vedeva il suo apice in Europa: Dragonball.

Impossibile non notare difatti la somiglianza impressionante del protagonista con Gohan, sia per i tratti che per la caratterizzazione del personaggio, riservato, disciplinato e schivo ma sempre pronto a ingaggiar battaglia. Similitudini come questa appaiono agli occhi dei fan in continuazione durante il prosieguo della storia trasformando un’avventura che si gioca per la prima volta in un qualcosa di familiare, accrescendo di fatto la complicità tra personaggi e giocatore.

Ma la versione per Nintendo 3DS è più di un semplice porting del titolo originale. Notevoli miglioramenti sono stati fatti nella trasposizione: pur mantenendo sostanzialmente lo stesso livello grafico, le animazioni sono state rese più fluide, i fondali arricchiti di dettagli, così come sono state praticamente eliminate tutte le imprecisioni dovute a modelli poligonali scarni e poco armoniosi. Il sonoro è rimasto immutato così come il gameplay di base: quest’ultimo però gode di un ribilaciamento delle abilità e delle caratteristiche di combattimento che rende le fasi di battaglia meno spigolose e decisamente più bilanciate. Ma non è tutto.

Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto

Gli anni e i precedenti capitoli hanno dato modo agli sviluppatori di implementare interessanti feature e migliorare quel che era migliorabile. Oggi infatti il giocatore potrà beneficare di salvataggi rapidi anche al di fuori delle chiese, vedrà le sue barre PV e PM rigenerarsi al salire di ogni livello e potrà ammirare il panorama in libertà grazie a una telecamera totalmente controllabile ben congeniale e funzionale.

Inoltre sono state aggiunte Side Quest che ampliano ulteriormente le oltre 100 ore necessarie al titolo originale per essere completato al 100%, e alcune di esse sono davvero spassose e divertenti. Per esempio dopo qualche ora dall’inizio dell’avventura saremo ingaggiati come fotografi e ci sarà data la possibilità di scattare foto, (volendo anche mettendo in pose assurde i protagonisti).

Il lavoro sul restyling di Dragon Quest VIII L’odissea del re maledetto non ha lasciato nulla al caso: tutto ciò che prima poteva essere considerato un difetto o un aspetto migliorabile è stato passato al setaccio e messo a posto. Prima di tutto i mostri appaiono sulla mappa e quindi starà al giocatore decidere se affrontarli o meno: una mano santa per il grinding più serrato.

Inoltre alcuni personaggi che originariamente non erano utilizzabili in battaglia oggi diventeranno nostri alleati negli scontri variando così il party originale che vedeva solo quattro personaggi giocabili. Infine abbiamo un finale alternativo che verrà influenzato dal nostro stile di gioco e che, unito a diverse cutscene introdotte ad arte per dare spessore alla vita dei protagonisti, rendono la trama ancora più ricca e completa.

Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto

Come se ci fosse bisogno di dirlo, ricordiamo come la trama originale fosse già interessante di suo: il protagonista è l’unica guardia reale rimasta in vita, nonchè baluardo eretto a difesa di re Trode e della principessa Medea, trasformati rispettivamente in un orrido mostro verde e in una splendida cavalla di razza. Il regno di Trodain è stato attaccato dal malvagio giullare Dhoulmagus che si è impadronito dello scettro magico subito utilizzato per trasformare i reggenti e gettare il regno in pasto ai rovi e allo sconforto. La storia si dipana in un vasto territorio e ci vede alla ricerca del giullare nemico per poterlo sconfiggere fiancheggiati dai nostri amici e compagni che si uniranno a noi nel corso dell’avventura.

La storia è magistralmente narrata e coinvolge il giocatore con una trama adulta e giocosa allo stesso tempo, ricca di emozioni e sentimenti, di coraggio e amicizia, di paura e felicità. Man mano che avanzeremo nella storia verremo coinvolti nelle vicende dei territori che esploreremo e ci faremo nuovi amici – in qualche caso anche nuovi alleati – e frammenti del passato andranno a chiarire la nostra storia fornendo uno spessore e un livello di coinvolgimento davvero notevoli.

Il gameplay è quello classico a turni a cui gli amanti del genere JRPG sono ormai avvezzi, si tratta di un party formato da quattro personaggi alla volta; ogni personaggio ha caratteristiche e abilità differenti e può specializzarsi nell’utilizzo di varie armi oltre che nell’uso della magia. A ogni passaggio di livello otterremo punti abilità da distribuire per aumentare le nostre capacità fisiche o la competenza nell’utilizzo di armi specifiche.

Al raggiungimento di determinate soglie apprenderemo abilità sempre più potenti da utilizzare in battaglia. Una nota interessante da segnalare è la possibilità di impostare, per ogni singolo giocatore o per l’intero gruppo, un approccio automatico alla battaglia improntato sull’attacco sfrenato, moderato, sulla difesa o sulla fuga, in modo da velocizzare gli scontri (potere anche impostare il Fast Forward per l’animazione), e ottenere un grinding rapido ed efficace.

Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto


La trasposizione di Dragon Quest VIII: L’odissea del re maledetto su Nintendo 3DS è l’esempio di come dovrebbe essere fatto un lavoro di porting. Restiling grafico leggero, animazioni fluidificate, cutscene e finali alternativi, implementazione di personaggi giocabili e Side Quest aggiuntive volte ad allungare e arricchire la trama, il tutto servito su una trama e una giocabilità elevata ereditata dal titolo originale. Un lavoro davvero ben fatto, completo e piacevole, arricchito ulteriormente dalle feature quali il 3D e lo street pass. Una longevità davvero valida in grado di regalare al giocatore tante ore di divertimento assicurato.

9

Pro

  • Trama solida e profonda
  • Superbe animazioni e caratterizzazioni
  • Gameplay collaudato

Contro

  • Inutile approcciarvisi se avete già giocato il titolo originale
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