Dungeons & Dragons: Dark Alliance – Recensione

Recensito su PlayStation 5

Dungeons & Dragons: Dark Alliance teletrasporta il giocatore nelle lande d’Icewind Dale inserendosi nel filone narrativo dedicato alla regione di Faerûn, subito dopo il primo romanzo The Crystal Shard; dopo la terribile battaglia di Ten Towns, Drizzt Do’Urden assieme ai compagni Bruenor (il nano), Wulfgar (il barbaro) e alla letale Catti-brie (l’arciere) devono recuperare il potente artefatto prima che finisca nelle mani sbagliate. L’artefatto magico è in grado di richiamare a se bestie di tutte le terre come draghi, troll, cultisti e i terribili goblin e l’arduo compito di mettere la parole fine a tutto questo aspetta a Drizzt e alla sua compagnia.

Dungeons & Dragons: Dark Alliance rispetto altri titoli del filone non fa della componente narrativa il suo punto di forza, non mancano brevi sequenze video, nemmeno libri sparsi qua e la nei dungeon dove è possibile leggere il background “storico” ma non aspettatevi interminabili dialoghi, perché il cuore di Dark Alliance è tutto incentrato sull’azione.

Avviata la modalità single player e selezionato uno dei quattro personaggi messi a disposizione successivamente ci si ritrova catapultati all’interno del Tumolo – l’HUB di gioco – che permette al giocatore di selezionare le missioni da completare e dov’è possibile potenziare il proprio personaggio con punti abilità acquisiti durante l’avventura. La funzione dei punti abilità è molto semplice ogni incremento di livello è possibile espandere l’arsenale di mosse del proprio personaggio o sbloccare una nuova armatura.

Vista la “natura cooperativa” i personaggi che si possono selezionare sono ben bilanciati tra loro: l’elfo oscuro Drizzt Do’Urden è un personaggio veloce e letale con le doppie lame, il nano Bruenor è il “classico” tank in grado di assorbire gli assalti grazie alla sua enorme resistenza, il barbaro Wulfgar è abile con gli attacchi in mischia e pensato per chi ama gettarsi nel cuore dell’azione, infine l’arciere Catti-brie è utile per attacchi a distanza.

Dark Alliance

Pad alla mano giocare con Drizzt Do’Urden o con un altro personaggio dona al giocatore una sensazione di varietà, il che rende le sessioni di gioco cooperative davvero interessanti, quello che sorprende poi è il vasto arsenale di mosse che rende il gameplay fresco e mai troppo ripetitivo; ogni personaggio dispone di un attacco rapido e di uno pesante di due abilità speciali e un’abilità ultimate difficile da ricaricare e da utilizzare contro alcune boss fight.

Dark Alliance

Dark Alliance non rinnega le origini “Paper & Pen” e nel combat system non mancano elementi strategici. Gli attacchi pesanti consumano stamina e quest’ultima può essere ripristinata tramite l’utilizzo di pozioni o parate eseguite con il giusto tempismo; non mancano nemmeno le maledizioni e gli effetti elementali: le armi possono essere infuse con vari effetti che a loro volta creano malus di stato, sono presenti anche elementi di scenario che possono creare maledizioni che a loro volta ostacolano il giocatore cambiando alcuni elementi di gioco.

Tutti questi elementi amalgamati con la componente action del titolo, rendono l’esperienza di gioco davvero interessante – sulla carta – purtroppo all’atto pratico ci si ritrova catapultati in missioni prive di spessore dove la profondità del combat system non viene a galla. Buona parte degli scontri sono caotici, ci si ritrova ad affrontare orde di nemici che attaccano da ogni punto generando situazioni caotiche che si possono risolvere con un semplice button mashing.

Dark Alliance

Tra i vari problemi si evidenzia una poca reattività e precisione dei comandi, più volte nel cuore dell’azione sono risultati poco reattivi; problematica è stata anche la telecamera, troppo vicina all’azione e un sistema “lock” a volte ballerino. Tra gli aspetti poco riusciti della produzione è presente una cattiva gestione della difficoltà e un’IA molto deficitaria che porta a schermo scene a tratti comiche e imbarazzanti, ci si ritrova con schiere di nemici che assaltano a testa bassa pronti per essere falciati a nemici immobili che fissano il vuoto senza attaccare.

Accantonate la modalità single player di Dungeons & Dragons: Dark Alliance abbiamo deciso di gettarci nell’avventura online, nella speranza che in compagnia di altri giocatori l’offerta ludica risultasse migliore di quella vista nella modalità a giocatore singolo.

Dark Alliance

Premettiamo sin da subito che Dark Alliance in multiplayer diverte, intrattiene e si lascia giocare, purtroppo però il team non è riuscito bilanciare al meglio l’esperienza di gioco. La pessima gestione della difficoltà riscontrata nel single player purtroppo nella modalità cooperativa è ancor più mal bilanciata, se a livelli bassi ci ritrova a falciare orde di nemici e al triste farming con gli stessi loot, aumentando la difficoltà ci si ritrova con nemici dai punti vita smisurati, dove i giocatori impiegano minuti per stendere un troll e dove basta un semplice fendente da parte di un goblin per mandare a KO la squadra, rendendo l’esperienza di gioco a tratti davvero frustrante.

Gli scenari di gioco non sono molti e non sono nemmeno labirintici da esplorare, però la loro realizzazione è davvero magistrale; ogni scenario presenta puzzle, dirupi da cui stare lontani ed esteticamente risultano davvero ben realizzati regalando al giocatore attimi di vero stupore. Allo stesso tempo il loro scarso “numero” evidenzia in breve tempo una scarsa varietà e una ripetitività di fondo troppo marcata. Calcare i medesimi dungeon per aumentare le statistiche del personaggio, soprattutto se si gioca in singolo, la noia è dietro all’angolo e la cattiva gestione della difficoltà mal incentiva il giocatore nel aumentare il tasso di difficoltà.

Dark Alliance

Tecnicamente il titolo soffre dello sviluppo cross-gen. Se la realizzazione degli scenari è davvero magistrale, non si può dire la stessa cosa delle movenze dei personaggi, eroi e nemici infatti appaiono legnosi nelle movenze. La campionatura sonora è più che buona, non sono presenti molte tracce ma quelle presenti a stampo fantasy risultano davvero eccezionali senza dimenticare gli effetti dei tamburi dei duergar, dei corni che mostrano come Dark Alliance sa come amalgamare i suoni e coinvolgere il giocatore. Per ovviare a una ripetitività di fondo che difficile tratterà i giocatori, Tuque Games ha già mostrato i piani per supportare Dungeons & Dragons: Dark Alliance.

Nel corso dell’estate e dell’autunno sono in arrivo i primi due contenuti gratuiti composti da nuovi livelli e da un nuovo grado di sfida. Successivamente entro il 2021 è in arrivo il terzo DLC a pagamento “Echi della Guerra” che introduce nuovi livelli, nuovi nemici e un “Mago”. Il nostro test si è svolto su PlayStation 5 e la produzione di Tuque Games si è difesa molto bene; per coloro che sono interessati Dark Alliance è disponibile gratuitamente per tutti gli abbonati al servizio Xbox Game Pass.

Dark Alliance


Dungeons & Dragons: Dark Alliance immerge il giocatore in un’avventura a stampo action con orde di nemici da eliminare in single player e multiplayer. Tra alti e bassi la produzione di Tuque Games viene promossa con una risicata sufficienza, se da una parte siamo rimasti colpiti dalle ottime idee sviluppate dal team dall’altra siamo rimasti perplessi dai numerosi difetti riscontrati. Tra problemi d’IA, mal gestione della difficoltà, eccessivo grinding e farming, il nostro viaggio in single player ha sofferto di molta ripetitività. Un titolo indicato agli amanti del genere e a coloro che sono alla ricerca di un’esperienza cooperativa.

6

Pro

  • Longevo e divertente se giocato in compagnia
  • Buon supporto post lancio

Contro

  • IA deficitaria
  • Difficoltà mal bilanciata
  • Da soli può annoiare
  • Gestione della telecamera a volte problematica
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