FIFA 16 – Recensione

FIFA 16

Tu mi fai girar, come fossi una… palla!

Passano gli anni, ma le abitudini restano invariate. Di quali abitudini stiamo parlando? Di quelle videoludiche, ovviamente. Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’anno FIFA torna sugli scaffali, per la gioia dei calciofili di tutto il mondo, e lo fa con la solita domanda che, a cadenza annuale, attanaglia le menti dei videogiocatori: sarà anche quest’anno FIFA il miglior titolo calcistico? E se sì, perché? Beh, non vi resta che scoprirlo insieme a noi!

Niente nuove, buone nuove?

Ci sono cose che, anno dopo anno, non cambiano mai: in FIFA 16, tornano ancora una volta inossidabili tutte le modalità per singolo giocatore che da sempre hanno contraddistinto il titolo prodotto da EA, tra le quali non possiamo non citare le diverse carriere, sia quella da allenatore che da calciatore. Nel secondo caso i giocatori potranno nuovamente creare il proprio alter ego digitale, pronti alla rincorsa, dalla gavetta, al fantomatico “pallone d’oro” virtuale, mentre nel primo, manco a dirlo, si potrà controllare una tra le moltissime compagini presenti nel titolo, pronti a dare l’assalto ad ogni tipo di competizione presente.

Per quanto concerne le modalità multigiocatore, nulla di nuovo sotto il sole: oltre alle solite stagioni ed alPro Club, c’è Ultimate Team a completare il pacchetto dell’esperienza multiplayer di FIFA 16. Se nei primi due casi le cose non sono cambiate di una virgola, con la stessa esperienza che, per forza di cose, si ripropone uguale a se stessa in tutto e per tutto, è nella terza che le cose si fanno interessanti: qui, infatti, i giocatori potranno, previo investimento di crediti o FIFA Points, dare vista ad una squadra “sorteggiata” tramite un sistema di Draft dove, una volta selezionato il modulo, per ogni posizione in campo (ed in panca e tribuna) sarà selezionabile uno tra cinque diversi atleti, tutti ovviamente di un certo spessore e selezionati casualmente. Ai giocatori sarà richiesto, ove possibile, di vincere fino ad un massimo di quattro partite consecutive, al fine di portare a casa il bottino grosso, che comprenderà una caterva di pacchetti Ultimate Team. E chi esce subito? Niente paura, l’investimento verrà parzialmente ripagato da una fetta – ovviamente meno consistente – del bottino.


Roba da uomini? Ma anche no!

Novità assoluta nel panorama videoludico, FIFA 16 propone quest’anno, oltre alle canoniche compagini maschili, ben dodici team nazionali femminili. Qui le cose si fanno decisamente interessanti, dal momento che le donzelle con le scarpe con i tacch(ett)i non saranno una mera riproposizione delle controparti maschili, ma godranno di un modello fisico studiato ad-hoc, per esaltarne virtù altrimenti non reperibili negli uomini. Ecco quindi che il gioco, rispetto a quello visto sui campi delle edizioni passate (ma anche di questa, ma ne parleremo nel prossimo paragrafo, ndr) assume tutti altri toni, dando la possibilità agli utenti di sperimentare un tipo di gioco diverso, più compassato ed ampio, e che fanno apprezzare il mondo del calcio femminile anche a chi è meno avvezzo. Pronti per un mondiale di calcio femminile?


Un passo indietro e due in avanti!

Quello che salta all’occhio una volta lanciata la prima sfida, sia essa contro un essere umano o semplicemente contro la CPU, è la diversità di base che permea l’esperienza ludica di FIFA 16in relazione alle passate iterazioni del brand: come ovviamente tutti gli aficionados ricorderanno, negli scorsi anni gli sviluppatori hanno sempre prediletto un tipo di gioco arioso, che sfruttasse i grandi spazi a disposizione sui manti verdi in giro per il mondo, e dove un’accelerazione poteva fare la differenza in quasi tutte le circostanze. FIFA 16 rappresenta invece, sotto questo punto di vista, una netta inversione di rotta, un cambio di marcia tanto inaspettato quanto gradito. Nella nuova edizione del calcio secondo EA, infatti, i giocatori avranno modo di apprezzare maggiormente il gioco orizzontale, a scapito di un nettamente depotenziato gioco in verticale, con lanci lunghi a scavalcare la difesa che avranno un effetto maggiormente ridotto rispetto al passato, grazie ad una incrementata fisicità dei difensori, capaci di arginare le sortite in velocità coprendo la direzione del pallone col proprio corpo, ed evitando quindi di essere sopraffatti all’improvviso. Sotto l’aspetto tecnico tattico, quindi, maggiore rilievo rivestiranno i “palleggiatori”: vista l’estrema importanza dei passaggi – e della precisione richiesta per portarli a compimento senza intoppi – servirà una mano più che ferma, oltre ad una perfetta lettura dell’azione, per portare a compimento una ragnatela perfetta di passaggi, vista l’incrementata intelligenza tattica dei difensori, non più semplici bamboline di pezza in balia degli eventi, ma dotati di una nuova intelligenza, che gli consente di lanciarsi in anticipi autonomi o in diagonali difensive quanto mai azzeccate (ovviamente le reminescenze del passato torneranno, ma si tratterà di sprazzi estemporanei, ndr). E se da un lato la difesa ed il sistema di passaggi è stato power-uppato, dall’altro è impossibile non notare un depotenziamento dell’importanza della skill accelerazione, in favore di quella della fisicità: basterà infatti che il difensore agganci un minimo il diretto avversario per rallentarne la corsa e frenarne l’efficacia offensiva, nota che andrà a netto sfavore dei giocatori più tecnici e meno fisici.

Sotto il profilo offensivo, la situazione è abbastanza equilibrata: la posizione del corpo in fase di tiro inciderà questa volta moltissimo sull’efficacia della conclusione, e sancirà, in molti casi, la differenza tra un gol ed un’occasione sprecata. I portieri, dal canto loro, sono ancora una volta migliorati, e reagiscono in maniera più naturale ai tiri, respingendo i più insidiosi, senza troppi complimenti, e mostrandosi il più delle volte attenti e precisi tra i pali.


Il giro del mondo in cinquanta… stadi (su licenza)!

A fare da cornice a questo FIFA 16 ci pensano arene ottimamente rifinite, tra le quali spiccano una grandissima mole di stadi su licenza (solo in Italia si contano l’Olimpico di Roma, San Siro e Juventus Stadium, ndr) tutti sempre colmi di spettatori, pronti a far sentire la propria voce al tempo giusto, in base all’azione di gioco in campo. In cabina di commento immancabile ancora una volta il duo Pardo-Nava, che correda l’azione di gioco con battute quasi sempre corrette sotto il profilo del tempismo, sebbene andrebbero riviste quelle più vetuste, che tornano, anno dopo anno, a far sentire la loro ingombrante presenza. Dal punto di vista tecnico il gioco si presenta performante, sebbene una piccola nota negativa dev’essere assegnata, per forza di cose, alle riproduzioni dei calciatori: se da un lato ci troviamo a controparti digitali pressoché perfette dei vari Messi e CR7, dall’altro bisogna fare i conti con una grande moltitudine di atleti mal riproposti o per nulla fedeli alla realtà, un dato che, certo, era prevedibile, vista la moltitudine di calciatori presenti nel database, ma che lascia comunque l’amaro in bocca ai fan delle compagini medio-piccole.

Insomma, un FIFA 16 che sorprende positivamente sotto quasi tutti i punti di vista, se si fa eccezione per gli annosi ed annuali problemi di poco fa, ma che comunque non compromettono l’esperienza ludica di quello che potrebbe essere il miglior titolo calcistico della stagione. Restate sintonizzati su queste pagine: nei prossimi giorni la prova definitiva diFIFAvsPES by VGNetwork!

 Anno dopo anno FIFA migliora, si affina, al fine di riprodurre quanto mai fedelmente il calcio giocato anche in salsa digitale: ebbene questo “downgrade (se così vogliamo chiamarlo” rispetto alla versione dello scorso anno a me è piaciuta e non poco, vista la richiesta (tecnica) di una maggiore “pulizia” di gioco per poter incidere realmente sui match. Bene così!
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