Fortune Street – Recensione La Via della Fortuna

Itadaki Street fu il primo gioco da tavola trasformato in videogame dallo stesso designer di Dragon Quest. Il gioco fu prodotto nel 1991 dalla Enix e fu un’esclusiva del mercato giapponese. Dopo circa vent’anni, il primo capitolo tratto da questa serie videoludica, La Via della Fortuna, esce dal Giappone per giungere in Europa e America. Prodotto dall’attuale Square Enix, La Via della Fortuna è un gioco di carattere commerciale-finanziario. Questo gioco non va assolutamente preso come un party-game o in qualche modo imparentato alla lontana con Mario Party: non è altro che una trasposizione elettronica con alcune varianti del famoso gioco da tavolo "Monopoly", per quattro giocatori massimo. Il gioco ingloba, tra tabelloni ed avatar utilizzabili, luoghi e personaggi tratti dalla serie di Mario e Dragon Quest. 

Grande amico del Monopoly

Lo scopo del gioco è riuscire ad ottenere più monete d’oro degli altri concorrenti, giungendo per primi al capitale d’oro prestabilito ad inizio partita. A differenza del Monopoly non è però sufficiente comprare, ma è necessario investire in attività e costruire strategie finanziarie anche con un proprio avversario a discapito di terzi. Il gioco quindi risulta in molti punti strategico e sopratutto prevede partite di lunga durata.

Regole per tutti.

Il gioco è diviso in due grandi rami: la versione con regole semplificate e quella con regole standard. La versione semplificata presenta un tutorial interattivo attraverso il quale è possibile imparare a giocare in maniera più semplice, e poi partite in cui è possibile mettere in pratica ciò che si è appreso. Nella versione standard invece si applicano le regole in uso al gioco dal 1991, quindi in maniera più complessa. In entrambe le versioni il gioco si struttura così: dopo aver scelto il proprio avatar e se giocare in single o multi player, si verrà catapultati sul tabellone precedentemente scelto; su questo si procede lanciando un dado che stabilirà il numero di spostamenti a noi concesso. Il tabellone è diviso in quartieri, all’interno dei quali, a seconda della casella su cui ci fermiamo, si potranno effettuare diverse azioni: si potrà acquistare un negozio, sia che sia libero sia che sia già stato acquistato da qualche avversario (in questo caso si potrà fare una giusta proposta al possessore dell’immobile, uno scambio o un esproprio) e nel caso in cui però il negozio in questione sia già in possesso di altri e non sarà in alcun modo acquistabile, bisognerà pagare "l’affitto" al proprietario. In altre caselle invece si potrà accedere ad eventi a sorpresa come minigiochi, su cui però non abbiamo possibilità di azione, essendo completamente automatici. La differenza tra le due versioni sta nel fatto che nella versione standard l’elemento principale sarà il possedere il più azioni possibili in un determinato quartiere, sempre investendo nei negozi o con diverse strategie commerciali atte ad aumentare il nostro capitale, di conseguenza poi il nostro patrimonio, per poi vincere la partita. Come già accennato, il gioco propone sia la modalità single player che quella multiplayer: la grande sfortuna è che a differenza del single player, nella modalità multi non sarà possibile salvare le lunghissime partite. Per quanto riguarda la modalità single c’è da dire che i personaggi della CPU hanno una grande intelligenza artificiale, sono in grado di fiutare le giuste strategie commerciali e finanziarie e sono anche molto competitivi, anche se qualche difetto lo hanno, infatti spesso i risultati dei loro lanci del dado avranno qualcosa i miracoloso. Probabilmente non si tratta di semplice fortuna, ma di un espediente per rendere il gioco più vivo, visto che, già essendo di per sè il gioco molto lento e lungo, si aggiunge il fatto che gli stessi personaggi della CPU compiono il loro turno con calma, parlando sempre prima di lanciare il dado, rendendo il gioco ancora più lento, perché tutti questi sproloqui fronzolosi, inutili al fine della partita, non possono essere saltati. Ovviamente questo gioco è strutturato per dare il meglio di sé con la modalità multiplayer, per questo è disponibile anche un online che però risulta comunque abbastanza inutile, visto che è molto, ma molto raro trovare qualcuno collegato con cui giocare.

Grafica per nessuno.

Graficamente parlando il gioco è di pessima qualità, pur tenendo in cosiderazione la console di appartenenza. Gli sfondi sono mal realizzati, alcune caselle del tabellone non sempre sono di facile lettura così anche non sono sempre di facile lettura le istruzioni che appaiono sullo schermo, perchè le scritte non risaltano bene sullo sfondo. L’audio inoltre a volte tende ad essere soporifero: caratterizzato in molte parti da toni calmi e non troppo frizzanti porta il giocatore a vivere la partita con ancora più lentezza.

Sommando un po’…

La Via della Fortuna è una trasposizione elettronica del Monopoly, con qualche differenza nelle meccaniche, ma con lo stesso spirito e lo stesso scopo. Presenta un gran numero di luoghi e avatar desunti dalla saga di Dragon Quest e dalle serie di Mario. L’IA della CPU è molto buona e grazie alla versione semplificata, oltre alla standard, il gioco è accessebile anche dai non esperti. Il gioco è molto lento, sia per la sua struttura di fondo, sia per come è strutturato. Bisogna sempre considerare che anche se c’è la presenza di minigiochi, che sono completamente autonomi, La Via della Fortuna non è un party game ed è consigliato solo ai veri amanti viscerali dei numerosi giochi da tavolo. 

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