Guardians of Middle-Earth – Recensione Guardians of Middle-Earth

Il genere MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) o action-RTS che dir si voglia, sta riscuotendo un grande successo su pc grazie a giochi del calibro di DoTA2 e League Of Legends, tanto che da qualche tempo è entrato a far parte degli e-sport. Ora, grazie ai ragazzi di Monolith, anche i giocatori su console potranno cimentarsi in questo genere tramite Guardians Of Middle Earth, ambientato nell’universo tolkeniano. Portare queste meccaniche al di fuori del pc tuttavia non è affatto un’impresa semplice data la mole di abilità e di azioni da gestire in tempi molto brevi. Che risultato avrà avuto l’esperimento intrapreso da Monolith? Vediamolo insieme.  
 

 
 

Che cos’è un MOBA?

Innanzitutto per chi non avesse mai sentito parlare di moba (e se giocate solo su console è molto probabile), il concetto è molto semplice: due squadre da cinque giocatori devono affrontarsi per arrivare a distruggere la base dell’altra. Ogni giocatore controlla un solo membro del team che svilupperà con l’avanzare della partita facendolo salire di livello (uccidendo mob e avversari) e potenziando le skill a disposizione. Sulla mappa sono presenti delle caserme, le quali spawnano ad intervalli regolari delle unità più deboli (in gergo: Minions) che viaggiano fino alla base avversaria e attaccano tutto ciò che trovano sul loro cammino. Oltre a ciò la strada è sbarrata anche da torrette difensive che attaccano a vista il primo avversario più vicino ad esse. Sono queste in fondo le caratteristiche che contraddistinguono questo genere di giochi, tuttavia Guardians Of Middle Earth denota delle importanti differenze: l’assenza di un item shop in game ad esempio è una delle prime cose che salta all’occhio. Non è possibile infatti modificare l’equipaggiamento durante la partita, ma solo dentro la sala d’attesa o nel menù principale. Tutto ciò rende fondamentale il far potenziare in fretta il nostro guardiano, perchè la differenza di livelli in questo caso si fa sentire in modo esponenziale, soprattutto tenendo anche in considerazione che dal livello sei sarà possibile potenziare le nostre torri, aumentandone il danno e fortificandole, o migliorare le nostre caserme in modo tale da generare unità sempre più potenti fino ad arrivare a poter evocare Ent o Troll di caverna. Altra novità sono i templi sparsi per la mappa che, se conquistati, garantiranno un buff passivo alle resistenze a tutto il team. Per quanto riguarda il sistema di controllo, se si è abituati al pc si rimarrà un po’ spiazzati all’inizio, ma ci si riprenderà abbastanza in fretta. Il passaggio dai due tipi di controlli infatti, è stato reso in maniera intelligente, potrei dire in stile FPS: proprio come in quel genere, con l’analogico sinistro muoveremo il nostro personaggio e tramite il destro prenderemo la mira per compiere qualsiasi azione. Inutile a questo punto dire che tenendo premuto il grilletto dorsale destro attaccheremo ripetutamente con attacchi base. Le skill sono assegnate ai quattro tasti azione del pad e una vota che ne premeremo uno, apparirà un cerchio azzurro più o meno grande attorno alla nostra unità che indicherà l’area di effetto dell’abilità che si sta usando; una volta deciso dove colpire basterà rilasciare il tasto per attivarla. Insomma, la velocità non è sicuramente paragonabile a quella della combo mouse e tastiera, ma nonostante tutto, grazie a questo espediente le azioni si riescono a compiere agevolmente e con dimestichezza.

 


La torre più alta è la base nemica

 


Il cerchio attorno al guardiano indica l’area di effetto dell’azione, mentre la freccia blu al suo interno indica dove sta mirando il giocatore

Gandalf e Sauron insieme per vincere

Parlando del roster, il gioco ci mette a disposizione ventidue guardiani tra cui scegliere, tutti ovviamente tratti dall’universo creato da Tolkien: da Gandalf a Gollum, passando per Arathorn e Sauron. Tuttavia mancano ancora molti dei personaggi principali della saga tra i più conosciuti come Frodo o Aragorn oppure Gimli, i quali molto probabilmente verranno aggiunti in seguito tramite dlc, visto il supporto giornaliero che viene dato al gioco. Ogni personaggio comunque è catalogato tra cinque categorie diverse: gli incantatori ad esempio sono specializzati nell’uso della magia e attaccano a distanza, i difensori possiedono abilità in grado di donare buff utili alla squadra, gli strateghi combattono nelle retrovie e infastidiscono gli avversari tramite impedimenti, gli assalitori sono personaggi più rapidi adatti per attacchi veloci ed infine i guerrieri sono solitamente gli arieti del team, stando in prima linea e attaccando corpo a corpo. La scelta della propria unità non va presa sottogamba, in quanto dovrà cercare di equilibrare la squadra e di svolgere il proprio ruolo al meglio per aumentare le possibilità di vittoria. Altro elemento importante sono gli equipaggiamenti, composti da cinture, gemme e pozioni, i quali potranno essere gestiti in pre-partita e conferiranno al nostro guardiano notevoli modificatori di statistiche. Inoltre ne sbloccheremo sempre di nuovi man mano che saliremo di rank.
 


 

Caos nella Terra Di Mezzo

Qui purtroppo finiscono gli aspetti positivi e iniziano quelli negativi. La modalità di gioco è una sola, in realtà due: "Campi di battaglia" e "Campi di battaglia Elite", ma l’unica cosa che cambia fra le due oltre ad una aggiunta nel nome, è il fatto che in elite combatteremo sempre e solo contro altri giocatori e non ci sarà limite di tempo alla partita, mentre nella classica il limite sarà di venti minuti e se il matchmaking impiega troppo tempo a trovare giocatori, quelli mancanti verranno sostituiti dalla cpu. Inoltre le mappe a disposizione sono soltanto due (cosa che comunque non dispiacerà agli appassionati di moba, visto che solitamente il numero è quello), una classica a tre vie e un’altra con una sola via, nella quale gli scontri saranno più frenetici e talvolta anche troppo confusionari. Può capitare infatti di morire senza capire quello che stava accadendo a causa della sovrapposizione di numerose skill. Altra cosa ancora più grave è che il netcode è afflitto da pesanti lag, cosa inammissibile per un gioco prevalentemente online. La prima partita effettuata contro altri giocatori è risultata ingiocabile, con la conseguenza di non riuscire quasi a muoversi. Quelle dopo invece sono andate meglio, il lag era meno frequente, ma comunque presente. Oltre alle modalità classiche è presente anche "Schermaglia", nella quale è possibile affrontare solo la cpu insieme ad altri giocatori, grazie alla quale sarà possibile testare nuovi guardiani che si intende padroneggiare. E’ inclusa anche la possibilità di creare partite personalizzate, invitando i propri amici, scegliendo il limite di tempo ecc. Sul livello tecnico tuttavia non c’è molto da dire, i modelli poligonali sono ben fatti e le ambientazioni rispettano in tutto e per tutto i film di Peter Jackson, non si può dire però la stessa cosa del sonoro: le musiche sono abbastanza scialbe e monotone, il doppiaggio in italiano è privo di mordente.
 


 

Conclusione

Tirando le somme, Guardians Of Middle Earth è un esperimento riuscito a metà. Da una parte gli sviluppatori sono riusciti a portare su console il feeling dei classici moba da e-sport, dall’altra la carenza di contenuti e presenza di lag in partita potrebbe fare stufare presto i giocatori che si avvicinano per la prima volta al genere. Se invece giocate già su pc e siete appassionati di questo tipo di giochi, potrebbe essere interessante dargli una possibilità, giocarlo con gli amici infatti risulta comunque divertente. Nonostante tutto, dato il costo di 15 euro, consigliamo di rimandare l’acquisto a quando saranno presenti maggiori contenuti e in presenza di sconto, considerando che su pc si possono trovare giochi come League of Legends a costo zero.

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