Guitar Hero: On Tour Decades – Recensione Guitar Hero: On Tour Decades

Guitar Hero on tour Decades

Il re dei giochi musicali si è affermato già da qualche anno, sulle console casalinghe, segnando una vera e propria epoca videoludica dove ormai il genere dei rhythm game è uno dei più popolari, soprattutto tra i casual gamers. Fino ad ora però non c’era stata la benché minima mossa verso i portatili, sia per il sistema di controllo poco agevole, visto l’ ingombro della periferica utilizzata, ossia la chitarra, sia per la poca fantasia che avevano le software house nel convertire un titolo prettamente casalingo in un gioco portatile. Finalmente però qualcosa si è mosso e gli sviluppatori hanno deciso di dare una possibilità alla piccola console di casa Nintendo. Guitar Hero on tour Decades, grazie ad una bizzarra periferica da montare nell’ingresso dei giochi GBA, chiamata Guitar Grip, trasforma il nostro beneamato DS in una chitarra. Scopriamone insieme pregi e difetti.

 

La forza della musica

Il Guitar Grip è un’innovativa periferica che riproduce la tastiera della chitarra: essa ha 4 tasti colorati, invece dei soliti 5, fatto che probabilmente non farà piacere ai puristi della serie. Questa periferica copre completamente la zona che si trova dietro il DS, che deve essere tenuto in verticale durante il gioco, come si è visto nei vari Brain Training. Appena avvieremo il gioco apparirà una schermata dove ci viene illustrato il modo migliore per tenere la console, ma anche seguendo i consigli dati dal gioco dopo qualche decina di minuti inizieremo a sentire dolore al polso e crampi alle dita. Questo rappresenta il maggior difetto del titolo, ossia la scomodità nell’utilizzo della periferica. Anche se riesce a mantenere intatto il feeling che si avrebbe con la chitarra, nelle sezioni di gioco più difficili si hanno non poche difficoltà. Guitar Hero on tour Decades è un rhythm game che rispetta pienamente le meccaniche della serie madre, infatti il gameplay è praticamente immutato e lo scopo del gioco è suonare una delle tante canzoni proposte dagli sviluppatori. Sul touch screen è presente una chitarra a cui dovremo pizzicare le corde, strofinando il plettro (presente nella confezione) sullo schermo tattile, ma non sarà sufficiente dal momento che bisognerà anche premere a tempo i tasti che ci verranno mostrati sullo schermo sinistro. Questi vengono rappresentati da una serie di pulsanti rotondi che scorrono verso il basso e, una volta arrivati alla fine dello schermo, devono essere premuti i corrispondenti sulla tastiera.  Questo è tutto ciò che bisogna fare in Guitar Hero on tour Decades, anche se sembra abbastanza noioso, vi ricrederete appena prenderete in mano il DS: il divertimento che ne scaturirà lo restituiscono ben pochi giochi, e ciò è senza dubbio il pregio più grande di tutta la produzione.

 

Oltre alla chitarra, sullo schermo destro troveremo: un moltiplicatore, che appunto moltiplicherà il punteggio di ogni nota messa a segno; un contatore, che porterà il punteggio ottenuto; una lancetta, che si sposterà dal rosso, passando per il giallo fino al verde, per indicare il coinvolgimento del pubblico e infine c’è un microfono con un apposita barra che si riempirà se metteremo a segno delle specifiche note contraddistinte da una forma diversa dal solito. Una volta piena la suddetta barra si riceverà un moltiplicatore extra, da attivare tramite un grido nel microfono o la pressione di un qualsiasi tasto. Dai punti ottenuti a fine canzone viene calcolato anche il profitto da ricevere. I soldi guadagnati li potremo spendere per comprare chitarre e vestiti vari e quindi modificare l’aspetto del personaggio scelto tra i vari selezionabili all’ inizio, non sarà possibile crearne uno da zero.
Dal menù principale potremo scegliere se: fare pratica su una canzone a nostra scelta, seguire un tutorial che ci spiega il sistema di controllo, iniziare una nuova carriera oppure partecipare ad una partita multiplayer offline. Durante la nostra carriera ci ritroveremo a suonare in vari locali, che sbloccheremo con il progredire della nostra attività musicale, in ognuno dei quali si suoneranno canzoni appartenenti ad una specifica decade, che vanno dagli anni 70 sino ai giorni nostri. Potremo affrontare la carriera oltre che con la chitarra solista anche con il basso; questa aggiunta aumenta sensibilmente la longevità non altissima del titolo, vista la presenza di 28 canzoni, alcune delle quali sbloccabili con il prosieguo della carriera. I livelli di difficoltà disponibili sono quattro: facile, medio, difficile ed esperto; ma in generale la difficoltà è tarata troppo verso l’alto, dato che già a livello difficile il titolo è molto frustrante, considerando anche il sistema di controllo alquanto scomodo. Va ad aumentare l’offerta anche una modalità denominata “Battaglia tra chitarre”, la stessa presente nel multiplayer, nella quale dovremo suonare un brano, ma saremo ostacolati dall’ intelligenza artificiale che ci intralcerà in tutti i modi per impedire il completamento del pezzo, per esempio incendiando la nostra chitarra, e per poter continuare a suonare dovremo estinguere le fiamme soffiando all’ interno del microfono. Una buona variante che spezza un po’ la monotonia dell’ azione.

 

Rock and roll e …

Dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto dai Vicarious Visions è più che discreto: graficamente il titolo è piuttosto povero, ma con un buon numero di scenari nei quali il nostro alterego si esibirà. Nel complesso la grafica risulta piacevole e più che altro utile e non fondamentale nell’ esperienza di gioco. Fondamentale invece l’impianto sonoro, davvero buono tranne che per qualche piccola imperfezione. Tutte le canzoni sono orecchiabili e ben amalgamate tra loro. La loro qualità è davvero alta e si può sorvolare su qualche sbavatura, come per esempio la mancanza di alcuni secondi d’ audio nella canzone dei Finley. La tracklist è composta dai pezzi di alcuni tra i gruppi rock più famosi, tra cui: gli onnipresenti Queen con “We are the champions “, i Finley con “Diventerai una star”, i Linkin Park con “One Step Closer” et cetera. C’è da dire però che alcune tracce si avvicinano più al pop che al rock, e fa venire più di un dubbio vedere nello stesso titolo canzoni come “La Bamba” dei Los Lobos e “Ready, Set, Go” dei Tokio Hotel; anche se questa scelta è imputabile prevalentemente all’utenza media DS. Nel complesso quindi il comparto sonoro è molto buono, ma per ottenere una resa ottimale è consigliato l’uso delle cuffie.
 

Commento

In definitiva questo Guitar Hero on tour Decades è un titolo abbastanza buono, anche se alcuni problemi legati alla giocabilità ne minano di non poco la valutazione finale. Da apprezzare la scelta degli sviluppatori di lanciare una nuova periferica tanto innovativa quanto scomoda, che però mostra almeno la voglia di innovare e rischiare, per portare un titolo prettamente legato all’ingombrante chitarra, su console portatile. Un rhythm game consigliato ai fan dell’originale, che però rimarranno un po’ delusi dalla tracklist non molto vasta, e a chiunque voglia provare qualcosa che non si era mai visto prima d’ora su una console portatile, tenendo ben presenti i difetti citati.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments