.hack//G.U. vol. 2//Reminisce – Recensione .hack//G.U. vol. 2//Reminisce

Continua in questo capitolo la seconda serie di .hack che vede come protagonista Haseo e i suoi compagni. Come per la prima serie, anche questa volta i capitoli sono legati tra di loro in un rapporto continuativo, dunque è perfettamente inutile giocare questo gioco se non si ha prima giocato e finito il primo capitolo.
Anche questa recensione si affiderà al fatto che il lettore sappia già di cosa si sta parlando, quindi per chiunque fosse interessato a questa serie farebbe bene a leggere la recensione di .hack//G.U. Vol.1//Rebirth per non rimanere spaesato.


Haseo prosegue il suo cammino per tornare alla sua originale potenza

Reminiscenza

La storia riprende esattamente dove Rebirth si interrompeva. Haseo ha conquistato il titolo di “Emperor” nel Demon Palace Tournament e punterà ora all’Holy Palace Tournament.
Dopo l’attacco di Tri-Edge Atoli risente ancora dei danni e questo spinge ancora di più il nostro protagonista a debellare The World dal virus AIDA. Ma dovrà guardarsi le spalle; Haseo comincia ad avere i suoi dubbi su chi riporre la propria fiducie, e tra questi figurano anche Ovan e il leader di G.U. Yata.
Sopraggiunge inoltre una nuova minaccia: i giocatori non riescono più a effettuare il log-out da The World. AIDA ha infatti creato un server parallelo dove i giocatori si ritrovano ora imprigionati. Inutile dire che starà a voi risolvere la situazione.

La trama di Reminisce risulta particolarmente ricca grazie ad un impianto di sotto-storia che verrete a scoprire durante l’avventura. Vi ritroverete di fronte a un grande intreccio che andrà a convergere nello stesso filone principale. Da segnalare un triangolo amoroso, il nuovo torneo, nuovi personaggi che raddoppieranno le fila del vostro party e le solite sub-quest disponibili.
Ma soprattutto una grande attenzione è stata data al protagonista. Il personaggio di Haseo verrà sviluppato parecchio in questo capitolo, facendolo volgere dal cammino dell’irruento e scostante PKK del primo capitolo a un individuo più socievole e integrato con i suoi nuovi amici, sia dal punto di vista del ‘giocatore’ che da quello umano.
Numerose infatti saranno le scene non interattive che andranno a narrare la storia, tanto che a chi non è abituato a questo tipo di giochi potrebbero venire a noia.
In generale comunque la trama di Reminisce supera per sostanza quella di Rebirth, sebbene fallisca nel regalare lo stesso livello di climax con cui si chiudeva il primo titolo.
 


All’inizio del gioco nessuno potrà sloggarsi da The World!


Job Extension

Come di consueto per questa serie potrete caricare nella vostra partita i dati del primo gioco.
Le dinamiche di base sono le stesse del primo capitolo, ma sono state introdotte alcune implementazioni.
Haseo, una volta completata la sua seconda Job Extension, avrà accesso alla sua terza arma: la falce. Sarà possibile utilizzare le abilità di tre armi differenti, senza dover ogni volta cambiare arma tramite il menù. Attraverso lo Skill Trigger basterà selezionare l’abilità desiderata e il cambio di arma avverrà automaticamente. Potrete così utilizzare le tre armi con perfetta fluidità d’azione.
Questo sarà importante soprattutto perché i nemici avranno delle debolezze a determinati tipi di arma, e queste vi saranno segnalate nel menù Skill Trigger.
Di pari passo con Haseo, il suo Avatar è progredito ed è ora più potente di prima.
Anche la AI dei vostri compagni è stata leggermente migliorata, e ora essi potranno attaccare i Chim Chim e i Lucky Animals.
Nuovi equipaggiamenti ed oggetti saranno disponibili, insieme a una nuova Awakening.
Inoltre, proprio come accade per le espansioni dei MMORPG, potrete fare più cose in questo capitolo, come trovare armi rare, modificare equipaggiamenti, customizzare la Steambike e persino imbarcarvi in un gioco di carte (anche se non è un granché come passatempo).

Insomma di cose da fare e da provare ce ne sono, ma se la giocabilità del primo capitolo non vi ha convinto non cercate qualcosa di diverso in questo titolo. Sono state fatte aggiunte e piccole migliorie, ma si tratta in fondo dello stesso tipo di gioco già visto con Rebirth.
Anche uno degli aspetti più antipatici non è stato molto migliorato, e cioè il dover continuamente passare da The World al desktop per cercare indizi e proseguire nella vostra ricerca, essendo costretti a loggarvi e sloggarvi con frequenza.
 


Durante i combattimenti potrete agevolmente passare da un’arma ad un’altra


Lost Grounds

L’aspetto grafico continua ad essere impressionante. Animazioni e livello di dettaglio sono sempre ottimi, la direzione delle scene non interattive rimane buona e lo stesso dicasi per il design dei personaggi.
Malgrado siano state aggiunte delle locazioni nuove, tra cui la nuova città di Dol Dona, purtroppo le località principali continuano a soffrire di pesante ripetitività visiva; e lo stesso dicasi per l’interattività praticamente assente.
Per fortuna sono presenti varie Lost Grounds a risollevare la situazione, alcune delle quali riferenti all’anime .hack//Roots.

Alla colonna sonora di partenza è stata aggiunta una buona quantità di nuove tracce musicali. Ancora una volta è possibile sentire il miglioramento di Chikayo Fukuda in questa serie, in particolare in occasione dei brani corali.
Il doppiaggio si attesta pressappoco sui livelli del capitolo precedente. Si tratta di un lavoro egregio, anche se alcune scelte di voci non si rivelano particolarmente azzeccate.
 


Le animazioni e gli effetti speciali continuano ad essere spettacolari


Conclusione

Reminisce riesce a migliorare il suo predecessore in molti aspetti, in particolar modo nella caratterizzazione e nello sviluppo dei personaggi, ma anche, sebbene in misura limitata, nel gameplay.
Sebbene la serie G.U. sembra contare molto sulla struttura “a puntate” in tipico stile .hack, che sfrutta lo stesso concept ad ogni gioco limitando le differenze tra i capitoli alla trama e a poche aggiunte, c’è da apprezzare che i capitoli di questa saga sono sicuramente più solidi singolarmente di quelli della serie originale.
Per completare l’avventura principale occorreranno circa 25-30 ore, che aumenteranno notevolmente se vorrete imbarcarvi in tutte le sub-quest e le modalità che il gioco offre, fino ad arrivare anche a 50. In questo modo chi è interessato prevalentemente dalla trama può terminare il gioco in poco tempo, mentre chi si butta volentieri in lunghe partite di puro gameplay ed è spronato a tirar fuori dai propri personaggi il più possibile, sviluppandoli fino al loro limite (magari per arrivare al terzo capitolo al meglio) avrà il suo bel da fare.
Supponendo che a chi abbia intenzione di giocare a questo gioco sia piaciuto anche il primo, se non anche la serie originale, sicuramente troverà un altro capitolo soddisfacente. Chi proprio non riesce a sopportare la formula di questa saga è inutile che prenda in considerazione di imbarcarsi in questo gioco, specialmente se non sopporta lunghe e frequenti scene non interattive.

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