Hard Reset – Recensione
Gli sparatutto in prima persona sono un genere ormai famosissimo, forse addirittura abusato, sia su PC che su console con una moltitudine di esponenti del genere, ma che forse negli ultimi tempi non accontenta i vecchi veterani che erano abituati ad un gameplay frenetico e con pochi fronzoli. Nemici ostici, livelli labirintici con un buon level design e tanta sfida, nessun tutorial che ci accompagna col cucchiaino solo per dirci “ehi, puoi sparare ai nemici per ucciderli!”.
Hard Reset vuole essere un richiamo per tutti questi giocatori che erano abituati ai “bei vecchi tempi”, si tratta di uno sparatutto indie sviluppato da The Flying Wild Hog, team composto dai membri dei People Can Fly (Painkiller vi ricorda qualcosa?) ed alcuni ex membri di CD Projekt Red e City Interactive. Il gioco ha un’ambientazione a tema cyberpunk in cui le macchine hanno preso il controllo di quasi tutto il pianeta e l’umanità è vicina all’estinzione, i pochi rimasti vivono nella città di Bezoar in cui è presente “The Sanctuary”, un network contenente milioni di menti umane digitalizzate, e rappresenta l’obiettivo ultimo delle macchine. Noi impersoniamo il maggiore Fletcher, ed entriamo in azione quando le macchine sono ormai riuscite a superare le difese di Bezoar per impossessarsi del loro obiettivo…
Tanta azione, upgrades e boss fight!
La prima cosa che notiamo da subito è la presenza di due armi principali, il CLN Modular Assault Rifle ed il EEF-21 Plasma Rifle. Inizialmente hanno di base il semplice fuoco automatico, ma proseguendo nel gioco incontreremo le stazioni di potenziamento in cui appunto migliorare la nostra dotazione: sbloccheremo ad esempio il modulo shogun o RPG per l’assault rifle, così come il colpo caricato, le granate EMP e le munizioni ad inseguimento per il fucile al plasma. Altri potenziamenti riguardano le munizioni trasportabili, l’energia vitale massima, la velocità di ricarica degli scudi etc. Insomma i potenziamenti sono parte integrante del gioco, sbloccare le armi più potenti diventa quasi indispensabile contro i nemici più tosti. Gli schermi energetici, al contrario di come accade in altri giochi non assorbono totalmente i colpi ma piuttosto attutiscono i danni inflitti all’energia vitale, che si può recuperare solo tramite i medikit sparsi per i livelli (niente auto-healing!) o rilasciati dai robot distrutti. Idem per le munizioni.
I piccoletti ci hanno preparato il comitato di benvenuto!
Riguardo ai nemici farete la loro conoscenza piuttosto in fretta, appena iniziato il primo livello arriveranno dei robottini in gruppo a darvi il benvenuto, e qua possiamo decidere di sparargli direttamente con le nostre armi o farci dare una mano dall’ambiente circostante: il gioco infatti ci fa trovare quasi sempre oggetti come i barili esplosivi che sono particolarmente efficaci contro i coriacei “Gorillas” o pannelli elettrici che rilasciano una scarica elettrica ad area, utile per far fuori i nemici più deboli in gran numero. Inizialmente quasi tutti i robot che incontrate possono attaccare soltanto da vicino, venendovi addosso, ma non ci vorrà molto prima d’incontrare anche quelli armati di letali armi energetiche, e vi assicuriamo che fra i piccoletti che vi assaltano da vicino e gli altri che sparano dalla distanza, ci sarà da crucciarsi non poco! Un livello di sfida decisamente alto quindi, ma non sempre il level design ci aiuta, infatti spesso si ha l’impressione di stare in un’area troppo piccola o piena di ostacoli, impedendo di muoversi liberamente per schivare gli attacchi nemici, dato che spesso si va a finire contro qualche rottame d’auto etc… e non si ha certo il tempo utile per “studiare” l’ambiente e ricordarsi dove si trovano gli ostacoli! Questo, unito alla mancanza di quick-save può portare a frustazione nel ripetere più volte una sezione, infatti i salvataggi sono a checkpoint, spesso posizionati prima e dopo i combattimenti più impegnativi.
I nemici non sono particolarmente intelligenti, i robottini naturalmente possono semplicemente venirvi addosso anche se tendono a circondarvi per impegnarvi un po’ la vita; i grandi Gorillas vi assaltano caricando alla ceca come farebbe un toro, quindi non sono difficili da evitare… se l’ambiente è largo! Ci sono anche delle varianti di questi robottoni, molto più corazzati e che preferiscono invece stare fermi ed attaccare da lontano con dei missili, li incontrerete la prima volta in coppia a mò di boss-fight. L’ultimo genere di nemici sembrano più dei cyborg dato che sono in parte robotici ed in parte umani, ed attaccano prevalentemente da lontano con le loro armi energetiche o granate, ma possono anche assalirvi da vicino coi loro artigli. Ottimo per i boss, pochi ma buoni e davvero spettacolari e soddisfacenti da far fuori, come l’Atlas, un colosso alto decine di metri su cui vomitare tutte le nostre armi più pesanti! Non c’è da usare particolarmente materia grigia, semplicemente sparate ai punti deboli del nemico!
Bene anche per grafica e sonoro
Il comparto tecnico non sfigura affatto e presenta un buon motore grafico, il Road Hog Engine, sviluppato direttamente dai The Flying Wild Hog. La grafica in fatto di modelli poligonali, texture ed effetti speciali è più che buona, non molto pesante e parecchio scalabile per adattarsi a qualsiasi configurazione, infatti gira egregiamente a 1280×1024 su un PC non proprio nuovissimo con Phenom X3 8750 e Radeon 4850, senza fastidiosi cali di frame rate. Curioso vedere come nei requisiti minimi sia consigliata una “Geforce 8800 GTS” ed in quelli consigliati una “Geforce 9800 GT”, benchè la differenza fra le due schede video sia davvero minima… basti pensare che la la 9800 GT non è nient’altro che una 8800 GT (aggiornamento della GTS) rimarcata…In quanto ad ambientazione invece siamo quasi sempre al buio, e questo rende ovviamente più spettacolari tutti gli effetti grafici come le esplosioni, le scariche elettriche o le semplici insegne luminose. Buono anche il comparto sonoro in quanto ad effetti delle armi, esplosioni e doppiaggio inglese, davvero ben fatto, inoltre la storia viene raccontata con delle scene a fumetto (stile Max Payne) molto carine.
Uh-oh, mica l’avremo fatto arrabbiare?!
Divertente, bello ed economico… ma non perfetto
Insomma possiamo dire di trovarci di fronte ad uno sparatutto davvero meritevole, che offre tanto divertimento vecchio stile ma adatto comunque anche alle “nuove generazioni”, certo la mancanza del quick-save in un gioco solo per PC fa un po’ sorridere, ma i checkpoint sono tutto sommato piazzati bene, anche se il level design a volte necessita di maggior attenzione.Il difetto più grande di questo gioco è certamente la longevità, infatti a difficoltà normale si finisce in 5 ore scarse, senza alcuna modalità multiplayer a supporto, c’è comunque da considerare il prezzo low-budget, ma anche una semplice rigiocata non ha molto valore se non per sbloccare alcuni achievement o scoprire qualche area segreta che possiamo esserci fatti sfuggire, ma è davvero “poca roba” per giustificare un re-play.Poco male, si tratta comunque di un ottimo sparatutto che gli appassionati del genere non dovrebbero farsi sfuggire, poche ore di gioco ma davvero divertenti ed intense… sono sempre meglio di 20 ore noiose.Preparatevi a combattere contro le maledette macchine!
Pro
- -Divertente ed intenso
- -Buona idea il sistema di potenziamenti
- -Grafica buona, leggera e scalabile
Contro
- -Il level design a volte può essere un intralcio piuttosto che un aiuto
- -Intenso, ma davvero corto