Hawken – Recensione

Era difficile pensare che Hawken riuscisse a sbarcare sulle console attuali dopo il travagliato rilascio su PC, con la bancarotta del publisher e l’abbandono del team di sviluppo originale. I ragazzi di Reloaded Games (con il supporto di 505 Games come publisher) però sono riusciti nell’impresa, confezionando questa versione che segna il rilancio vero e proprio del titolo, portandolo ad una fetta di utenti potenzialmente molto più ampia e garantendo così la sopravvivenza della controparte PC, che da ora in poi andrà di pari passo con la versione console per quanto riguarda aggiornamenti e nuove funzionalità.

Lottare per sopravvivere

Ci troviamo su Illal, pianeta colonizzato da un’umanità alla ricerca di risorse da sfruttare; quando queste cominciano ad esaurirsi la lotta per accaparrarsi i giacimenti migliori si trasforma in una lotta per la sopravvivenza, e chiunque sia in grado viene arruolato per pilotare possenti mech da combattimento. Questo è il setting del gioco, che ci viene presentato con una bella intro in live action, a dimostrazione che dietro il progetto ci sono stati comunque investimenti importanti. Dopo questa premessa però è subito tempo di mettersi ai comandi del nostro mech, e il mio personale consiglio è quello di sopportare il rapidotutorial iniziale, se non altro per i 100G ottenuti con il suo completamento. Ciò servirà soprattutto per prendere dimestichezza con i comandi, differenti da un normale FPS, anche se semplici da padroneggiare dopo solo qualche match.

Entriamo quindi nella battaglia vera e propria con la possibilità di scegliere fra varie modalità, 6 in totale, di cui la prima, Team Deathmatch, subito accessibile e con le altre che si sbloccano dopo qualche partita: Deathmatch, Co-op Team Deathmatch, Co-op Bot Destruction, Missile Assault (una sorta di “Re della collina”) e Siege. Quest’ultima è senza dubbio la più originale e divertente, e mischia tattica all’azione pura: i giocatori infatti dovranno prima accumulare dei punti energia per poi riportarli alla propria base e lanciare così una navicella da combattimento contro la base avversaria; a questo punto l’azione si concentra nella Anti-Air – AA, una torretta anti-aerea che una volta conquistata attaccherà la navicella nemica. Inoltre, visto che il punteggio viene intaccato solo dagli attacchi delle navicelle, la partita non è mai decisa fino alla fine, e si può ribaltare la situazione da un momento all’altro.

Queste modalità si giocano tutte sulle 8 mappe disponibili, sicuramente non un numero da far impazzire, ma comunque tutte ispirate, con ambientazioni diverse fra loro, e soprattutto ben pensate a livello digameplay, con una struttura che si sviluppa su più livelli in cui i jetpack dei nostri mech possono essere sfruttati al meglio per ottenere posizioni di vantaggio sui nemici.

Il matchmaking purtroppo ha qualche incertezza, con partite che cominciano anche in 2 contro 1, costringendo a passare la maggior parte del tempo cercando i nemici nelle ampie mappe. In alcuni casi anche il respawn ha mostrato qualche bug che mi ha fatto ritornare in partita nel bel mezzo della base nemica, con il risultato di essermi trovato ad esplodere nuovamente dopo 5 secondi netti.


Robottoni per tutti, e per tutte le tasche

Nonostante le modalità di gioco perlopiù classiche, e le relativamente poche mappe a disposizione, la varietà di Hawken è comunque garantita dal gran numero di mech a disposizione. Si parte dal CR-T Recruit, un mech base ed equilibrato, dopodiché attraverso uno schema ad albero è possibile acquistare i diversi robottoni – 36 in totale – suddivisi in diverse categorie, ognuno con la sua specializzazione: abbiamo, ad esempio, l’Assault che è forse il più semplice da utilizzare con le sue mitragliatrici e la sua relativa agilità, oppure ilBrawler, dotato di una corazza maggiorata, utile soprattutto a protezione degli obiettivi. Tutta questa varietà rischia però di diventare una confusione a causa di un menù poco intuitivo, dove le varie categorie e peculiarità dei vari robot sono quasi nascoste e difficili da trovare, rendendo così la scelta di un nuovo mezzo un’operazione lunga e noiosa.

A questo punto sicuramente vi starete chiedendo: “Ok, ma quanto devo sborsare per comprare un nuovo mech?”, ed è proprio qui che Hawken si dimostra uno fra i migliori free-to-play, con la sua formula che non si trasforma mai in un pay-to-win. Tutti i mezzi infatti sono acquistabili e potenziabili con le normali monete di gioco ottenibili al termine di ogni partita e con il completamento di vari obiettivi; la progressione poi è ben calcolata, e mi ha permesso, ad esempio, di acquistare due nuovi mech dopo solo 2 orette di gioco. Ovviamente sono presenti le solite monete ottenibili con denaro vero, ma il loro utilizzo è strettamente necessario solo per gli oggetti che riguardano l’estetica dei nostri robot; questi infatti sono completamente personalizzabili in ogni loro parte: busto, gambe ecc. sono sostituibili oppure possono essere ridipinti con varie aerografie.


Holografic Visor Loading…

Appena comincia una partita e ci posizioniamo con il nostro mezzo nella mappa, compare uno startup dell’HUD molto ispirato, peccato però che a caricamento ultimato l’interfaccia di gioco lasci molto a desiderare. Se da un lato è carina l’idea di inserire le icone dell’abilità speciale e dei consumabili come schermi del mech, dall’altro ci ritroviamo con una minuscola linea rossa ad indicarci la direzione da cui veniamo colpiti che nelle fasi più concitate della battaglia risulta impossibile da vedere, non avendo altro da fare che rimanere inermi e vedere la nostra corazza calare inesorabilmente fino ad esplodere. Anche per quanto riguarda la precisione dei comandi c’è qualcosa da migliorare, nonostante i tantissimi parametri (forse troppi?) regolabili dalle impostazioni, durante la partita è sempre risultato difficile sparare dove volevo, e visto che il gioco è un FPS più tattico rispetto alla media, questo risulta essere un grande punto a sfavore.

Dal punto di vista tecnico Hawken ha i suoi alti e bassi, con una grafica ben lontana dagli standard di questa generazione, con delle texture di bassissima risoluzione, e un tearing che nelle fasi più rapide diventa molto fastidioso. Si salva invece il comparto audio, grazie ad una buona differenziazione a livello di effetti fra le varie armi.

In definitiva, Hawken si pone come uno fra i migliori free-to-play disponibili su console, in grado di regalare diverse ore di divertimento completamente gratuite senza lo spettro di trovarsi di fronte a giocatori paganti e quindi imbattibili. Consigliato a tutti, dopotutto con poco più di 5GB necessari, non può non essere installato sulle vostre console, anche per fare giusto una partita ogni tanto.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento