Hyrule Warriors

I fan di The Legend of Zelda sono molti, tantissimi. Tra le varie serie di Nintendo non c’è dubbio che quella delle avventure di Link sia una delle più amate in assoluto, un’avventura action dove nella stragrande maggioranza dei casi c’è da usare il cervello per proseguire o per sconfiggere un boss. Con il passare degli anni e delle console, come è normale che sia, la serie si è evoluta parecchio, ma questo non riguarda il concept che essenzialmente è sempre rimasto lo stesso. Ma cosa accadrebbe nel caso si decidesse di fare uno spin-off? Tra un Dynasty Warriors e l’altro, che ultimamente stanno spopolando anche in maniera abbastanza incontrollata come nel caso di One Piece, Warriors Orochi, Kamen Rider, Gundam, Ken il Guerriero, e chi ne ha più ne metta, Omega Force e Team Ninja uniscono le forze per creare un Musou dedicato tutto quanto all’universo magico di Zelda.
Hyrule Warriors ha fatto storcere il naso a molti al suo primo annuncio, ma avendolo sottomano quali saranno le reali impressioni?

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Tanti mondi uniti in uno

Come nella più classica delle impostazioni di The Legend of Zelda, ci troviamo in un’epoca differente da quelle che abbiamo già visto per i vari giochi. Come sappiamo, Link e Zelda sono continue reincarnazioni degli eroi della leggenda, e anche in quest’epoca non sono da meno: nel regno di Hyrule infatti la principessa regna benevola, con l’aiuto della sua consigliera Impa, mentre Link è una semplice recluta tra le guardie del castello. Tutto sembra essere tranquillo, fino al giorno in cui Zelda non fa uno strano sogno, in cui l’oscurità inghiotte senza pietà il regno. E come se fosse un sogno premonitore, proprio quel giorno le truppe delle tenebre avanzano per attaccare il castello di Hyrule, in cerca di gloria, di conquista, e forse di qualcosa di misterioso. Link non si fa prendere dalla paura però, e parte subito all’attacco per difendere il suo regno, così come fanno anche Impa e la principessa Zelda in persona. Tuttavia, qualcosa non va come sperato. La principessa scompare nel nulla, e mentre Link ed Impa la cercano per tutto il regno, scoprono che la strega Cia sta mettendo in atto un diabolico piano. Vuole infatti far tornare nel mondo tutto il male possibile, e aiutandosi con il potere della Triforza, fa in modo che le epoche passate si sovrappongano a quella attuale.
Così i nemici e i luoghi di Ocarina of Time, Skyward Sword, e Twilight Princess entrano a far parte della nostra realtà, e tutto sembra perduto quando personaggi come Zant, Ganondorf, o Ghirahim fanno la loro comparsa. Fortunatamente, insieme ai cattivi, nel nostro mondo arrivano anche potenti alleati…

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Il potere dei Coccò

Probabilmente tutti già conoscono il gameplay dei Musou. Difficile che un videogiocatore non abbia mai toccato un esponente della saga di Dynasty Warriors o similia, ma se e’ questo il caso, un Musou è una serie action, in terza persona, dove il giocatore veste i panni di un guerriero che massacra con la pressione di pochi pulsanti una quantità abnorme di soldati nemici che servono solo a fare da carne da macello, e conquistare così abbastanza territori da superare il livello. Il gameplay base di questo genere è quindi molto, molto, molto ripetitivo e alla lunga stancante e monotono, difetto che si ripercuote, senza possibilità di scampo, in tutti gli esponenti del genere. Fortunatamente gli sviluppatori sono ben consci di queste problematiche, ed è per questo che hanno fatto del loro meglio per aggiungere più variabilità possibile in Hyrule Warriors. Questo vale per i personaggi, vari e molto ben caratterizzati, che possono anche equipaggiare armi differenti per cambiare il loro stile di gioco. Per esempio Link non dispone solo della sua spada, ma anche dello scettro di fuoco, che gli mette a disposizione combo e mosse speciali completamente diverse. Oltre alla barra della vita e a quella delle mosse speciali, è poi presente anche una barra della magia: quando questa è al massimo possiamo potenziare il nostro personaggio per un certo periodo di tempo, e usufruire di una mossa speciale esclusiva.
Sono davvero molti i metodi con cui questo titolo ottiene variabilità e divertimento aggiuntivo. Nella modalità Leggenda, cioè la story mode, incontreremo nuovi personaggi man mano che proseguiremo con la trama, e in ogni livello possono accadere diverse cose inaspettate. Innanzitutto, nel caso stessimo utilizzando il giusto personaggio, sotto i dovuti prerequisiti, apparirà da qualche parte nella mappa una Aracnula d’oro, ragno ben conosciuto dai fan che, se sconfitta, ci assegnerà un pezzo di una immagine da collezionare. Completare le 5 immagini disponibili ci vedrà ricompensati con nuove armi o personaggi. Oltre a ciò potremo visitare il tempio della fata, che ci darà una mano con la nostra missione in svariati modi,o attaccare le povere galline neutrali che però si vendicheranno con un esercito di Coccò potentissimo e pronto a farci la pelle.
In tutto ciò, la parte migliore della produzione sta nel suo cercare di avvicinarsi anche allo stile del gioco classico con gli stupendi boss di fine livello. Giganteschi e presi dai vari giochi di Zelda, i boss vanno sconfitti così come siamo abituati, cioè utilizzando i vari oggetti recuperati (come bombe, arco, o boomerang) e scoprendo i loro punti deboli, poiché picchiando alla cieca finiremmo presto sconfitti. Ciò aggiunge al titolo una grande componente di strategia, oltre che di pura azione, e anche la componente di collezione ci porta a esplorare le mappe per trovare Arachnule d’oro, pezzi di cuore per aumentare la nostra vita massima, e boss da sconfiggere per ottenere nuove armi o materiali con cui comprare, assieme alle Rupie, nuove abilità per i nostri personaggi.

A parte la modalità leggenda è presente anche la solita modalità libera, per ripetere le missioni usando i personaggi che più ci aggradano, e la simpatica modalità avventura. In questa modalità avremo una mappa bidimensionale che ricorda il primissimo capitolo di Zelda, divisa in quadranti. Ogni quadrante visitato farà partire un livello con diversi obiettivi (come sconfiggere un certo numero di nemici in un periodo di tempo limitato) e la valutazione finale determinerà il premio ottenuto. Aver successo significa poter visitare altri quadranti, e così ottenere armi molto potenti ma anche sbloccare nuovi personaggi.

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Nemmeno un’esitazione

All’uscita del gioco in Giappone sembra che il titolo soffrisse di numerosi Bug, ma che probabilmente sono stati risolti nella nostra versione visto che in tutte le ore giocate non ne abbiamo risentito. La grafica è davvero eccellente e usa bene la potenza di WiiU, non esitando mai e non avendo mai rallentamenti nemmeno in presenza di numerosi nemici su schermo. Tra le varie modalità, i personaggi da potenziare, e la storia da completare, così come i collezionabili da acquisire, la longevità si attesta su buoni livelli, ma ciò che porta il tutto ai piani alti è senz’altro il comparto tecnico, con musiche ben orchestrate e prese dai titoli originali, remixate a dovere per dare il giusto effetto adrenalitico al giocatore.

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[signoff icon=”quote-circled”]Hyrule Warriors è un esperimento che inizialmente ha fatto storcere il naso a molti, ma che invece è riuscitissimo. Un Musou che, nonostante il genere, riesce ad essere così vario in tutti i suoi aspetti da mantenere a lungo vivo l’interesse è cosa rara, e oltre a ciò riesce anche ad essere fedele allo spirito originale della saga di The Legend of Zelda, grazie ai personaggi, ai boss, agli effetti sonori, ma anche grazie alle piccole chicche come i Coccò o le Arachnuli dorate. Fugato ogni dubbio sulla qualità di questo gioco, i possessori di WiiU e i fan di Zelda possono dormire sonni tranquilli: è un must have.[/signoff]

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