Infinite Space – Recensione Infinite Space
Quando si parla di jrpg diviene impossibile non pensare a mondi fantasy dominati da regnanti saggi e stregoni cattivi, a dei protagonisti ignari che si ritrovano loro malgrado invischiati in una vicenda più grande di loro e ad un certo approccio al gioco, oramai inconfondibile: personaggi mangheggianti e spesso stereotipati, una certa linearità, battaglie a turni e tanto, tanto fantasy. Perchè, in fondo, un jrpg è un gioco fantasy. Punto.
Niente di più sbagliato!
A volte alcuni titoli riescono a mettere in crisi questa idea radicata ma non sempre azzeccata. Già Star Ocean, con il suo background lontanamente fantascientifico, si discosta in parte da alcuni clichè del genere, senza parlare poi di Xenoblade. Infinite Space, interessante jrpg per DS sviluppato da Nude Maker e Platinum Games, mette in campo un’atmosfera fantascientifica di ampio respiro dove, con alcuni rimandi a saghe storiche come Star Wars (le analogie sono davvero marcate), il giocatore può dare battaglia a bordo di imponenti astronavi da guerra. Se siete curiosi di conoscere l’effettivo valore di questo titolo continuate a leggere.
L’epitaffio che conduce alle stelle
Avviato il gioco, un bellissimo video introduttivo in stile anime ci catapulterà su un piccolo e povero pianeta centrale, Ropesk, dove abita Yuri, ragazzino rimasto orfano del padre che vive da tempo un’esistenza triste e solitaria. Il padre gli ha lasciato in eredità uno strano epitaffio, il cui mistero potrebbe essere svelato solo lasciando Rospek per la volta stellata del cielo. Ma un editto planetario, emanato dal governo dittatoriale che siede al potere, vieta a chiunque di lasciare il pianeta. Quando Nia, mercenaria stellare, precipita nei pressi dell’abitazione di Yuri, il nostro piccolo protagonista decide di assoldarla e di partire con lei verso lo spazio infinito, diventando così un ricercato ma varcando la porta che potrebbe portarlo alla scoperta del vero senso dell’epitaffio misterioso.
La trama, nonostante uno sviluppo a tratti banale e scontato, riesce a proseguire in maniera solida ed intrigante in un percorso che porterà Yuri ad assoldare ed incontrare ben 150 personaggi, la maggior parte dei quali caratterizzati sommariamente, e ad esplorare una vasta fetta della galassia. Durante le 70-80 ore di gioco necessarie a completare il titolo, divverrà impossibile non attraccare alle onnipresenti stazioni planetarie orbitanti, porti sicuri dove trovare impieghi, conoscere le trame locali e fare compere in qualche negozio. Ma la vera anima del gioco si mostrerà quando, tra un pianeta e l’altro, verrà il momento di dar fuoco alle polveri e mostrare tutta la potenza della nostra lucente nave stellare.
A colpi di cannoni spaziali
Sono le navi spaziali le vere protagoniste di "infinite space" poichè tutte le battaglie verranno gestite a bordo di imponenti veicoli stellari. In questi momenti dovremo gestire i due schermi del DS. Quello superiore segnalerà la nostra posizione, quella del nemico, e il nostro status (HP e quant’altro); quello inferiore invece si rivelerà indispensabile per decidere il da farsi, spostando la nave nelle due posizioni disponibili (avanti ed indietro) oppure decidendo la mossa offensiva con la quale disfarsi dell’avversario. Avremo a disposizione tre diverse tipologie di attacco, ossia "dodge", "normal" e "barrage", utilizzabili quando l’apposita barra energetica raggiungerà il livello adatto, segnalato da tre colori, rispettivamente verde, giallo e rosso.
In ogni battaglia si dovrà tenere conto della nostra distanza dal nemico (le armi avranno una portata limitata), pianificare una semplice strategia che preveda l’utilizzo di una o più navi alleate e gestire in maniera ottimale l’energia disponibile, indispensabile sia per la difesa che per l’attacco. In tutto questo avrà un enorme peso il giusto tempismo, che ci impedirà di attaccare troppo presto o in ritardo, subendo così ingenti danni. Questa buona idea di fondo trasforma le battaglie in scontri puramente strategici, forse leggermente tediosi e noiosi alla lunga, data la monotonia, e non difficilissimi da gestire, vista anche la non proprio eccelsa intelligenza artificiale avversaria.
Fuori dalla battaglia, una volta ottenuto un certo quantitativo di punti esperienza, potremo fare rotta per qualche porto spaziale e mettere mano alla nostra starship dando il via alla customizzazione. Questa si dimostra la parte di sicuro più interessante ed importante di tutto il gioco dato che, a seconda del lavoro svolto sulla nave, cambieremo il nostro approccio alla battaglia. Per personalizzare la nostra nave (o la nostra flotta, dato che potremo comprare ed utilizzare svariati modelli), dovremo scegliere tra i vari moduli disponibili ed impilarli tra di loro in stile Tetris. In questo modo andremo a modificare le varie statistiche della nostra flotta, la sua potenza offensiva e la capacità di difesa. Inutile ribadire l’importanza di un’ottima pianificazione, indispensabile per permettere alla nostra squadriglia spaziale di sopravvivere ad una grande varietà di battaglie.
Ad aumentare ancora di più la già grande personalizzazione, e quindi ad espandere la profondità ruolistica del titolo, ecco farsi strada la possibilità di assegnare ognuno dei 150 personaggi disponibili ad una mansione particolare all’interno della flotta. L’esperto pilota dovrà sicuramente essere assegnato alla sala comandi, gli specialisti in artiglieria all’uso dei cannoni e degli armamenti pesanti della nave mentre il meccanico alla sala motori. Oltre che ad incastrare i componenti dovremo anche, da buoni capitani, gestire in maniera ottimale la ciurma.
Ad una magistrale componente ruolistica, minata solo dalla monotonia delle battaglie, non si somma un’altrettanto ottima componente esplorativa. Il gioco, infatti, finisce per essere estremamente dispersivo. Ce ne accorgeremo durante le varie missioni, tanto primarie quanto secondarie, che ci obbligheranno a svolgere una serie di mansioni e di esplorazioni che, alla lunga, finiranno per farci perdere la bussola. A questo poi, va sommata la grande lentezza di tutto il gameplay, che potrebbe scontentare i giocatori meno pazienti.
Il metallo lucente di un astro-caccia!
Se il gameplay del titolo si presenta profondo, originale ed intaccato solo da alcuni problemi forse non marginali ma soprassedibili, non si può dire lo stesso del comparto tecnico. Graficamente parlando, a parte le bellissime cutscene animate in stile anime, il titolo non presenta niente che faccia gridare al miracolo. L’ottimo impatto visivo dei dialoghi, arricchiti da una serie di sprite disegnati con maestria, mal si sposa con la grafica delle battaglie, sin troppo pixellosa e caotica.
Da dimenticare anche il pessimo comparto sonoro, qui rappresentato da una serie di temi musicali al limite del sopportabile e da effetti sonori campionati malissimo.
In conclusione
Due sono i punti di forza di Infinite Space: la sua originalità e la sua enorme customizzazione. Se poi aggiungiamo anche una trama interessante, ecco che il quadro generale dipinge un titolo validissimo. Peccato per qualche difetto di troppo, come l’eccessiva ripetitività degli scontri, una mala gestione delle quest e dell’esplorazione ed un comparto grafico sotto tono.
Consigliato specialmente ai veri cultori del genere che troveranno sicuramente un gioco divertente ed intrigante. Gli altri potrebbero stancarsi presto data la lentezza del gameplay.