Iron Man – Recensione Iron Man

Tony Stark alla riscossa

Dopo il prevedibile successo della pellicola cinematografica, ecco che il mondo videoludico non si lascia scappare un’altra gallina dalle uova d’oro. Anche Iron Man entra nel giro commerciale delle trasposizioni da film a gioco che, nonostante la superficialità e la semplicità con le quali vengono realizzate, sembrano vendere abbastanza da convincere le software-house a continuare su questa strada. La Marvel scende in campo con un altro suo pezzo da novanta e tenta il successo su console grazie alla nuova esperienza di gioco che Iron Man, l’eroe “fuori dagli schemi” dotato di una super armatura da combattimento, può offrire. A 45 anni dalla sua prima apparizione, Tony Stark torna a far parlare di sè con la storia della nascita di Iron Man, abbastanza fedele all’originale Marvel. Proprietario miliardario dell’enorme industria d’armi del padre deceduto, Stark è un uomo superbo, superficiale, donnaiolo e geniale: grazie alle sue incredibili capacità è riuscito a prendere il controllo e a migliorare l’intera produzione della Stark Industries. La storia di Iron Man comincia però quando Tony, recatosi per un test bellico in Afghanistan (Vietnam, nella versione a fumetti), viene ferito in un’imboscata e la scheggia di una mina gli penetra in petto. Catturato da un terrorista, viene salvato dallo scienziato Yinsen, anch’esso prigioniero, il quale gli applica nel petto un magnete utile a tenere distante dal cuore la scheggia. I due vengono costretti a costruire l’ultima arma ipertecnologica di Stark, ma il brillante Tony riesce, con il supporto del suo salvatore, a realizzare una super armatura in grado di farlo uscire vivo da quella prigione. Yinsen si sacrifica per permettere a Stark di scappare, ma mentre il magnate delle armi fugge via non può fare a meno di notare che le sue stesse armi venivano vendute clandestinamente al nemico. Così, Tony decide di costruire una nuova e più potente armatura, in grado di fronteggiare i nemici della Stark Industries e fermare così la minaccia terroristica: nascerà in questo modo Iron Man.

Mark III

Iron Man per PSP non eccelle in nessun campo, anche se in quello grafico riesce ad ottenere buoni risultati. Pur non raggiungendo valori da lode, la cura estetica di questo titolo è ben visibile nella definizione dell’armatura di Stark, fedelissima al modello mostrato nel film, o nelle scene di intermezzo ispirate alla pellicola su grande schermo. Gwyneth Paltrow, Terence Howard e Robert Downey Jr. non saranno rappresentati ai più alti livelli di perfezione, ma il lavoro realizzato è più che apprezzabile, soprattutto considerando che si tratta di una console portatile e di una trasposizione da film, le quali spesso ci hanno amaramente deluso. In questo caso, invece, i “Mark”,  ovvero gli esoscheletri a vostra disposizione, saranno numerosi, ben definiti e identici a quelli visti nelle sale cinematografiche: saranno presenti anche varie realizzazioni ispirate ai vecchi modelli della saga, comparsi sui primi fumetti o sulle prime edizioni animate, e tutti saranno selezionabili in qualsiasi momento una volta sbloccati. Meno originali e fantasiose sono invece le armi a disposizione del nemico: sempre i soliti carri armati, i soliti elicotteri o i soliti soldati. Dopo qualche ora di gioco sembrerà di essere ad un tiro al bersaglio dove, per poter proseguire, bisognerà colpire sempre gli stessi obiettivi: la varietà è minima, inserita in un contorno ancora più monotono, quello degli scenari. Per la realizzazione di questi ultimi bisogna dire che gli sviluppatori ci hanno almeno provato, tentando di offrire campi di battaglia sempre diversi fra loro, ognuno con le proprie particolarità: purtroppo però i risultati non sono stati egregi, come dimostrano la stancante somiglianza fra gli ambienti unita alla ripetitività degli obiettivi e dei nemici. Le animazioni, infine, escludendo quelle dei filmati d’intermezzo, sono a volte talmente imperfette da sembrare quasi volute in tal modo, ma anche se ciò fosse vero, il difetto sarebbe maggiore in quanto assolutamente inadatte al dettaglio grafico del personaggio e alla verosimiglianza degli scenari.

Dove va a finire?

Se la trama del gioco avesse seguito interamente le vicende del film, forse la longevità sarebbe stata inferiore a quella della pellicola stessa. Era dunque obbligatorio inserire ulteriori intrecci e ostacoli da far affrontare al vanitoso Tony Stark, e per rimediare Artificial Mind ha pensato bene di inventare qualche missione. Non una scelta perfetta, quest’ultima, che ha dato vita a capitoli della trama insipidi, insensati e nei casi peggiori anche fastidiosi. Utilizzare un sistema tecnico così artificioso porta già a svalutare la parte di trama “originale”, che perde la spettacolarità e la dinamicità viste nel film, ma viverlo in delle missioni vuote, lineari e noiose distrugge l’intero spirito del gioco e del personaggio vero e proprio. Colpisce soprattutto la terribile lentezza di gioco, veramente statico, quasi fermo, più di un titolo tattico: la parte action di Iron Man si vede forse solo nei combattimenti contro alcuni boss, ma anche lì si limita alla ripetizione di movimenti e colpi sempre uguali. Un difetto terribile, per un gioco ispirato ad uno degli eroi più folli, instancabili e spettacolari della Marvel: forse nessuno più di Tony Stark riesce ad incarnare la frenesia degli scontri a fuoco e dei combattimenti contro super nemici dotati di armature simili alla sua. Un controsenso esagerato dunque, che fa storcere il naso persino agli appassionati della saga, anzi, soprattutto ad essi.

Tutta l’energia al reattore centrale!

Sul piano tecnico Iron Man si presenta con una doppia faccia: da un lato vanta un sistema di gestione armi fedele al film, originale e divertente, e dall’altro impiega questo  sistema in combattimenti noiosi, ripetitivi e statici. Riguardo la prima opzione, così come nel film, il Tony Stark del gioco avrà a disposizione una determinata quantità di energia donatagli dai suoi reattori. Con la configurazione standard verrà data pari energia ad ogni caratteristica dell’armatura: propulsori, armi e corazza. Cliccando poi sui tasti direzionali, sarà possibile modificare le varie qualità a seconda delle proprie preferenze: dando maggiore energia ai propulsori si volerà a velocità super elevata, ma bisognerà rinunciare a buona parte della potenza di fuoco e fare i conti con una resistenza mediocre; concentrandosi sulle armi, non si potrà volare velocemente e si avranno i soliti problemi di resistenza, ma l’energia verrà concentrata nel reattore centrale che ad ogni colpo causerà danni devastanti. Infine, nel caso in cui la vostra salute non sia ai massimi livelli, potrete decidere di aumentare la vostra difesa e rinunciare ad una strategia totalmente offensiva. Questo sistema, davvero originale e riuscito, non è però ben sfruttato dallo scarso “battle system”: i comandi della telecamera sono lenti, così come quelli del personaggio, che deve decidere se restare a distanza limite e far fuori tutti o regalarsi un suicidio affrontando il nemico faccia a faccia. Il combattimento non diventa mai dinamico, anzi non  fa altro che rimanere statico e sistematico per tutto il gioco: il sistema di puntamento è macchinoso e lascia agli avversari tutto il tempo di attaccare a volontà, i nemici non sbagliano un colpo e sono più che agguerriti, mentre talvolta si trasformano in fantocci immobili che non sembrano nemmeno accorgersi della presenza di Stark fino al momento in cui stramazzano a terra morenti. Inoltre Iron Man non sempre è in condizioni di affrontare al meglio la battaglia, neanche sfruttando al massimo il sistema di ripartizione dell’energia. L’Unibeam (il reattore principale che viene sfruttato nella configurazione “Weapons”) è lento a caricarsi, e se si viene colpiti bisogna ricaricare il colpo; ciò lo rende particolarmente scomodo, e di conseguenza annulla la possibilità di aumentare la propria potenza di fuoco e di sfruttare al meglio la propria energia. La modalità di volo, poi, è anch’essa faticosa da controllare al meglio, utile solo ad avvicinarsi rapidamente ad un obiettivo, ma considerando la perdita di tempo  necessaria ad attivare la configurazione, il suo utilizzo non è giustificato da nulla. Resta la configurazione “Armor” che però, senza un reale valore indicativo riguardo la salute, non si sa mai quando conviene attivare. Tanta carne, dunque, ma lasciata sul fuoco a bruciarsi, senza così ottenere degni risultati: da parte sua il “personaggio”, ovvero Iron Man con le sue caratteristiche viste nel film e non solo, offre spunti numerosi e interessanti, su tutti la ripartizione dell’energia; ma è proprio in questo modo che ci accorgiamo di come gli sviluppatori abbiano di fatto realizzato veramente poco, avendo preso gli elementi migliori da un pacchetto già pronto, farina di quel grande sacco chiamato Marvel.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento