Kane & Lynch 2: Dog Days – Recensione Kane & Lynch 2: Dog Days

Il sadico duo della IO Interactive, già nota per la serie Hitman, è tornato sugli scaffali di tutto il mondo con il seguito del poco apprezzato Kane & Lynch: Dead Men. Kane, uno spietato ex mercenario, e Lynch, un serial killer schizzato e senza scrupoli, hanno stretto un quanto mai strano legame, per così dire, d’amicizia, combattendo fianco a fianco contro una temibile organizzazione criminale che ha voltato le spalle ad entrambi, usandoli al fine di compiere i loro sporchi scopi. Inizialmente posti in una condizione di conflitto fra loro due, i due protagonisti mutano da nemici ad amici, finché alla fine perdono ogni contatto fra loro. Ma ecco che si riuniscono a Shangai, nuova ubicazione del seguito di Dead Men, in Kane & Lynch: Dog Days. Il primo capitolo presentava innumerevoli bug ed imperfezioni sia a livello di gameplay sia dal punto di vista tecnico, presentandosi come un titolo appena sufficiente a dispetto delle ottime aspettative emerse durante l’attesa dell’uscita sugli scaffali. Dog Days rielabora il suo predecessore, cercando di regalare ai videogiocatori un’esperienza quasi cinematografica, colmando le lacune presenti in Dead Men; il lavoro è stato sfortunatamente svolto anche questa volta solo in parte. 
 

 

 

 

Una vita da cani

Dopo le disavventure di Dead Men, Lynch si è trasferito a Shangai, dove ha trovato una donna da amare e a cui dedicare la propria vita. Il suo amico Kane si reca nella medesima città per concludere un accordo con un pezzo grosso conosciuto da Lynch. Questo dovrebbe rappresentare l’ultimo incarico di Kane, prima di abbandonare la vita che ha condotto nel corso di tutta la sua esistenza, e tornare finalmente dalla figlia che tanto odia suo padre proprio a causa di quel tipo di vita. Ma per una serie di circostanze Lynch commette un terribile errore, assieme al suo compagno Kane, scatenando l’intera Cina contro di loro.

In questo sequel il personaggio che comanderemo sarà proprio Lynch, mantenendo Kane al nostro fianco. La trama è quanto mai coinvolgente, in pieno stile cinematografico, ricordando per lo più il genere hard boiled. Questa volta i due personaggi si sposteranno solamente per svariate zone di Shangai, a differenza di Dead Men dove la varietà di location era più consistente. Ad ogni modo la credibilità della storia si attesta su livelli un po’ più alti, risultando davvero degna di uno script cinematografico.
 

 


 

48 ore d’inferno

Sin da subito ciò che salta all’occhio è la gestione delle telecamere scelta per questo titolo. Per rendere ancora più elevata l’immedesimazione nei panni del protagonista, la telecamera posta alle nostre spalle ondeggia, sfuoca e sgrana l’immagine nelle fasi più frenetiche, come se la ripresa fosse effettuata da qualcuno, il tutto per lo più in stile documentaristico. Davvero un ottima idea, dato che il risultato finale dà al titolo un’aria molto cinematografica; durante le fasi di mira con l’arma la visuale torna stabile e ci permette di puntare in maniera precisa. Purtroppo ad alcuni tale “ondeggiare” della telecamera potrebbe dar fastidio: in questo caso è possibile disattivare tale scelta stilistica dalle impostazioni.

Il gameplay è rimasto per lo più invariato rispetto a Dead Men. La trama si sviluppa durante il nostro sterminio di innumerevoli nemici, che non contano su un I.A. eccellente ma più sulla quantità con cui vi si scagliano addosso. Per chi avesse provato il primo titolo, ben ricorda come i nemici fossero dotati di un’intelligenza artificiale davvero pessima, utilizzando di rado e pure malamente le coperture o rimanendo molte volte immobili dinnanzi a voi. In Dog Days gli avversari sfruttano ora meglio le varie coperture, cercando anche di collaborare organizzandosi in gruppetti, seppur ancora una volta si notino comportamenti ridicoli come rimane inermi di fronte al vostro fucile oppure scagliarsi all’impazzata contro i due protagonisti. La vera difficoltà risiede ancora una volta nella quantità di nemici che vi vengono incontro, pronti a spararvi all’impazzata, rendendo alcune sezioni un po’ frustranti. Buone invece, ma non eccelse, le reazioni ai colpi ricevuti, differenti a seconda del punto in cui i personaggi verranno colpiti: se ad esempio un nemico verrò colpito alla gamba, questo comincerà ad arrancare e ad affaticarsi per qualche istante.

Per quanto riguarda il sistema di copertura i ragazzi di IO Interactive hanno svolto un buon lavoro, facendoci dimenticare la pessima realizzazione di quest’ultimo in Dead Men. Dopo aver accostato il protagonista alla copertura, con il tasto destro del mouse esso si sporgerà attivando il sistema di puntamento, altrimenti potremo sparare alla cieca rimanendo al riparo. Ad ogni modo, nessun riparo riuscirà a salvarvi realmente la pelle, in quanto proiettili vaganti vi feriranno di continuo, e molte superfici che vi faranno da scudo cederanno velocemente sotto gli innumerevoli proiettili che vi verranno sparati. Al fine di liberare velocemente le varie aree dai nemici, l’atteggiamento migliore sarà spostarsi di continuo, cercando di aggirare in qualche modo gli stessi. A condire il tutto non mancherà un buon arsenale, che spazia da pistole, mitragliatrici, mitragliatori, fucili a pompa e fucili di precisione. 
 

 


 

Fragile Alleanza

A caratterizzare Dog Days è presente un discreto comparto multiplayer, sponsorizzato da innumerevoli video durante l’ultima fase di sviluppo, in quanto componente portante del titolo. Ebbene, per compensare la scarsa durata del singolo (6 ore circa), IO Interactive avrebbe dovuto pensare ad una componente online più forte e convincente. Le modalità di gioco sono tre. La prima, “Fragile Alleanza”, consiste in un furto effettuato da un gruppo di malviventi, di cui noi ne impersoneremo uno. L’obiettivo è recuperare il malloppo e fuggire dalla zona, facendosi strada fra numerosi nemici controllati dall’I.A. e al fianco dei nostri compagni giocatori. A rendere il tutto più vivace c’è però la possibilità di tradire i propri “amici”, assassinandoli e rubando il denaro che avevano loro rubato. I giocatori che muoiono, ritorneranno in campo nei panni di poliziotti, ed uccidere il proprio assassino darà un buon ammontare di punti. Il vincitore sarà colui che riuscirà a fuggire con la cifra di soldi più alta.

Ad accompagnare Fragile Alleanza, sono presenti altre due modalità, meno ispirate rispetto alla prima: "Poliziotto Sotto Copertura", dove un agente deve agire in incognito all’interno di un gruppo di criminali e fermare gli stessi sventando le loro malefatte, e "Guardie e Ladri” che prevede, nel più classico degli scenari, uno scontro fra due squadre durante una rapina.

Ad incorniciare il tutto c’è un sistema a punti con leveling ed una sorta di gestione del vostro comportamento durante le partite: si designerà infatti un vostro atteggiamento consueto come il fatto di tradire, essere fedele ai compagni, rimanere per lo più neutrale, etc. Non manca poi la possibilità di accedere ad armi più varie ed efficaci tramite il raggiungimento di livelli più alti e con i soldi guadagnati durante le sessioni di gioco.
 

 

 

Ciak, azione!

Come già detto, lo stile grafico di Dog Days rende il titolo molto cinematografico, con effetti ben pensati al fine di rendere il titolo quasi un vero film documentaristico. Gli effetti di sfocatura e sgranamento della telecamera risultano molto suggestivi. Tuttavia è anche vero che tali effetti mascherano numerosi difetti come alcune texture in bassa risoluzione e modelli dei personaggi non ottimi. Gli scenari sono comunque ottimamente proposti dal punto di vista dell’atmosfera e del dettaglio (le strade di Shangai sembrano davvero vive durante il nostro passaggio). Ma la scarsa cura posta nella realizzazione di molti particolari penalizza il titolo; la sensazione che si prova osservando bene il comporto grafico è come di una troppa crudezze e grossolanità, come se fosse pensato apposta per essere mascherato dall’effetto della telecamera. Invece i numerosi filmati, in grafica di gioco, sono di buona qualità, caratterizzati da discrete animazioni.

Ottimo in compenso il comparto audio, ricco di effetti realistici che aumentano notevolmente il livello di immedesimazione all’interno delle varie sparatorie. Non male il doppiaggio in italiano, che vede sia per Kane che per Lynch gli stessi doppiatori. Seppur appaiano per lo più convincenti, il doppiaggio in inglese si addice maggiormente all’immagine grottesca dei due protagonisti.
 

 

 

 

Tirando le somme…

Kane & Lynch: Dog Days è un titolo che o lo si odia, o lo si ama. Come il suo predecessore non è esente di imperfezioni, e non sembra vantare uno sviluppo molto profondo. La trama è ottima, degna di uno script cinematografico, e le atmosfere di Shangai sono magnificamente riproposte dai ragazzi di IO Interactive. Peccato però per la ripetitività di fondo che rende il titolo, tranne qualche chicca, un uccidere centinaia di nemici senza soluzione di continuità. Lo stile grafico è ottimo, caratterizzato da una particolare gestione della telecamere, ma da un punto di vista tecnico è ricco di imprecisioni.

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