Legend of the River King – Legend of the River King

Il potere della Virtual Console di Nintendo è certamente quello di permettere a tutti, anche ai più giovani, di riscoprire grandi giochi che hanno fatto la storia della grande N. Tali titoli infatti appartengono a un’epoca d’oro in cui erano le idee a primeggiare sui prodigi grafici e quindi soprattutto le generazioni più giovani potranno godere di queste autentiche piccole gemme. Il titolo in questione è Legend of the River King, una sorta di spin off della celebre serie Harvest Moon, e sviluppato anch’esso dal team Natsume e ricco di rimandi al simulatore agricolo più famoso del Sol Levante.

 
A caccia del Guardiano
 

Come è facile intuire dal titolo, il gioco in questione è interamente basato sulla pesca. Solitamente questo tipo di titoli è legato al concetto di pesca sportiva, quindi sempre basati sulla competizione pura. In questo titolo invece il protagonista dell’intera vicenda dovrà mettersi in caccia del Guardiano, un pesce e gigantesco e leggendario, sola e unica cura possibile per la sorellina gravemente malata di una sindrome apparentemente incurabile. Cominceremo la nostra avventura nella ridente cittadina di Torrent, dove troveremo una locanda per riposare le nostre membra stanche dalle nostre imprese ittiche, una pescheria che potrà comprare il frutto delle nostre imprese, un negozio in cui potremo acquistare nuovi equipaggiamenti per aumentare le nostre abilità e infine un totem per i salvataggi. 


 
Odi et amo
 
La curva di apprendimento del titolo è piuttosto ripida fin dalle prime battute. All’inizio infatti non avremo a disposizione altre indicazioni se non quella di catturare il leggendario Guardiano. Non ci verrà fornita infatti alcuna informazione su quale attrezzatura utilizzare né come si faccia a catturare un pesce. Inutile dire che gli inizi di questo Legend of the River King saranno a dir poco frustranti. Avremo una canna da pesca, un galleggiante e un amo a cui dovremo applicare un’esca. Potremo utilizzare vermi ma anche ranocchie, insetti o perfino altri pesci. Dovremo sempre controllare se avremo a disposizione un amo e se l’esca è stata posta nella maniera corretta. Gettata la lenza non ci rimarrà che aspettare che qualche pesce abbocchi. I pesci avranno un colore giallo piuttosto evidente in acqua  e quando la lenza sarà in acqua li vedremo muoversi all’interno dello specchio d’acqua. In questo modo potremo in ogni momento scegliere in quale area concentrare i nostri sforzi. 
 
Meglio di Sanpei
 

Quando un esemplare abboccherà entreremo nella fase di gameplay cattura. A schermo comparirà il pesce che ha abboccato mentre tenta di fuggire in tutti i modi alla cattura. Potremo premere i tasti A o B per dare potenti strattoni al pesce ma questa è una pratica sbagliata: dovremo infatti far stancare il pesce e una volta che questo si bloccherà potremo recuperarlo con il nostro mulinello. Dovremo ripetere questa operazione di rilascio e strattonamento della lenza parecchie volte prima di poter catturare il nostro pesce. Ogni preda avrà “preferenze” in termini di amo ed esca, e ci sarà perfino un’area dove potremo trovare più pesci e che dovremo imparare a conoscere molto presto per poter catturare quanti più pesci possibili. Ogni esemplare catturato quindi potrà essere preso solo con pazienza e moltissimi tentativi: d’altra parte questi sono i requisiti fondamentali di ogni buon pescatore che si rispetti!


 
Il pescatore cresce
 
Il nostro protagonista avrà 3 caratteristiche principali che potremo accrescere, ossia gli Hp o punti vita, G o monete e infine Ex o punti esperienza. Con l’incrementare dei punti esperienza aumenteranno anche i punti vita e potremo realizzare questo processo attraverso gli scontri. Infatti nel corso della nostra avventura non dovremo solo dedicare il nostro tempo alla pesca ma anche alla caccia di animali selvatici. Negli spostamenti tra una zona di pesca all’altra infatti potremo imbatterci in pericolosi ragni, corvi, serpenti così come molti altri tipi di animali tutti da sconfiggere. Il sistema di combattimento in questo caso è ridotto piuttosto all’osso e verrà indicato con un piccolo pugno chiuso a schermo nel caso volessimo scontrarci con questi animali. Dovremo fermarlo a schermo proprio sulla testa dell’animale per colpirlo. Questo rappresenterà il nostro attacco e successivamente dovremo difenderci dall’attacco della fiera, perdendo in questo modo dei punti vita. Dovremo badare a recuperare energia attraverso le soste nelle locande per affrontare al meglio questi scontri, altrimenti potremo rischiare di perdere anche preziosi pesci pescati. Le aree visitabili nel gioco sono 5 e vi terranno impegnati per parecchie ore certamente. La curva di apprendimento piuttosto ripida e il mix tra titolo di pesca e gioco di ruolo impegnerà non poco. Dal punto di vista meramente tecnico il gioco vi strapperà più di un sorriso nostalgico per via della sua grafica retrò e del suo sonoro a 8 bit. 
 
Concludendo
 
La Virtual Console di Nintendo ha portato alla luce un’altra autentica perla dallo scrigno del passato. Un gioco difficile questo del team Natsume che però, una volta padroneggiato al meglio vi regalerà non pochi momenti di spensierato divertimento. Il comparto tecnico poi rimasto intatto dai tempi del Gameboy Color completeranno il quadro di questo autentico tuffo nel passato.  
 
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