Like a Dragon Infinite Wealth RECENSIONE | Grosso guaio alle Hawaii

Recensito su PlayStation 5

Like a Dragon Infinite Wealth recensione

Con Like a Dragon Infinite Wealth, SEGA e Ryu ga Gotoku Studio sono alla ricerca dell’ultimo stravolgimento della serie: dopo il passaggio a un’esperienza maggiormente improntata sugli aspetti ruolistici offerti dal panorama JRPG, arriva il momento di abbandonare i confini giapponesi e di volgere lo sguardo verso Occidente.

Ambientata alle Hawaii, la nuova avventura di Ichiban Kasuga segnerà inevitabilmente un cambio radicale nel celebre franchise di Like a Dragon, che ha cucito sulle località nipponiche la sua filosofia di open world. Il clima tropicale e il mare cristallino di Honolulu bastano per conquistarci? Scopriamolo.

Like a Dragon Infinite Wealth RECENSIONE| Cronache di due draghi

Tre anni dopo gli eventi di Yakuza: Like a Dragon e dallo scioglimento del Clan Tojo e dell’alleanza Omi del Kansai, Ichiban e compagni hanno riconquistato il proprio posto nella società giapponese, e vivono finalmente una vita ricca di soddisfazioni. Quando tutto sembrava procedere per il meglio, il destino bussa nuovamente alla porta del capelluto ex-yakuza, trascinandolo alle Hawaii.

Seguendo le tracce di sua madre Akane, che venne data per morta, Ichiban si ritroverà a conti fatti in un mondo completamente nuovo, lontano da quella casa che lo ha cresciuto e temprato come persona. Facendo i conti con la barriera linguistica e culturale, ben presto verrà coinvolto in un turbine di eventi che renderanno traumatico il viaggio.

Vittima di una rapina, furto e persino di un arresto per atti osceni in luogo pubblico, sembra non esserci pace per l’impavido eroe di Yokohama, ma il fortunato incontro con un invecchiato Kazuma Kiryu in terra hawaiana, lo aiuterà a ritrovare la direzione giusta nella sua avventura.

Sorprendentemente, persino il Drago di Dojima si trova a Honolulu per i medesimi motivi di Ichiban, e i due uniranno le forze in quella che sarà letteralmente una caccia al bersaglio: la coppia di ex-yakuza non sarà l’unica a essere sulle tracce di Akane, dato che anche il mondo della malavita sembra nutrire un grande interesse nella fuggitiva.

Quali siano i reali motivi dietro a tale notorietà non ci è dato anticiparvelo, tuttavia la trama di Like a Dragon Infinite Wealth ambisce a raccontarci due storie contemporaneamente: quella di Ichiban, che dovrà trovare il modo di affrontare una madre mai conosciuta e quella di Kiryu, che combatterà un grandissimo nemico interiore.

Entrambi i racconti seguono un minimo comune denominatore: l’importanza della vita. Tra chi lotta per una vita migliore e chi invece si lascia andare nel flusso del tempo, il nuovo capitolo della saga da grandissimo valore al significato dell’esistenza dei due protagonisti, che combattono battaglie così diverse ma estremamente simili.

Like a Dragon Infinite Wealth recensione
Yamai, ex-yakuza e capo di una temibile gang di Honolulu

Infinite Wealth ci catapulta in un contesto completamente nuovo, senza però abbandonare del tutto la sua comfort zone: la Yakuza, per quanto vicina al suo tramonto continua a essere centrale nella narrazione, ma le Hawaii ci hanno presentato un mondo della criminalità completamente diverso e indubbiamente persino più cruento.

Tra la banda dei Barracuda governata da Dwight (impersonato da Danny Trejo) e la gang di Yamai, l’avventura a Honolulu è tutt’altro che una passeggiata per i protagonisti, e le innumerevoli complicazioni che si verificheranno saranno una vera e propria spina nel fianco per la ricerca di Akane, la cui figura nel corso del racconto diventerà sempre più enigmatica.

Ma sono proprio i villain a non convincerci del tutto: questi sono mossi da intenti poco interessanti e si faticherà a nutrire un senso di rivalità nei loro confronti. Come se non bastasse, la storia non riesce a valorizzarli come speravamo, rendendo tali figure tutt’altro che memorabili a eccezione di Yamai, che splende rispetto ai suoi colleghi.

In tutto ciò, il racconto sa riservare diversi colpi di scena, che definiscono l’ormai amatissima scrittura della saga. Non mancano i momenti estremamente emozionanti, in cui è possibile seguire l’evoluzione dei personaggi nei loro rispettivi percorsi. E per i fan di vecchia data, la storia di Kiryu assumerà un valore sentimentale davvero incredibile.

Nonostante i momenti preziosi collezionati dalla campagna principale, questa soffre di ritmi piuttosto altalenanti che incidono sulla fruizione della storia. Il racconto inoltre ci è parso persino meno a fuoco rispetto agli ultimi predecessori del franchise, lasciandoci impassibili in alcune fasi cruciali della trama.

Entrando di più nel dettaglio, in una fase avanzata del racconto questo diventerà più dispersivo, dando maggior peso solo a una parte di ciò che la storia desidera mostrarci. Ed è proprio in questo momento in cui Like a Dragon Infinite Wealth mostra il fianco, perdendo infine quel mordente che aveva conquistato nella prima metà della main quest.

Like a Dragon Infinite Wealth RECENSIONE
Ichiban e Kiryu incontrano Dwight (Danny Trejo), il capo dei Barracuda.

Un JRPG bilanciato e  sensibilmente migliorato

Con Like a Dragon Infinite Wealth, Ryu ga Gotoku ha perfezionato la formula JRPG sdoganata con la prima avventura di Ichiban Kasuga. Ciò che si poteva indubbiamente rimproverare al settimo capitolo della saga era un bilanciamento degli aspetti ruolistici e del grinding non proprio entusiasmante, ma il clima tropicale delle Hawaii sembra aver favorito il miglioramento.

Qui troviamo un bilanciamento ben confezionato che inoltre ha portato all’eliminazione del consueto selettore della difficoltà, la cui assenza farà la gioia di molti utenti. Questo passo (starà a voi giudicare se in avanti o indietro) ha sicuramente permesso al team di focalizzarsi sulla progressione, che in questa occasione si mostra decisamente più fluida.

Il sistema di combattimento ha ricevuto diverse novità, che danno importanza al posizionamento del party e di come questo interagisce alle nostre mosse in battaglia. Infatti approfondendo i legami con i vari compagni si potranno sbloccare una serie di azioni che spingeranno gli alleati a eseguire in autonomia degli attacchi extra, aumentando così i danni inflitti.

Se un nostro colpo spedirà l’avversario tra le fauci di un nostro alleato, risponderà a sua volta con un altro attacco dando generalmente un effetto rimbalzo alla nostra mossa; altrimenti, se un avversario finirà steso a terra, un compagno correrà per infliggergli un colpo letale.

Questi fattori ci hanno spinto più volte ad aggirare i nemici, permettendoci di concatenare persino tre attacchi grazie a una serie di situazioni che si sono verificate. La profondità del sistema di combattimento la si percepisce soprattutto nella maggior dinamicità del gameplay, che incentiva soprattutto un approccio più tattico.

Infatti in diverse occasioni ci siamo ritrovati a sfruttare persino l’ambiente, spingendo gli avversari contro muri, automobili e oggetti di vario tipo, ottenendo una quantità di danni significativa. In aggiunta, con Kiryu come personaggio giocabile tornano persino le “heat action”, che si attiveranno autonomamente in base ad alcune condizioni.

Like a Dragon Infinite Wealth, recensione
La classe tassista di Tomizawa, una delle nuove amicizie di Ichiban in terra hawaiana.

Rimanendo concentrati sullo yakuza leggendario, grazie alla sua classe “Drago di Dojima” ha accesso ai suoi stili Assalto, Lottatore e infine Bestia, che cambiano il modo in cui agisce in battaglia. Per fare un esempio, con lo stile Bestiapuò afferrare i nemici e spezzare la loro guardia, mentre con l’Assaltatore può attaccare due volte nello stesso turno.

Inoltre, con l’avanzare della storia è possibile sbloccare il suo risveglio (Rinascita del Drago) che attiva per un tempo limitato una modalità brawler: qui sarà possibile controllare Kiryu liberamente e colpire gli avversari con una ferocia inaudita. Difatti è quasi impossibile fare a meno di questi vantaggi, poiché si sono mostrati alquanto risolutivi in tante situazioni critiche.

In Like a Dragon Infinite Wealth troviamo anche una barra dell’euforia, la quale permette di attivare le tecniche di gioco di squadra: si trattano semplicemente di colpi combinati tra Ichiban/Kiryu e alcuni membri del party, che scatenano delle mosse a dir poco potenti. Esiste anche una versione più potente, il Gioco di Squadra supremo, che coinvolge tutto il party.

Un altro piccolo dettaglio che farà felici i fan è indubbiamente la meccanica dell’Annientamento. Quando si incontreranno dei nemici più deboli, che saranno contrassegnati da un’icona blu, sarà possibile sconfiggere il gruppo di teppisti con un colpo solo, velocizzando così la prassi. In questo modo, il party non sarà più obbligato affrontare un vero combattimento contro i pesci piccoli.

Con questa serie di accorgimenti e novità, il sistema di combattimento si è mostrato più gradevole da gestire, poiché affida una serie di strumenti al party per uscire vivo da ogni situazione. Difatti questo maggior coinvolgimento dei personaggi in battaglia elimina del tutto quella staticità che affliggeva Yakuza: Like a Dragon, consegnandoci così un battle system più avvincente.

Anche il job system ha subito qualche piccolo miglioramento: oltre alla loro normale progressione e alle nuove classi disponibili, sarà possibile ereditare alcune tecniche sbloccate e trasportarle in un nuovo lavoro. In questo modo sarà possibile creare delle build sempre più variegate per ciascun personaggio, permettendo soprattutto di sperimentare con le combinazioni di tecniche.

I nuovi lavori – a cui se ne aggiungono alcuni del capitolo precedente – non solo in termini di design si ispirano alla cultura hawaiana, ma persino le loro tecniche ne trasudano gli usi e i costumi, talvolta anche scadendo nel banale.

Tuttavia, tra la messa in scena e il delirio che da sempre caratterizza la saga, il tutto si concentra in tecniche sempre divertenti da utilizzare senza rinunciare alla loro efficienza in battaglia. Ad aggiungere una sempre ben gradita sospensione della realtà, ritroviamo i Pestamici e le abilità Essenza, che racchiudono lo spirito di Like a Dragon.

Like a Dragon Infinite Wealth la recensione
Una battaglia nel dungeon speciale, il covo di Yokohama.

Il paradiso tropicale di Like a Dragon Infinite Wealth

Con le Hawaii come meta principale del viaggio di Ichiban, Like a Dragon Infinite Wealth pone un importante punto di svolta per la serie, con la possibilità di vedere in futuro altri capitoli ambientati fuori dal Giappone. Questo evento avrà un importante impatto su quella filosofia di mondo che il team ha costruito in vent’anni di storia.

Questo perché, come spiegato in un nostro precedente editoriale (siete a un passo dal recuperarlo), la struttura di gioco che ha forgiato la serie sin dai suoi albori è stata cucita su misura su quelli che sono gli usi e i costumi della società giapponese, adottando quella filosofia nata con Shenmue.

Pertanto, adattare quello scheletro in un corpo incompatibile è altresì complesso ma non del tutto impossibile. Ciononostante, la nuova mappa esplorabile, la città di Honolulu, riesce a mantenere salda quella struttura, introducendo una serie di attività mirate e capaci di distrarci a più riprese dalla main quest.

Girare per le strade della capitale hawaiana ha riservato qualche sorpresa, che si tratti di un mini gioco, un passatempo o di un segreto, durante la nostra avventura abbiamo spulciato ogni angolo della città, scoprendo e assaporando tutto ciò che ha da offrire.

Il risultato finale è una mappa mastodontica con una buona densità di contenuti da consumare, e alcuni di essi sono davvero utili dato che possono sbloccare ulteriori Pestamici e tecniche per il nostro party. Completando attività come il Crazy Delivery o lo Scatto Matto, si potranno riscattare ricompense importanti per la progressione dei personaggi.

Like a Dragon Infinite Wealth, la recensione
Honolulu di notte sa regalare grandi soddisfazioni.

Inizialmente si prova una sensazione di stupore, come quella percepita da un turista qualsiasi non appena approda per la prima volta in una nuova città. Ed è il sentimento trasmesso sin dalle prime battute da Ichiban, in cui ci siamo perfettamente immedesimati quando eravamo impegnati a visitare la capitale hawaiana.

Se con le città giapponesi potevamo sentirci in qualche modo a casa grazie all’orientamento sviluppato nel corso del tempo, in Like a Dragon Infinite Wealth si vive Honolulu come dei perfetti ospiti, dove la curiosità e il piacere prevalgono sui doveri della storia principale.

L’aspetto più intrigante di quest’avventura è l’ospitalità: infatti Ichiban potrà interagire con i cittadini e stringere amicizia con loro grazie al tipico saluto hawaiano. Questo permetterà di accrescere le doti sociali dell’ex-yakuza e riscuotere delle ricompense utili per il suo sviluppo.

Essendo quella delle Hawaii un’ambientazione tropicale, sarà persino possibile nuotare a mare aperto, un passatempo che non è nemmeno fine a sé stesso: infatti si potranno ripulire le acque cristalline dai rifiuti e riciclarli in cambio di alcuni oggetti e premi. A questo si aggiunge anche il meteo, dove in alcuni momenti inizierà persino a piovere.

Per il rovescio della medaglia, Honolulu manifesta anche delle condizioni di degrado, catapultandoci in un contesto malavitoso e corrotto. Se da un lato abbiamo una città piuttosto sfarzosa, dall’altro troviamo dei quartieri mal curati, spesso e volentieri dominati dai malviventi o persino poliziotti corrotti.

Questo tratteggia il dualismo di una città che vive tempi difficili per i suoi cittadini, ma all’occorrenza sa anche mostrarsi come un vero paradiso per i suoi ospiti. Con il dilagarsi della malavita, la capitale può essere vista come un paradiso infernale, dove la bellezza tropicale nasconde sotto la sabbia i pericoli e il degrado che affliggono la città.

Like a Dragon Infnite Wealth, la recensione
Anche con la pioggia il mare di Honolulu ha il suo perché.

Ovviamente non può mancare l’avventura premium, dove Like a Dragon Infinite Wealth mostra la sua grandezza. Oltre a Honolulu infatti, Ichiban e compagni potranno esplorare nuovamente Kamurocho e Ijincho nella loro interezza, con il passaggio dalle Hawaii al Giappone che si concretizzerà nel rifugio con un’apposita azione.

Mentre manca un contenuto post-game capace di spingere oltre le capacità del nostro party (come la Millenium Tower di Yakuza: Like a Dragon ad esempio), nella modalità libera sarà ancora una volta possibile dedicarsi a tutti quei contenuti secondari lasciati in sospeso durante la storia.

Tra storie secondarie che sanno regalare diverse sorprese e attività inedite, come le “Memorie di un Drago“, l’avventura premium permetterà di scoprire ulteriori nozioni sulla storia e sui personaggi che la compongono, e di assaporare con maggiore calma tutti quei contenuti che il titolo ha da offrire.

Certamente, non sarà possibile avviare la Nuova Partita + ( disponibile solo con il DLC dedicato), ma in termini di longevità Like a Dragon Infinite Wealth si colloca come uno dei capitoli più densi: solo per completare la storia saranno necessarie cinquanta ore di gioco, mentre per l’ottenimento del platino si sforeranno tranquillamente il tetto delle cento ore.

Tra Sujimon e resort, le nuove proposte di Ryu Ga Gotoku

Come ogni capitolo che si rispetti, Like a Dragon Infinite Wealth propone diverse attività con cui passare diverse ore in compagnia di Ichiban e i suoi amici. Benché in questa occasione troviamo meno storie secondarie da completare (ma non per questo meno folli), attività come i Sujimon e l’isola Dondoko sono dei perfetti passatempo.

Dopotutto lo spirito della serie è quello di distrarci perennemente dall’inesorabile avanzamento della storia e di certo non potevano mancare ancora una volta i Sujimon. Introdotti con Yakuza: Like a Dragon, le creature tascabili che scimmiottano i Pokémon in questa occasione non si superano solo per il monster design, ma sono state costruite delle vere e proprie lotte.

Infatti sarà presente lo Stadio dei Sujimon, in cui Ichiban come un Ash Ketchum un po’ cresciutello potrà sfidare altri allenatori e le varie palestre sparse per la città, conquistando così le medaglie utili per avanzare nella lega dei Sujimon. Per quest’attività troviamo un sistema di combattimento e una progressione creati ad hoc.

Oltre alla possibilità di ottenere i Sujimon in battaglia, questi saranno coinvolti in un sistema gacha interno al gioco, in cui sarà letteralmente possibile effettuare delle pull sui banner dedicati per riscuotere dei disagiati mostri tascabili, i quali si differenzieranno per rarità ed elemento.

I combattimenti sono risultati alquanto semplici e come se non bastasse, sarà persino possibile completare dei “raid” per catturare dei Sujimon più forti. In questo contenuto è stata posta un’incredibile cura che non solo renderà tutta l’impalcatura decisamente divertente, ma permetterà di trasformarvi in allenatori formidabili.

Like a Dragon Infinite Wealth la recensione
Di certo Ichiban Kasuga non impiegherà vent’anni per vincere la lega pokè- ehm…Sujimon.

L’Isola Dondoko invece è un minigioco gestionale che vedrà Ichiban amministrare un resort entro il territorio hawaiano. Qui oltre a richiamare un colosso come Animal Crossing nelle meccaniche, l’ex-yakuza dovrà ripulire l’oasi dalla spazzatura e scacciare i pirati per la messa in sicurezza. Aiutato da un manipolo di assistenti, dovrà riportare l’isola al suo vecchio splendore.

Ricavando materiali dalla spazzatura riciclata, dagli alberi e dalle rocce, abbiamo costruito alcuni edifici migliorando non solo l’appeal del resort, ma anche incrementato la popolarità e l’appagamento, che indica la soddisfazione dei turisti. Grazie infatti a una modalità creativa possiamo dare forma alla nostra meta turistica, diventando sempre più appetitosi per i clienti più benestanti.

Questo ovviamente richiede tempo e denaro e alle prime battute l’isola non sarà completamente a nostra disposizione: questo atollo sperduto nell’oceano pacifico infatti dovrà essere ripulito e bonificato, affinché possiamo avere più appezzamenti di terreno su cui costruire. Realizzando sempre più edifici e decorazioni per l’isola, sbloccheremo ulteriori progetti che attrarranno più appagamento e popolarità.

La componente gestionale della Dondoko Island è discreta, poiché una volta erette tutte le attrazioni utili l’unica cosa che ci resterà da fare sarà quella di scacciare i temibili pirati a colpi di mazza spinata, e di accumulare quanti più Dokodollari possibili (la valuta dell’isola) per le nostre casse.

Like a Dragon Infinite Wealth, la recensione
Tom Nook morirebbe d’invidia

Le bellezze tropicali delle Hawaii in Like a Dragon Infinite Wealth

Like a Dragon Infinite Wealth consolida l’ottimo Dragon Engine, che si mostra ancora una volta un motore solido. Nonostante abbiamo giocato la versione PlayStation 5, non è stato possibile scegliere tra le modalità grafiche che favoriscono il frame rate o la risoluzione, tuttavia l’esperienza si è mostrata decisamente fluida.

Anche visivamente, il titolo si mostra più pulito, con un leggero miglioramento qualitativo della resa grafica. Costruita da zero, la città di Honolulu è un luogo decisamente appagante, soprattutto la sera che riesce a regalare degli scorci affascinanti grazie ai riflessi delle luci che si rispecchiano sul mare.

Per quanto concerne i modelli dei personaggi, anche qui abbiamo riscontrato un discreto aumento di dettagli, che rendono sempre più realistici i protagonisti dell’avventura hawaiana. Tuttavia, questi sono decisamente più impressionanti nelle imponenti cutscene, che grazie all’immacolata regia della saga vengono ritratte maggiormente le espressioni e i tratti dei volti, dando a quest’ultimi un maggiore senso di credibilità.

Anche in Infinite Wealth ritroviamo un monster design davvero esilarante, capace non solo di non prendersi troppo sul serio, ma anche di presentare una grande varietà di creature provenienti dal degrado di Honolulu. Difatti sarà quasi impossibile non scoppiare a ridere prima di stendere al tappeto i teppisti della città.

Like a Dragon Infinite Wealth, la recensione
Una vecchia conoscenza direttamente da una delle migliori storie secondarie di Yakuza Kiwami 2.

Sotto il profilo sonoro, il doppiaggio originale si mostra ancora una volta incredibilmente valido, a cui si mescola persino l’inglese nella parentesi hawaiana. Infatti, vi saranno diversi personaggi che per motivi piuttosto scontati parleranno anche la lingua anglofona, dando un maggiore senso di veridicità e di coinvolgimento nella storia.

Tuttavia è anche alquanto disarmante il modo in cui alcune volte, l’utilizzo del giapponese sia forzato soprattutto in quei personaggi che si presume non conoscano assolutamente la lingua, e che avrebbero dovuto avere almeno nello scambio di battute con Ichiban delle barriere linguistiche.

Sul comparto audio come sempre la qualità rimane pressoché invariata, mentre la colonna sonora riserva qualche brano intrigante. Inoltre, grazie a un lettore portatile, sarà possibile ascoltare alcuni CD audio raccolti in giro per la mappa, i quali contengono alcuni brani dai franchise di SEGA e Atlus, tra cui Persona, Soul Hackers, Sonic e molto altro ancora.

Piccola nota dolente per la localizzazione italiana: per quanto possiamo apprezzare l’incredibile investimento di SEGA fatto negli ultimi anni, in Like a Dragon Infinite Wealth spesso e volentieri i testi risultano errati. Infatti in diverse sequenze abbiamo notato come la localizzazione nostrana confonda con troppa facilità il genere e la pluralità delle parole e persino il verbo “essere”.

Like a Dragon Infinite Wealth RECENSIONE | Considerazioni

Like a Dragon Infinite Wealth ha portato a compimento l’ultima impresa di Ryu ga Gotoku Studio, che ha finalizzato la rivoluzione della serie con questa prima avventura al di fuori dei confini giapponesi. Tra una storia emozionante afflitta da problemi di ritmo e argomentazioni non sempre coinvolgenti, e un gameplay espanso e perfezionato, siamo dinanzi a una produzione imponente.

Questo perché nel reinventare ancora una volta la serie Like a Dragon, il team di sviluppo non più guidato da Toshihiro Nagoshi è riuscito a mantenere intatto lo spirito del mondo, il suo storytelling e quella sospensione della realtà che rendono la saga unica nel suo genere.

A tutto ciò, si aggiungono una serie di contenuti freschi ed esilaranti, che caratterizzeranno un post-game appagante. Sebbene manchi un contenuto capace di innalzare il livello di sfida per testare seriamente le build di ogni personaggio, le nuove attività rappresentano delle attrazioni davvero appetitose, le quali regaleranno diverse ore di divertimento.

Like a Dragon Infinite Wealth RECENSIONE | Grosso guaio alle Hawaii

Tra una storia emozionante afflitta da problemi di ritmo e argomentazioni non sempre coinvolgenti, e un gameplay espanso e perfezionato, siamo dinanzi a una produzione imponente. Questo perché nel reinventare ancora una volta la serie Like a Dragon, il team di sviluppo non più guidato da Toshihiro Nagoshi è riuscito a mantenere intatto lo spirito del mondo, il suo storytelling e quella sospensione della realtà che rendono la saga unica nel suo genere. A tutto ciò, si aggiungono una serie di contenuti freschi ed esilaranti, che caratterizzeranno un post-game appagante. Sebbene manchi un contenuto capace di innalzare il livello di sfida per testare seriamente le build di ogni personaggio, le nuove attività rappresentano delle attrazioni davvero appetitose, le quali regaleranno diverse ore di divertimento.

8.5
Un'avventura emozionante

Pro

  • Storia emozionante e ricca di colpi di scena....
  • Esperienza di gioco migliorata e bilanciata
  • Le nuove attività sono esilaranti

Contro

  • ...ma con diversi problemi di ritmo
  • Si sente la mancanza di un contenuto di punta nel post-game
  • Localizzazione italiana non proprio perfetta
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