Lorelei and the Laser Eyes RECENSIONE | Un affascinante hotel di enigmi e illusioni

Recensito su Nintendo Switch

Lorelei and the Laser Eyes

Parlare di Lorelei and the Laser Eyes non è per nulla semplice. Posso solo dire di essermi ritrovato in un autentico escape room dove la logica, la matematica e la memoria s’incastrano perfettamente formando uno scheletro di gioco unico e intrigante.

Si sa, la matematica non è un’opinione. E quando la sfida si fa dura, armati di carta e penna, i duri più coriacei iniziano a calcolare perfino il più arduo di un logaritmo o di un’equazione goniometrica, scarabocchiando di continuo sul foglio fino a giungere alla tanto agognata soluzione.

Simogo, lo studio svedese dietro titoli come Device 6, The Sailor’s Dream e il più celebre Sayonara Wild Hearts, è l’autore di quest’opera bizzarra, spietata e fuori dagli schemi, che ti fa spremere la singola goccia di sudore nel riuscire a risolvere gli intricati enigmi che ti sbarrano la verità dagli occhi.

Ad aiutare nella promozione del titolo c’è l’occhio lungo di Annapurna Interactive (What Remains of Edith Finch, Outer Wilds, Cocoon). Un editore ormai consolidato da anni, infallibile come un cecchino e sempre attento a scavare nei meandri degli studi indipendenti, alla ricerca di produzioni meritevoli al grande pubblico.

Senza perderci in ulteriori chiacchiere, avventuriamoci nel misterioso hotel oltre il cancello e scopriamo la verità sul perché Lorelei and the Laser Eyes è un titolo da non prenderlo alla leggera, ma al tempo stesso uno dei migliori giochi usciti – finora – in questo 2024.

Lorelei and the Laser Eyes
C’è un cancello da aprire per accedere al cortile di quell’hotel che visiteremo in Lorelei and the Laser Eyes

I misteri dell’hotel di Lorelei and the Laser Eyes

Una donna viene convocata da un eccentrico uomo a prendere parte a un progetto che, secondo quest’ultimo, è in grado di “rivoluzionare l’impossibile”. Come d’accordo nell’invito ricevuto, la protagonista si reca nello sperduto Hotel Letztes Jaha, situato nel bel mezzo di una foresta nell’Europa centrale.

Non appena varcata i confini d’ingresso, ciò che vedrà la donna è una sequela di eventi inspiegabili fatti di illusioni e interazioni con alcuni personaggi misteriosi fuori da ogni possibile realtà. Per non parlare della rete di enigmi, la vera colonna portante dell’opera di Simogo, che abbraccia le mura e gli esterni di quell’hotel.

Mi fermo qui per evitare ogni spoiler sulla storia di Lorelei and the Laser Eyes, lasciando a voi il completo piacere dell’esperienza. Posso dire da subito che la trama del gioco appare inizialmente fumosa, con qualche residuo dettaglio fornito dai biglietti, documenti e cartelli sparsi in giro.

Che progetto si tratta? Chi è l’uomo che ci ha invitato al Letztes Jaha? Chi siamo noi e gli altri misteriosi personaggi che incontriamo in tutto questo? Sono dubbi che vanno – e verranno – sciolti strada facendo tra il completamento degli enigmi e la ricerca di ogni particolare, in un viaggio che arriva intorno le 30/32 ore.

Tale longevità è altamente variabile e dipende tutto dalla vostra rapidità logica nel trovare le soluzioni ai rompicapi. Se siete parecchio bravi, potreste concludere il gioco anche entro o meno le 30 ore.

Una particolarità di Lorelei and the Laser Eyes è la sua progressione non lineare. Infatti non è obbligatorio procedere con forza lungo la via principale. Si può prendere una deviazione che, magari, può servire a scoprire un prezioso indizio per un enigma presente altrove, portandoci spesso a rivisitare aree già viste in precedenza.

Più si esplora l’hotel, più la verità viene a galla e più agevoli saranno le soluzioni. Non importa l’ordine da seguire, c’è la piena libertà di dove andare a curiosare, a patto ovviamente che le zone siano accessibili. E soprattutto, come stranamente suggerisce il gioco, non è necessario recuperare la verità al 100% per terminare l’avventura.

Logica e memoria al servizio del gameplay

Lorelei and the Laser Eyes non è un titolo che si presta alla maggior parte dell’utenza. Mi permetto di dire da subito quest’affermazione perché ciò che si ha davanti è un’esperienza che, se non siete tanto afferrati con la logica e non possedete una memoria sufficiente a ricordare i minimi particolari, può diventare il vostro peggior nemico.

Anche la matematica è un altro importante ingrediente da aggiungere alla formula dell’opera di Simogo. Ma visto che si parlano essenzialmente di semplici operazioni di base da adottare in alcuni enigmi, immagino non servano spiegoni chilometrici (vero?).

Al di là di questa puntualizzazione doverosa da fare, Lorelei and the Laser Eyes è un’autentica meraviglia da ogni angolazione. Penso di non essermi mai trovato di fronte a un titolo che proponga una sfida così tanto stimolante sul piano cerebrale, dove in alcuni punti diventa addirittura impossibile all’apparenza.

Facendo un piccolo paragone, e rimanendo nel gruppo dei giochi editi da Annapurna Interactive, neanche Cocoon (ecco la recensione) era così ostico. E quel titolo riusciva comunque a essere coinvolgente nella sua “semplicità”, tanto da aver adorato il level design messo sul campo da Geometric Interactive.

Gli enigmi di Lorelei and the Laser Eyes si basano essenzialmente sull’inserimento di codici (alfanumerici o simboli) su lucchetti, chiavistelli, tastierini elettronici e molto altro. Quest’ultimi, a volte, si possono trovare completamente bianchi, ragion per cui la risposta va data premendo i tasti secondo un criterio logico.

Ci sono anche situazioni in cui bisogna interagire con specifici elementi che azionano dei meccanismi utili a rivelare passaggi segreti, oggetti e così via. Altri ancora puntano sul posizionamento corretto delle lancette, oppure su oggetti da incastrare nelle fessure alla giusta maniera. Insomma, l’opera di Simogo è una continua proposta di giochi sempre più varia.

Tuttavia, nonostante nella maggior parte dell’esperienza la percezione del grado di sfida è tarata verso l’alto, non mancano enigmi dalle soluzioni facilmente intuitive. Il risultato è un buon bilanciamento che vi dà modo, se non altro, di non rimanere bloccati eternamente in determinati punti, consentendo così di andare avanti senza frustrazioni.

Lorelei and the Laser Eyes
Uno degli accessi a un’altra dimensione distorta in Lorelei and the Laser Eyes, il labirinto rosso. E occhio all’uomo labirinto nel quadro…

Lorelei and the Laser Eyes adotta un design da vecchia scuola che ricorda a gran voce gli originali Resident Evil (i primi tre capitoli). La visuale in terza persona è fissa in diverse posizioni, mentre i salvataggi, che non sono automatici, sono disponibili soltanto in appositi terminali sparsi qua e là nell’hotel.

Anche il sistema di controllo ha un sapore dei tempi andati: usiamo tutti i comandi direzionali per far camminare la donna (gli stick analogici e la croce direzionale se si gioca su Nintendo Switch), e il resto dei tasti per l’interazione con gli oggetti e l’accesso alla modalità Introspezione.

Questa funzione è molto utile per controllare lo status della donna, vedere le mappe, immagini, visioni o materiali testuali visti precedentemente, ispezionare dalla borsa gli oggetti raccolti (Resident Evil, puoi essere tu anche qui), rileggere gli obiettivi da compiere e lo storico delle azioni compiute.

Soprattutto le immagini e i testi di varia forma vi aiutano a fornire le dritte per la risoluzione degli enigmi (non tutti, sia chiaro). Il problema è che bisogna prima capire il rompicapo a cui si riferisce, poi, una volta individuato, decifrare il significato che conduce alla soluzione.

Si crea così una sorta di rete di fili invisibili che, come abbiamo già detto in merito al comparto narrativo, annulla la linearità della progressione fornendo ampia libertà d’esplorazione e approccio. Tutto è collegato, ciascun particolare trovato invita la persona verso un altro enigma e contemporaneamente fa chiarezza sulla lore nascosta nel gioco.

A rendere ancora vario Lorelei and the Laser Eyes sono quelle che chiamo “Prove Revolver”, ossia gli unici momenti in cui si rischia il game over. Ad aiutarti a capire cosa si deve fare apparirà in soccorso una ragazza con la maschera di gufo, la quale vedremo anche in altri contesti rivelandosi preziosa per il nostro viaggio.

Lorelei and the Laser Eyes
Suggerimento: seguite sempre i suoi consigli!

Un gioco tutto in bianco e nero… o quasi!

Sicuramente non c’è niente da obiettare sull’ottimo lato artistico di Lorelei and the Laser Eyes. La grafica semi low poly è piacevole da vedere, e a colpire più l’occhio dei giocatori e giocatrici è senz’altro la totale resa cromatica in bianco e nero.

La dominanza dei due colori che fa da sfondo a ogni elemento dell’opera, affiancata da un buon impianto sonoro, mette sul piatto un’atmosfera di mistero mista a inquietudine davvero niente male, quasi come se si assiste a un film dell’epoca per intenderci.

Questo stile bicromatico viene poi smorzato dalle varie tonalità di rosso che, oltre a evidenziare velatamente le dritte per gli enigmi, trasmettono ancor più il senso di ansietà. Tra il il bagliore intermittente sugli occhiali della protagonista o quando ci troviamo nelle dimensioni alternative, il risultato ottenuto è molto positivo.

Ultimo ma non meno importante è il buon lavoro svolto dagli sviluppatori sulla localizzazione in italiano di Lorelei and the Laser Eyes, importante per un titolo dalla storia complessa da comprendere e che possiede molti testi da leggere e interpretare. In particolare, gli enigmi testuali.

Conclusione sulla recensione di Lorelei and the Laser Eyes

Per quanto non sia facile consigliarlo a tutti, Lorelei and the Laser Eyes rappresenta un altro importante colpo da parte di Annapurna Interactive, un grande prodigio nella cerchia delle avventure a rompicapo e probabilmente uno dei migliori titoli del 2024.

Una storia folle, coraggiosa e dal sapore autoriale, che dev’essere scavata a fondo risolvendo una moltitudine di enigmi un passo alla volta, i quali appaiono ben bilanciati nonostante la difficoltà tarata più verso l’alto.

L’opera di Simogo stimola con continuità la mente dei giocatori e giocatrici, senza mai perdere la bussola qualitativa e con una varietà di rompicapi molto importante. Ci sono situazioni che ti danno la risposta immediatamente, altre in cui devi spremere le meningi fino allo stremo. E artisticamente parlando, è davvero un bel vedere.

Se siete amanti delle prove logiche e avete una memoria ben allenata, allora preparatevi ad affrontare un viaggio tra le illusioni e i misteri dell’hotel Letztes Jaha. Lorelei and the Laser Eyes vi metterà seriamente a dura prova, ma saprà ricompensarvi profumatamente.

Qui di seguito i link eShop e Steam di Lorelei and the Laser Eyes qualora vogliate decidere di acquistarlo.

9.1
Un'avventura enigmatica incredibile da ogni punto di vista

Pro

  • Una storia interessante e fuori di testa
  • Gli enigmi sono carini per design e molto stimolanti nella risoluzione
  • Direzione artistica e sonora di gran livello
  • Ottima localizzazione italiana

Contro

  • Non è un gioco adatto a tutti
Vai alla scheda di Lorelei and the Laser Eyes
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