Mass Effect: Infiltrator – Recensione Mass Effect Infiltrator

Quasi in contemporanea con l’uscita dell’attesissimo terzo capitolo della favolosa saga fantascientifica di Mass Effect, ecco arrivare sui nostri dispositivi iOS questo Mass Effect Infiltrator, uno spin-off tratto dalla serie principale. Un gioco sviluppato da IronMonkey, ossia dagli stessi creatori di Dead Space, Mirror’s Edge e Need For Speed Hot Pursuit per iOS. Un titolo che promette di regalare a tutti gli appassionati nuovi dettagli succosi sull’immenso universo creato da Bioware in attesa del piatto forte in arrivo il 9 marzo.
 

 


Randall Enzo il traditore

Il titolo, in maniera piuttosto sorprendente, non ci farà vestire i panni del nostro beniamino Shepard bensì quelli di Randall Enzo, ex agente del Cerberus che ha deciso di tradire l’agenzia e di passare quindi dall’altra parte della barricata. Come il titolo suggerisce vivremo da infiltrati combattendo Cerberus al suo interno. I suoi propositi di distruzione si fanno molto concreti nel momento in cui Randall scopre le intenzioni malvagie dell’organizzazione pro-umani. La sua missione principale consisterà anche nel salvare il suo caro amico Inari, con il prezioso aiuto di un Volus. Il titolo risulta quindi abbastanza scollegato dalla saga principale e vi permetterà di osservare la vicenda da un punto di vista molto particolare. La trama comunque risulta abbastanza accennata e mai sufficientemente approfondita, privilegiando invece l’aspetto dell’azione e del gameplay tipici da third action shooter. I dialoghi infatti sono abbastanza risicati e i personaggi tratteggiati in maniera abbastanza superficiale.
 

 


Fuoco a volontà

I combattimenti sono infatti il vero fulcro dell’esperienza di gioco di questo Mass Effect Infiltrator. Dovremo fondamentalmente avanzare, sfruttare le coperture e fare fuori tutti i nemici presenti a schermo, utilizzando l’ottimo touch screen dei nostri dispositivi Apple. Un sistema piuttosto innovativo per questo tipo di titoli che, nonostante qualche leggero tentennamento nelle fasi più concitate, si è dimostrato sì perfettibile ma comunque riuscito. Una volta che avremo mirato al nemico che desidereremo colpire si aprirà un reticolo a schermo che metterà in evidenza i punti deboli dei nemici, quasi sempre la testa. Naturalmente avremo a disposizione diverse armi, ognuna potenziabile e adatta a particolari circostanze. Lo shotgun si rivelerà indispensabile nelle brevi distanze, il fucile d’assalto utile nelle medie mentre quello da cecchino sarà ovviamente preferibile per distanze elevate. Avremo a disposizione anche le classiche forze biotiche che ci consentiranno ad esempio di lanciare i nemici verso l’alto o di spingerli nella direzione che preferiamo causando loro parecchi danni. Tutte queste abilità saranno potenziabili, utilizzando anche i crediti che potremo acquistare in ogni momento. In alcuni casi i nemici, una volta eliminati, rilasceranno dei bonus che potranno essere utilizzati in Mass Effect 3 per facilitarci il compito di raggiungere il migliore dei finali possibili. E’ presente anche il meccanismo Paragon-Renegade tipico della serie, che consisterà nell’essere considerati buoni o malvagi a seconda del nostro rilasciare o uccidere gli ostaggi. Dopo un po’ il gioco diventa abbastanza ripetitivo sia per via degli stessi ambienti che visiterete e per gli stessi nemici che vi ritroverete ad affrontare in tutti i 9 livelli, sia per via della meccanica di gioco che si risolverà in un semplice e continuo corri, riparati e spara. Anche le uniche due boss fight che ci ritroveremo ad affrontare non rifuggono da questo schema piuttosto banale.
 

 


La bellezza dell’universo

Il comparto tecnico è ciò che certamente impressiona di più in questo titolo. La grafica è un vero e proprio prodigio per delle piattaforme di questo tipo. Il design dei personaggi, così come quello degli ambienti, è ricco di dettagli e privo di sbavature. È importante mettere in evidenza come l’engine del gioco sia stato ottimizzato per tutti i tipi di dispositivi, anche i più datati, in modo da non mostrare alcun rallentamento anche sugli iPhone più vecchi. Il comparto sonoro è altalenante: sebbene vi sia una colonna sonora ripresa dalla saga principale, e quindi di assoluta qualità, il doppiaggio, al contrario, non è soddisfacente, dimostrandosi di certo non all’altezza rispetto a quanto visto, o meglio sentito, su console.
 

 


Concludendo

Mass Effect Infiltrator è un titolo che ha imparato poco dall’esperienza fallimentare di Galaxy. Il gioco è infatti massicciamente impressionante dal punto di vista meramente estetico, con una grafica che certamente ha settato dei nuovi trend per i titoli iOs ma che sicuramente delude per ripetitività dell’azione e per la mancanza di una trama forte, vero marchio di fabbrica della serie di Mass Effect.
 

 

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