Metal Max Xeno – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Metal Max Xeno è l’ultima incarnazione di una ormai pluridecennale serie – iniziata su NES nell’ormai lontanissimo 1991 – di JRPG famosissima in Giappone, i cui tratti distintivi sono l’ambientazione post apocalittica e il massiccio utilizzo di carri armati e veicoli pesanti in genere.

Il gioco, sviluppato da Kadokawa Games e Cattle Call, è uscito per PlayStation 4 e PlayStation Vita il 19 aprile 2018 nel paese del Sol Levante, mentre per la versione europea (solo su home console) abbiamo dovuto aspettare fino al 28 settembre.

Il futuro che ci mostra Metal Max Xeno non è incoraggiante: l’umanità è stata spinta sull’orlo della completa estinzione dai mostri mutati e scatenati da un’intelligenza artificiale che gli stessi uomini avevano creato all’alba del nuovo millennio per cercare di porre un freno al surriscaldamento globale. Peccato però che NOA, questo è il nome della IA, abbia individuato proprio nella nostra razza il problema principale per l’ambiente e, con fredda determinazione, abbia deciso di estirparlo alla radice con una bella salva di testate nucleari multiple (meno male che doveva difendere l’ambiente!), seguite dalla creazione di mostruosità mutanti e tecno organiche che finiscano il lavoro dando la caccia ai superstiti.

Ma, si sa, la razza umana ha la pelle dura e non ci ha messo molto a riprendersi dalla catastrofe, organizzare comunità di sopravvissuti e istituire una vera e propria casta di “Cacciatori di Mostri” che, a bordo di pesanti mezzi cingolati, si aggirano tra quel che rimane del nostro mondo facendo saltare per aria orrori biomeccanici a suon di cannonate.

Metal Max Xeno

L’ambientazione, come di sicuro avrete già notato, non brilla per originalità, ma ha tutte le carte in regola per essere comunque interessante. Oltretutto, come anche tutti gli altri giochi della serie, Metal Max Xeno ha una struttura open world senza grossi vincoli su come affrontare la trama, andando a sfociare in finali diversi a seconda delle scelte, grandi e piccole, che il giocatore compirà.

Il personaggio principale, Talis (ma sarà possibile chiamarlo come più ci aggrada, in perfetto stile JRPG) è uno di questi cacciatori di mostri, che si ritrova a far comunella con i sopravvissuti di un insediamento spazzato via da un attacco di mostri, che hanno trovato scampo in una vecchia base militare iper tecnologica, nascosta sul fondale dell’ormai asciutta Baia di Tokio. Nel prosieguo della storia incontreremo e recluteremo molti altri personaggi, tutti molto iconici e neppure troppo stereotipati, ognuno dei quali con un’occupazione e dei talenti che saranno utili, se non proprio indispensabili, per proseguire al meglio nella nostra ricerca, con i quali avremo anche modo di instaurare dei rapporti, finendo spesso in situazioni anche piuttosto divertenti e “piccanti”, dato che nel gioco non mancheranno mai gli alcolici (!) e i personaggi femminili, sia umane che androidi, saranno sempre molto ammiccanti. Non per niente il disegnatore dei personaggi, Non Oda, è un famoso illustratore specializzato nel genere hentai!

Metal Max Xeno

Nelle nostre peregrinazioni per le lande post apocalittiche avremo anche modo di trovare e far nostri molti veicoli, tutti predisposti per essere armati pesantemente e tutti completamente customizzabili. Si, perché un altro punto forte di Metal Max Xeno è la pressoché totale personalizzazione dei mezzi, sia estetica che strutturale. Per non parlare poi degli armamenti, totalmente intercambiabili e di tantissimi tipi e caratteristiche differenti.

Il gameplay è quello di un classico JRPG: si gira per la mappa in cerca degli obiettivi, ci sono i soliti incontri casuali, per fortuna evitabili senza problemi se non siamo in vena di livellare, e i combattimenti a turni. Potremo compiere tutte queste attività sia stando comodamente a bordo dei veicoli sia in modalità appiedata. Alcuni poteri e abilità speciali, così come alcuni oggetti, saranno disponibili solo se usati a bordo di un veicolo e vice versa. Il tutto ricorda un po’ l’indimenticabile Xenogears per PlayStation, però con i carri armati al posto dei mech.

Metal Max Xeno

Se dal punto di vista di storia, personaggi e libertà di azione, Metal Max Xeno convince appieno, dal lato tecnico lascia, purtroppo, molto a desiderare. Gli ambienti sono spesso un po’ troppo essenziali e spogli, e anche un tantino ripetitivi. Ok che il deserto post atomico e le città in rovina non sono il massimo della bucolicità, ma se mettiamo gli ambienti di Metal Max Xeno accanto a quelli, per certi versi similari, di NieR: Automata, il confronto è davvero impietoso.

Veicoli, mostri e, soprattutto, personaggi sono raffigurati in maniera eccellente, ma animati in maniera pessima. Durante le esplorazioni, sia a bordo di un carro che a piedi, spesso sembra di ritrovarsi in un gioco per PlayStation 2 con la grafica cel shading rimasterizzata in HD! Purtroppo pecche del genere pesano davvero tanto sul titolo, che altrimenti sarebbe risultato davvero più che ottimo.


Metal Max Xeno, al netto dei suoi grossi difetti e dei suoi altrettanto importanti pregi, rimane un gioco estremante interessante, soprattutto per gli amanti del genere JRPG. L’utilizzo e la personalizzazione dei veicoli, la caratterizzazione dei personaggi, la struttura open world e la complessità della storia, il tutto unito a un’ottima longevità e una buona rigiocabilità, per via delle scelte che compiremo, non riescono a sovrastare completamente una realizzazione tecnica a tratti imbarazzante, relegando quindi Metal Max Xeno a una piena sufficienza, ma con il rammarico di sapere che poteva essere davvero molto, molto di più.

7

Pro

  • Ambientazione e trama affascinanti
  • Personalizzazione dei veicoli
  • Personaggi ben disegnati e caratterizzati

Contro

  • Tecnicamente non all'altezza
  • Animazioni imbarazzanti
Vai alla scheda di Metal Max Xeno
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