Might & Magic: Clash of Heroes – Recensione Might & Magic: Clash of Heroes

Potere & Magia

Un franchise come quello di Might & Magic, si sa, è sempre in grado d’attirare numerose attenzioni, e ha saputo dimostrarsi nel corso degli anni una vera gallina dalle uova d’oro: Ubisoft sfrutta questa licenza da ormai diverso tempo, e su di essa ha pubblicato varie tipologie di titoli (dagli Action ai Card Game), sino ad arrivare a quella che è forse la più inaspettata, incarnata proprio da questa nuova iterazione del brand (da qualche mese a questa parte disponibile per console Nintendo DS), approdata su XBLA e PSN con l’aggiunta di una nuova modalità di gioco online.
La storia proposta per l’avventura è piuttosto banale: un antico male, un complotto indecifrabilmente ovvio per tutti meno che per i protagonisti e dialoghi fortunatamente brevi ma adatti al loro scopo.


Avremo un intero continente a nostra disposizione, suddiviso in più aree che contestualizzano al meglio i diversi cambi d’armata che potremo compiere: vi sono difatti diverse razze che possono essere poste sotto il nostro comando, e ognuna di esse presenta diverse caratteristiche e unità uniche in grado di differenziare in modo non indifferente l’approccio alle numerose battaglie che ci troveremo ad affrontare nel corso della discretamente longeva modalità Campagna.

In Formazione!

Vera e propria colonna portante della produzione è il sistema di combattimento: una volta incontrato un nemico lungo il nostro cammino (rigorosamente a tappe: scordatevi di potervi muovere liberamente in lungo e in largo per gli scenari) si entrerà in un’apposita arena divisa orizzontalmente, e avrà luogo lo schieramento degli eserciti dell’avversario e di quello a noi assegnato: le varie unità possono essere presenti fino a cinque tipi diversi, liberamente selezionabili da un apposito menù una volta sbloccate, e posizionandone dello stesso colore un minimo di tre in colonna sarà possibile dar vita a formazioni d’attacco o di difesa a seconda dell’inversione o meno del senso di posizionamento delle stesse. A ciò va aggiunta la possibilità di sfruttare particolari magie caratteristiche di ogni eroe, in grado di produrre effetti devastanti a patto di possedere abbastanza mana da lanciarle, e permettendo a quest’ultimo d’influenzare alcuni aspetti della battaglia relativamente ad alcune tipologie d’unità. Partendo da questo semplice concept gli sviluppatori hanno ben pensato d’implementare differenti opzioni d’offesa e difesa, aggiungendo la possibilità di guadagnare mosse per turno sfruttando al meglio il posizionamento delle truppe e studiando ogni movimento, programmando la battaglia sul lungo andare e non sulla rapida risoluzione, in grado di fare la felicità di ogni appassionato di strategia e logica.


Se il sistema funziona bene sulle prime, quando gli avversari sono relativamente deboli e pochi colpi sono sufficienti ad abbatterli, bisogna far notare che passando ai livelli più avanzati esse sono esageratamente prolisse: anche la più semplice delle contese potrebbe, difatti, richiedere diversi minuti per essere portata a termine a causa di una IA spesso e volentieri eccessivamente sulla difensiva. 
Sarà possibile, quando non in battaglia, equipaggiare particolari manufatti che incrementeranno i nostri punti vita massimi, potenzieranno le abilità di alcune unità o, ancora, rendano più facili concatenare combo di formazioni e schemi tattici particolari. 
Evidente tentativo d’evitare il bollo della più becera linearità, ci si potrà talvolta imbattere in individui in grado d’offrirci missioni secondarie da intraprendere per aumentare le proprie riserve auree (utili ad acquistare e potenziare unità particolari per rimpolpare le nostre fila) e sbloccare differenti manufatti: dispiace notare come queste sidequest si rivelino, se possibile, ancor più banali del già di per sé macchinoso incedere lungo percorsi raramente provvisti di una qualsivoglia diramazione che lasci spazio a qualche fantasia esplorativa, limitando comunque l’azione a scenari ben delineati e mai troppo lontani dai percorsi predefiniti dalla trama; ciò può essere visto come un bene da chi predilige la velocità di progresso a un’eccessiva distrazione come quella che poteva derivare da titoli come il ben più mastodontico Oblivion (o Fallout, per restare in tema), ma tale sensazione viene in parte annullata dalla già citata lentezza delle fasi di battaglia.


Acquerellando

Trattandosi di una conversione da DS, non ci si può proprio lamentare: Clash of Heroes offre una grafica essenziale e ambienti talvolta poco ispirati, ma a compensare una certa superficialità realizzativa subentra una perfetta selezione di colori vivaci che dipingono perfettamente il mondo di gioco, offrendo colori sgargianti ed esaltando gli effetti prodotti dalle nostre o dalle altrui azioni in battaglia. Buone anche le musiche, per lo più di fondo a corredo di sequenze esplorative basilari frequentemente interrote da attacchi nemici; peccato, invece, per l’assenza di un doppiaggio: malgrado la storia non sia difatti particolarmente ispirata, un cast perlomeno discreto avrebbe sicuramente contribuito al tasso di coinvolgimento del giocatore, in virtù soprattutto della presenza di cut-scenes statiche che qualcuno potrebbe non digerire.

Duellando e Cooperando

La novità più degna di nota di questo porting risiede sicuramente nell’offerta di una modalità online che permette scontri 1VS1 o 2VS2, cooperando quindi con un amico o un compagno affidatoci dal discreto sistema di matchmaking (mai eccessivamente prolisso): naturalmente tale modalità di gioco si scontra con i limiti posti dalle battaglie e dal tempo concesso all’avversario per effettuare le proprie mosse, lasciando sempre troppo alla correttezza di chi si trova a capo dell’esercito avversario. 


In Conclusione

Tirando le somme, si può dire che questo Might & Magic: Clash of Heroes risulti essere sicuramente un buon titolo, ma che alcuni problemi di rifinitura e di ritmo gli impediscano di assurgere al ruolo di ottima commistione tra gioco di ruolo e strategia: le battaglie si protraggono spesso a lungo, l’esplorazione è ridotta all’osso e anche ridimensionata da un level design sfacciatamente lineare. Resta comunque degno di plauso un buon lavoro di conversione per un titolo per console portatile, e non si può che essere grati agli sviluppatori per l’aggiunta di una modalità di gioco online in grado d’innalzare in modo esponenziale il fattore longevità di un prodotto che farà la felicità degli amanti della strategia che abbiano molta pazienza per padroneggiare un sistema di combattimento sicuramente godibilissimo.
E tuttavia resta l’amaro in bocca per quello che, con un po’ più di cura e tempo, avrebbe potuto essere non solo un porting HD ma anche un grande gioco di ruolo. 

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