Monster Crown – Recensione

Recensito su Steam

Avete presente la saga Pokémon? Bene, cercate di dimenticate ogni singola cosa che conoscevate a riguardo, perché dopo aver provato questo particolare prodotto di natura indie dal titolo Monster Crown” potreste vedere con occhi diversi l’intero genere di videogiochi di cui fa parte anche Temtem.

Monster Crown

Crown Island è un’isola la cui storia parte da un’insieme di sovrani, salvatori e mostri. Quello però è un passato che ha a che vedere anche con la leggenda, mentre già dall’inizio del gioco si iniziano a fornire molto lentamente al giocatore le basi per poter cambiare il futuro dell’isola.

Poco dopo aver creato il nostro personaggio attraverso una modalità creazione molto semplice e minimale, si intraprenderà un tutoria che spiegherà le meccaniche di base in modo estremamente diretto e chiaro. Del resto abbiamo già compiuto 14 anni, che a quanto pare sembra essere l’età giusta per diventare un domatore di mostri.

Monster Crown

Per quanto riguarda il gameplay, sin dalla schermata del menù si gioca interamente con la tastiera. Come avrete probabilmente ben capito il procedimento è analogo a uno dei qualsiasi prodotti Nintendo con lo stesso tema: uscite di casa, salutate vostra madre, scegliete il vostro starter, catturate tutti i mostri possibili, risolvete un grosso mistero, sconfiggete tutti, abbattete il male che attanaglia l’isola e infine diventate i più forti in assoluto.

Ma non pensate di regalare Monster Crown al vostro piccolo figlio, perché il gioco è molto più dark e per adulti rispetto a quanto si potrebbe pensare. Saranno infatti presenti parolacce e violenza, in quanto l’intento di Studio Aurum è quello di superare la solita banalità spesso presente nel genere e di conseguenza avere un target diverso attraverso l’utilizzo di tali espedienti.

Monster Crown

Apprezzabile è il fatto che ci siano oltre 200 mostri tutti divisi in 5 tipologie: will, brute, Malicious, Unstable, Relentless. Insomma, qualcosa di diverso dai soliti tipi che si basano sugli elementi come in Digimon World DS e che riguarda la loro personalità più che la loro natura. Per il resto il combattimento è abbastanza uguale al genere del Pokémon-like, nel senso che ogni nostro compagno di avventure sale di livello combattendo, presenta le proprie mosse e infine è forte o debole contro un altro tipo.

E quindi “acchiappali tutti!” O meglio, invitate loro a firmare un contratto. Chi vi scrive non vi sta prendendo in giro, perché qui l’idea delle pokéball è sostituita con quella dei patti. Ogni mostro infatti può essere convinto a unirsi alla propria squadra fornendogli loro un patto, specialmente se durante il combattimento ha pochi punti salute.

Monster Crown

Di certo Monster Crown non si è sbizzarrito solo riguardo i patti. Se il caro e ben noto brand si è sbizzarrito nell’ideare un castello di sabbia impossessato di nome Gastly, allora anche il prodotto pubblicato da SOEDESCO e prodotto dallo Studio Aurum, può permettersi di creare Laz, un mostro reincarnato proprio che come intuibile prende il nome da Lazzaro. L’immaginazione, l’ironia e le stranezze di questo titolo non hanno limite, ed è probabilmente per questo che risulta essere affascinante.

Non finisce qui difatti perché a un certo punto della storia si sbloccherà la possibilità di incrociare due mostri al fine di ottenere un uovo, che si schiuderà e darà quindi origine a un figlio pur avendo tratti nuovi unici erediterà anche peculiarità caratteristiche dai genitori. Giocate a fare Dio con la genetica che manco il Roslin Institute con la pecora Dolly!

Monster Crown

Un altra caratteristica singolare è data dagli item: se si viene presi dai mostri si perdono tutti gli oggetti presenti nella borsa ma questi si possono trovare in giro in modo casuale e possono essere depositati o comprati nei negozi in ogni città del mondo di gioco.

Si può quindi tranquillamente affermare che il gameplay è molto più vario di quanto si possa immaginare, ma i numerosissimi bug dovuti all’attuale accesso anticipato rovinano tantissimo l’esperienza e la rendono a tratti terribile.

Monster Crown

Il titolo è realizzato con il motore grafico Unity, in un ambiente a due dimensioni con telecamera a scorrimento avente al centro il personaggio.

Lo stile presenta una scelta di colori molto accesi e separati nettamente tra di loro, cosa che alla lunga potrebbe dare fastidio: l’intento di tale aspetto potrebbe essere quello di riproporre il vecchio impatto grafico tipico di una vecchia console come il Game Boy Color, reso ancora più forte con le musiche di sottofondo elettroniche che riescono a far provare un senso di nostalgia al giocatore.


Monster Crown è un ottima e più adulta alternativa ai soliti giochi il cui scopo principale è quello di catturare e addestrare mostri, come Monster Rancher. Il gioco è attualmente in accesso anticipato, ma sembra decisamente promettente nonostante l’elevato quantitativo di problemi più che giustificabili attualmente presenti.

7.5

Pro

  • Alternativa più adulta rispetto a giochi dello stesso genere
  • Molti e diversi mostri da domare e incrociare
  • Grafica retrò che ricorda i primissimi Pokémon...

Contro

  • ... ma che allo stesso tempo potrebbe alla lunga dare fastidio
  • Parecchi bug attualmente presenti che rovinano il gameplay
Vai alla scheda di Monster Crown
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