Moto Racer – Recensione Moto Racer
Coin-op su due ruote?
Le corse su due ruote hanno sempre affascinato l’universo dei videogames. E’ infatti impossibile contare le miriadi di conversioni in codice e CD-ROM (o cartuccia qualsivoglia) delle più popolari discipline corsistiche in genere, dalla Nascar alla Formula 1, passando per il campionato Turismo e i go-kart. Proprio in questo scenario viene spontaneo dare un’occhiata in giro e chiedersi: perchè nessuno pensa a sviluppare un gioco di corse su motociclette? In effetti, di titoli che permettessero di sperimentare la sensazione di libertà e di velocità che solo una motocicletta può regalare ce n’erano davvero pochi e la maggior parte realizzati in modo mediocre. Ma qualcosa stava per cambiare: correva il 1997, tempo in cui iniziava la diffusione delle schede grafiche VooDoo 3DFX che permettevano agli utenti PC di disporre di una grafica che potesse rivaleggiare a testa alta con quella di sistemi come il Sega Saturn e la Sony Playstation. In questo scenario la Delphine Software International piazza sul mercato il suo Moto Racer, primo capitolo di una serie ben conosciuta e rispettata. Questo primo capitolo però è quasi sempre indicato dagli appassionati come il migliore della serie. Il motivo si può forse riscontrare nella sua natura "rudemente arcade" che all’epoca poteva far amare od odiare un gioco. Ma vediamo questo titolo più nel dettaglio…
No, non avete allucinazioni: è proprio una stazione di servizio Api. Un po’ di pubblicità occulta non guasta mai…
Il bar sul tuo PC
Non parliamo di certo di banconi e ubriaconi, ma della grafica di Moto Racer. Vi ricordate delle schede 3DFX sopraccitate? Bene, i programmatori grafici hanno tenuto conto delle potenzialità offerte, regalando ai centauri virtuali una grafica di tutto rispetto, paragonabile addirittura a quella offerta dall’allora strabiliante System 22 della Namco (l’hardware da bar dove girava Ridge Racer nella sua versione da sala giochi). Ed in effetti ci troveremo di fronte ad ambientazioni ben realizzate ed affascinanti, passando per strade costiere, autostrade desertiche ed arene dedicate a competizioni ben più estreme. La mole di dettagli di contorno è incredibile: in molti percorsi infatti troveremo elementi di fondo "non-statici", come uccelli in volo, elicotteri, flash di fotografie dalle tribune, palloni aerostatici e quant’altro ancora. Anche i mezzi sono ben rappresentati e realizzati con un buon livello di dettaglio ed evidentemente ispirati a modelli reali (soprattutto i modelli da cross, che sono riproduzioni di quellii della KTM, che ha collaborato in parte alla realizzazione grafica del gioco). Da menzionare inoltre la velocità d’azione che si attesta sui 60 frames per secondo, senza rallentamenti di sorta. Ciononostante, i difetti grafici ci sono eccome. Iniziamo dal più evidente: il famigerato pop-up. Non sarà difficile, infatti, vedere pezzi di scenario che compaiono d’improvviso all’orizzonte, dato dall’approssimativa gestione dell’alto dettaglio delle ambientazioni presentate. Certo un qualche sistema per mascherare il clipping non sarebbe stato affatto male, o per lo meno il rilascio di una patch che risolvesse tale problema. Un’altra pecca è la disponibilità di due sole risoluzioni (640×400 e 640×480), che penalizza non poco chi dovesse disporre di un hardware potente da utilizzare per una qualità migliore dell’immagine.
Dirt Arena è uno fra i tracciati più spettacolari del gioco
Centauri da salotto
L’arduo compito affidato alla DSI era quello di rendere Moto Racer un titolo godibile, giocabile, ma soprattutto immediato per tutti. Perciò, il modello di guida delle moto presenti nel gioco andava assemblato tenendo conto di questa direttiva. Tutti coloro che si avvicinano al titolo per la prima volta saranno felici di sapere che non ci metteranno molto a prendere confidenza con i comandi e riuscire a dominare la moto in pochissimo tempo. Guidabilità arcade, dunque? Non del tutto: ricordiamoci che siamo su una moto e non è di certo come stare belli al sicuro nell’abitacolo della propria V8 biturbo a quattro ruote. E’ possibile cadere, ragazzi miei. Dunque, il sistema di collisioni è stato programmato in modo da essere permissivo ma non troppo, in quanto sarà possibile per noi cadere nel caso di urti con il muro o gli avversari a velocità eccessiva. La cosa incontrerà il plauso di tutti i giocatori che si aspettano una sfida che sia al livello di molti giochi di guida disponibili, soprattutto anche perchè le cadute saranno possibili anche per i nostri avversari. Sempre parlando di avversari, affrontiamo il discorso che riguarda l’IA, che si dimostra aggressiva e competitiva, ma anche "realistica" con avversari che commettono errori di vario tipo, spronandoci dunque anche a lavorare di strategia. Un altro appunto riguarda il fatto che i vari modelli di moto disponibili non si differenziano solo per il colore della carena ma anche per attributi come velocità, tenuta, freni, et cetera: sarà di cruciale importanza scegliere quella più adatta al tipo di circuito che andremo ad affrontare. Infine, una chicca per gli amanti delle evoluzioni aeree: durante le gare da cross, premendo il tasto per impennare a mezz’aria potremo esibirci in spettacolari acrobazie.
Non vi sembra un versione per motociclette di Ridge Racer Revolution? A noi sì!
No MotoGP allowed
Le modalità disponibili in Moto Racer sono basilarmente le stesse che è possibile incontrare in molti giochi di guida disponibili al momento: è possibile infatti giocare in Multiplayer usando la modalità Link, effettuare giri liberi sul circuito con la modalità Time Attack, buttarsi subito nella mischia in una Gara Singola ed infine, la modalità Campionato che dovremo completare se vogliamo accedere a nuovi circuiti e features nascoste. Le ambientazioni disponibili sono circa una decina e sono suddivise in base al tipo di moto che useremo (superbike o cross). Alcune di queste sono abbastanza "normali" (come ad esempio dei tracciati stradali e nella Dirt Arena), mentre altre sono tanto inverosimili quanto spettacolari (come il tracciato da cross ambientato sulla Grande Muraglia Cinese!). Una volta completato il campionato sarà disponibile affrontarlo di nuovo per ottenere i tracciati in versione Reverse e una terza volta per sbloccare la modalità Minimoto, che ci permette di correre con delle moto di dimensioni ridotte, con conseguente impatto sulla fisica di gioco. Certo, non è niente se compariamo tutto questo a giochi come la serie MotoGP, ma ripetiamo, questo non è un simulatore di guida.
Suoni da sala giochi
L’atmosfera arcade del titolo è ulteriormente accentuata dal sonoro, che dispone di un comparto ottimamente realizzato. Gli effetti sonori delle varie motociclette svolgono bene il loro lavoro e sono differenziati in base al tipo di modello che ci troveremo a guidare (l’unico difetto al riguardo è che forse il rombo delle motocross è eccessivamente "zanzaroso"). Ironicamente, il rombo dei motori sarà superiore a quello implementato nel seguito Moto Racer 2, dove sembra più simile a delle auto da corsa. Disponiamo anche di effetti ambientali come folle acclamanti sugli spalti, tranquille spiagge con gabbiani che volano sopra la nostra testa, trafficate vie di città e industrie in piena attività. Inoltre, non possiamo non menzionare la colonna sonora, che con la sua realizzazione fa pensare a classici del genere da bar come Daytona USA o Motocross Go! a cui la maggior parte delle canzoni proposte è visibilmente ispirata. Il grande difetto del sonoro è l’irritante presenza dell’annunciatore, che soprattutto nelle gare di motocross non mancherà di commentare le vostre azioni con i vari "oops!", "yeah!", "you’re the last one", et simila e non potrete fare a meno di eliminare la sua presenza dalle opzioni audio.
Rallegratevi! Secondo quel sosia di Willy E. Coyote siamo quasi arrivati al traguardo!
Un buon inizio
Più o meno sappiamo tutti dove è arrivata la saga della DSI, con un secondo capitolo non proprio all’altezza delle aspettative e un terzo capitolo (Moto Racer world Tour) che ha ridato smalto alla serie con una buona varietà di competizioni e l’alto grado di competizione offerta. Ma sappiamo che tutto è iniziato da qui. Certo, avrà avuto meno successo di un Ridge Racer o di un Gran Turismo, ma è stato uno dei primi esperimenti di successo per proporre un buon gioco di corse su due ruote, anche migliore del Manx TT proposto da casa Sega qualche anno prima. I difetti grafici comuni al tempo (prima di debellare il pop-up ci sarebbe voluto un po’) e il modello di guida forse eccessivamente elementare ai più "spocchiosi" non intacca in modo aggressivo l’esperienza di gioco offerta. Certo, potreste stancarvi dopo un po’ di correre sempre negli stessi percorsi e con le stesse moto, ma troverete questo titolo così divertente ed appagante, che ci rigiocherete ancora per lungo tempo e ancora, e ancora, e ancora…