N+ – Recensione N+

Tanto tanto tempo fa, prima dell’alta definizione, dei Blu-Ray Disc, della terza, della seconda e della prima generazione di console, quando i videogames si vedevano solo in sala giochi e il Super Nintendo era l’ultimo gioiello della tecnologia videoludica, esisteva solo un’unica, amatissima e spigolosa visualizzazione grafica: quella 2D. Fino all’arrivo di Playstation One e di Nintendo 64, che per primi diedero vita ai modelli poligonali in 3D, tutto il mondo dei videogiochi aveva sempre ammirato un caro schermo piatto, spesso a scarsissima risoluzione, che scorrendo seguiva il movimento dei personaggi. Facendo un ulteriore passo indietro si arriva sino a quei giochi, sempre bidimensionali, nei quali lo scorrimento non era nemmeno contemplato e tutta l’azione si concentrava in un unico quadrante all’interno del quale si muoveva il personaggio: erano i tempi di Mario e Kong, Space Invaders, Asteroids e dei primi Pac-Man.
Nel 2005, Raigan Burns e Mare Sheppard dovevano trovarsi a pensare proprio a questi giochi quando hanno immaginato il loro N, particolare platform in 2D, con schermata fissa, graficamente schietto, dotato di nessun dettaglio, ma immediato e divertente. Frecce direzionali per muoversi, un tasto per saltare, un altro per suicidarsi, qualche ostacolo sparso qua e là ed il gioco è fatto: un platform vecchio stampo, con un personaggio rappresentato graficamente da alcuni piccoli triangoli che sostituiscono arti, corpo e testa. Il ninja di N ha un’incredibile destrezza, grande velocità e fenomenali capacità di salto, ma purtroppo deve sottostare ad un metabolismo rapidissimo che prosciuga le sue energie: ecco perché ha bisogno del suo oro (strano principio, ma siamo in un platform) e di tutte le sue abilità per concludere il livello prima dello scadere del tempo.
Un successo inaspettato, un gioco semplicissimo nella struttura, ma abbastanza impegnativo da attirare migliaia di giocatori desiderosi di testare le proprie abilità. Grazie a questo che N, nemmeno 3 anni dopo dalla sua nascita, approda su Xbox 360 Live Arcade (XBLA) come N+ (N plus), ottenendo un consenso ancora maggiore e affermandosi nel panorama degli arcade di ultima generazione; il passaggio ad una versione portatile è ormai obbligatorio.
 



Il Red Ninja deve raggiungere l’interruttore (a sinistra) e poi ritornare indietro
sino alla porta: in mezzo, l’oro; sotto, la morte.

Nostalgico ma Nuovo

Nato dal nulla, dopo l’approdo su XBLA e il grande successo ottenuto, N+ arriva definitivamente anche su Sony PSP e Nintendo DS, seppur momentaneamente distribuito da Atari solo in Nord America. La vera innovazione è portata dalla versione per Xbox, che presenta più di 300 livelli diversi di varie difficoltà pieni di ostacoli e nemici. Passando su PSP e DS non cambia molto a parte il numero di livelli (circa 200 in tutto), mentre il divertimento si mantiene sempre altissimo: ancora una volta le parole chiave sono immediatezza, semplicità e agonismo, per un’esperienza di gioco apparentemente povera, ma in realtà ricchissima di sfide al limite del possibile. La modalità in singolo è divisa in 40 capitoli formati da cinque livelli ciascuno, di difficoltà sempre crescente. Man mano che si completano i primi e si ottengono delle importanti quantità d’oro si sbloccano altri livelli e le prove diventano sempre più ardue: inizialmente senza ostacoli, a poco a poco il ninja dovrà evitare bombe, robot volanti, robot di terra, cannoni laser, missili a ricerca e supporti a razzo (simili ai thwomp di Super Mario). La presenza di questi nemici in diverse combinazioni rende ogni livello profondamente diverso da tutti gli altri e costringe il giocatore al massimo impegno possibile per completare il capitolo con una buona quantità d’oro. Spesso bisognerà lasciare l’oro in secondo piano e accontentarsi di raggiungere la porta finale, mentre altre volte il capitolo potrebbe rivelarsi più che difficile.
I controlli, per quanto semplici, sono soggetti a dettagli e finezze che solo dopo molte ore di gioco si riescono a sfruttare: pressioni diverse dello stesso tasto, bottoni premuti in alcuni momenti piuttosto che in altri, varie posizioni di salto, velocità minori o maggiori e tanti altri fattori che tutti insieme portano a centinaia di possibilità differenti su come affrontare un determinato ostacolo. Semplice, ma anche complesso, perché non conta solo il numero dei tasti, bisogna anche saperli usare.


Contro il tempo

Come già detto, l’obiettivo principale del gioco è attraversare l’intera schermata per attivare un interruttore, aprire la porta e raggiungerla per concludere il livello; in mezzo a tutto questo, l’oro. Esso non rappresenta solo un “punteggio” da aumentare per un record, ma è piuttosto la fonte di vita del Ninja: questo, infatti, è dotato di agilità, velocità e destrezza fuori dal comune, conferitegli da un metabolismo velocissimo. In sostanza: super Ninja, ma per un tempo limitato.
Dunque il primo basilare ostacolo da superare è il tempo, che viene assegnato all’inizio di ogni capitolo in forma standard e scorre inesorabile sino allo scadere. Le uniche alternative di salvezza sono rappresentate da una velocità record oppure proprio dall’oro, (stranamente) l’unica sostanza capace di ricaricare il metabolismo del Ninja e concedergli preziosi secondi di vita in più.
Per il resto, N sarà velocissimo ma anche debolissimo: qualsiasi pericolo si rivelerà fatale, sia che si tratti di bombe, torrette e missili, sia che si tratti di un’altezza vertiginosa. Se l’opzione “blood” sarà attiva, se ne vedrà sempre in gran quantità, ma fortunatamente il numero di tentativi a disposizione è praticamente illimitato.
Per chi invece di tempo ne ha in gran quantità, insieme a buone dosi di creatività e fantasia, diventa essenziale l’opzione di level editor, praticamente infinita. Già su XBLA questa modalità ha riscosso un enorme successo e ha dato vita a livelli realizzati con cura quasi maniacale, a volte ai limiti del comprensibile umano, con vere e proprie opere d’arte. Adesso è possibile sbizzarrirsi anche su portatile e creare il livello dei propri sogni con grande precisione, ovviamente dopo aver sbloccato, insieme ai colori del ninja e ad altri extra, i pacchetti del level editor necessari a soddisfare i propri desideri.
 



Vedete nell’immagine pezzettini rossi non rotondi?
Ecco, quello è il Ninja; quello che ne resta..

DS vs PSP

Le versioni portatili, disponibili per DS e PSP, presentano in generale la stessa meccanica di gioco con pochissime differenze: mentre su console Sony si ha una struttura standard, la disponibilità del secondo schermo su DS permette di avere, oltre alla visuale di gioco normale, una aggiuntiva che offre una panoramica allargata del livello. Sul riquadro in basso si ha uno zoom maggiore (anche rispetto allo schermo PSP, ma quest’ultimo essendo più grande offre la stessa definizione e una visione comunque complessiva del livello), mentre su quello superiore si ha in contemporanea la visuale dalla distanza, meno definita e più a scopo indicativo che specifico. Tramite essa si ha sott’occhio l’intero livello, ma la visuale più adatta a giocare rimane quella inferiore. Resta da annotare, sempre per la versione DS, la mancanza totale di una funzionalità Touch Screen. Il gameplay, dunque, non ha nulla di diverso rispetto all’edizione PSP.


Mission complete

In poche parole, N+ è il gioco perfetto per una console portatile: immediato e divertente, semplice ma impegnativo, con una buona durata ma giocabile anche ad intervalli di cinque livelli. Perfetto per i ritagli di tempo nella pausa pranzo o anche tra un programma TV e l’altro, adatto sia per gli hardcore che per i casual gamers, fantastico in multiplayer, dotato di musiche in perfetto stile platform 2D, con un level editor capace di realizzare ogni vostro desiderio. N+ è sicuramente un ottimo gioco, con gli unici difetti nella difficoltà di alcuni livelli (veramente impossibili) e in una giocabilità ridotta estremamente all’osso, che nel nuovo millennio non avrebbe certamente rifiutato qualche opzione in più. Da provare, divertimento assicurato.

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