Naval War: Arctic Circle – Recensione Naval War: Arctic Circle
Strategia e simulazione, Naval War: Arctic Circle è un ibrido tra questi aspetti. Pubblicato da Paradox Interactive e sviluppato da Turbo Tape Games, il gioco ci porrà al comando di forze di marina per il controllo dell’area artica del pianeta.
Escalation Militare
Naval War: Arctic Circle ci pone al centro di una crisi politica tra i paesi NATO e la Russia per il controllo dell’artico, un’area strategica ricca di risorse. Il gioco è ambientato in questo scenario potenzialmente reale ambientato in un futuro non troppo lontano, le forze navali e aeree che impiegheremo saranno quindi quelle di uno scenario di guerra moderno, e il prodotto ci offrirà l’opportunità di misurarci con le numerose unità che anche oggi potremmo trovare in uno degli eserciti delle due fazioni. Questa avventura, oltre a varie schermaglie e al multigiocatore, offre una modalità campagna in cui potremo scegliere se combattere per l’alleanza atlantica o per i russi, una volta effettuata la nostra scelta, delle introduzioni un po’ scarne ci mostreranno dei dialoghi che ci presenteranno, missione dopo missione, i retroscena dell’escalation militare che sta portando allo scontro armato.
Al Comando
Il nostro ruolo sarà di fatto quello di comandante in capo delle forze presenti nell’area artica appartenenti allo schieramento da noi scelto. L’artico è una gigantesca area di operazioni che va dal Canada fino alla Russia, in questo contesto noi dovremo utilizzare con saggezza le forze che verranno poste sotto il nostro comando nelle varie operazioni. Guideremo forze navali e aree, quest’ultime potranno essere mobilitate sia dalle portaerei, che dagli aeroporti sulla terraferma. Avremo numerose possibilità tattica, con la capacità di poter dare ordini precisi alle nostre unità o farle operare in formazione. Ognuno dei mezzi a nostra disposizione ha il suo modo di essere utilizzato, avremo navi con bombe di profondità per colpire i sottomarini, oppure aerei radar volanti per rilevare i movimenti nemici. Le missioni che ci saranno affidate difficilmente non saranno soltanto battaglie aperte, anzi molto spesso ci ritroveremo a gestire operazioni in cui dovremo ad esempio scortare alleati o controllare l’area. La grande gamma di possibilità che avremo a disposizione ci pone davvero con l’idea di trovarci nella stanza dei bottoni di un’operazione militare complessa, bisognerà utilizzare gli aerei giusti e gli strumenti giusti come radar e sonar, la cosa certa è che difficilmente una tattica banale potrà ripagare il giocatore.
La nave affonda?
Questo gioco ci offre la possibilità di gestire su larga scala manovre navali ed aeree, molti appassionati del genere o anche solo dell’argomento, molto probabilmente troveranno pane per i loro denti, oltre che un piacevole intrattenimento. Ciò tuttavia non cambia che la curva di apprendimento risulta essere elevatissima con un tutorial che non approfondisce troppo, oltre a ciò che si sia esperti o meno, l’interfaccia del gioco non favorisce per niente i giocatori. In presenza di molte unità sullo schermo sarà faticoso dover mettere in pausa e dare in modo certosino i vari ordini, anche perché sbagliare un attimo potrebbe compromettere ogni cosa. La cosa che più salta all’occhio è quanto sul piano visivo sia scarno, e ciò compete anche la grafica. Le operazioni per essere gestite al meglio vengono gestite per la maggior parte del tempo su una mappa tattica dell’oceano artico, tuttavia il prodotto offre la possibilità di scambiare comodamente da questa schermata, alla possibilità di osservare le varie unità in 3D mentre svolgono le loro mansioni. Ciò che si nota è che la grafica in tre dimensioni in cui sono rese le unità è davvero spartana, totalmente d’altri tempi, certo ciò agevola i giocatori nello scambiare velocemente osservando numerose unità, però l’utilità di ciò è davvero relativa visto che non serve sul piano del gameplay, quindi essendo un aspetto principalmente estetico è davvero un peccato che sia curato così poco oltre al fatto che i momenti salienti del combattimenti non sempre si mostrano in modo appagante per il giocatore. Infine sono da rilevare diversi piccoli bug che potrebbero diventare fastidiosi quando impediscono al player di giocare tranquillamente una avventura così complessa.
Conclusione
Naval War: Arctic Circle è un gioco di altri tempi per due motivi. Il primo è legato al fatto che difficilmente in un mercato semplificato come quello odierno si possono trovare titoli così complessi e apprezzabili per questo, il che è un pregio. Il secondo però è negativo, poiché la grafica è davvero arretrata, inoltre essere un prodotto complesso non dovrebbe mantenere una curva di apprendimento troppo ostica per gli utenti. In ogni caso è consigliato per gli appassionati