NIER Gestalt – Recensione

Recensito su Xbox 360

Nier è uno degli ultimi action/jrpg usciti su console di nuova generazione, presente sia su Xbox 360 che su PlayStation 3. Già ai nastri di partenza gli europei hanno il primo handicap: il titolo in Giappone nasce in due varianti, NieR Gestalt (quella che effettivamente è presente nel mercato europeo) e NieR Replicant, sostanzialmente lo stesso gioco con una protagonista differente e alcune differenze nella trama e nello svolgimento dell’avventura; a noi europei spetterà soltanto la prima di queste versioni, un vero peccato perché avrebbe offerto una maggiore profondità della trama e avrebbe risolto parecchi dubbi lasciati in eredità dal singolo titolo.

No, Yonah…

Prima di scendere nei dettagli della trama, vi anticipo alcuni dettagli sul personaggio e su ciò che traspare dai primi attimi di quest’esperienza videoludica. Nier ci farà indossare i panni di un uomo (di cui saremo noi a sceglierne il nome) lontano dallo stereotipo di eroe pronto a rischiare la vita pur di salvare il mondo, infatti il nostro protagonista sarà un uomo semplice, taciturno e un po’ burbero e poco caratterizzato, elemento fortemente penalizzante, in quanto un appassionato del genere potrebbe trovare difficile l’immedesimazione nel personaggio.
La storia, praticamente senza prodromi, ci sbalzerà all’interno di un edificio, in cui cercheremo di elemosinare maggior potere per poter proteggere nostra figlia, Yonah, afflitta da una malattia imprecisata. Questa prima parte di gioco, come spesso accade in questo genere videoludico, servirà come tutorial e ci permetterà di prendere dimestichezza con il sistema di combattimento, a cui dedicherò maggiore spazio successivamente.

Il mondo in cui ci troviamo è in gran parte distrutto da un potere catastrofico, artefice della malattia della ragazza, al quale cercheremo di porre rimedio con l’avanzare della storia. La trama si articola in maniera molto intensa, soprattutto per la presenza di un libro magico (Grimore Weiss), che oltre a fornirci la possibilità di acquisire abilità, ci renderà partecipi di tutto ciò che sta dietro alla devastazione che sta mettendo a dura prova il mondo intero.


Gioco di nuova generazione?

Il titolo, pur essendo una delle ultime produzioni in ordine cronologico, non soddisfa minimamente le attese degli appassionati: il comparto grafico è notevolmente inferiore rispetto alle produzioni più in voga del momento, anzi, ad essere sinceri sembra quasi un titolo di una generazione precedente. Pessime le texture, spoglie le ambientazioni, tristi e desolati gli edifici, con pochi dettagli e senza una particolare fantasia nel ricreare gli ambienti. Qualche nota lieta viene dagli interni, non stilisticamente superbi, ma comunque ispirati e capaci di creare una giusta atmosfera. Se a ciò aggiungiamo anche un frame-rate instabile, che nelle fasi più concitate, come durante i combattimenti più intensi, farà i capricci, rendendo l’impatto grafico, già di suo non eccellente, veramente povero e poco apprezzabile. Leggermente migliori sono le fasi in computer grafica, che pur non assecondando i canoni grafici a cui siamo abituati dall’era dell’HD, rendono il titolo un po’ più godibile. La pecca grafica del titolo è uno dei pochi (seppur macroscopici) guai tecnici del titolo, che ne minano in parte l’esperienza di gioco.

NieR anniversario

Attacco fisico o Magia?

Per quanto riguarda il gameplay di Nier, è molto solido e ben congegnato; avremo infatti due barre, una dell’energia (verde) e una della magia (azzurra). Il battle system è un giusto mix tra classicità e innovazione: infatti potremo eseguire gli attacchi fisici (a dire il vero un po’ statici e monotoni) con la possibilità di utilizzare delle combo in base ad un certo tempismo. Ad esso si aggiungono anche le magie, fornite dal libro Grimore Weiss, molto simpatico e capace di strappare una risata al giocatore; le magie le apprenderemo aumentando di livello, e avremo a disposizione la possibilità di perforare gli avversari con delle lance, dei particolari raggi, e molte altre abilità acquisibili, tutte molto funzionali, indispensabili soprattutto contro i boss, alcuni dei quali ci renderanno la vita davvero difficile: dopo averli indeboliti dovremo individuarne il punto debole per poterli sconfiggere definitivamente, qualora non saremo abbastanza rapidi la barra dell’energia sarà ripristinata e ci costringerà a ricominciare tutto daccapo. Oltre a ciò avremo a disposizione la parata, il salto (veramente indispensabile in certe occasioni) e la possibilità di rotolare via schivando l’attacco avversario. La giocabilità del titolo è ottima, restando alla larga da una tipologia di combattimenti troppo frenetica, ma lasciando scorrere in maniera semplice e concreta i vari scontri. Mi preme però sottolineare che questa semplicità non coincide con banalità o con un battle system troppo tradizionale, infatti la disponibilità delle magie gioca un ruolo fondamentale nel gioco, in quanto si ricollega in maniera preponderante con la trama del titolo.

Musica da sogno…sonoro un po’ meno…

Tra i tanti punti a favore di Nier abbiamo senz’altro la colonna sonora, veramente ben riuscita e di ottima fattura, parecchi brani accompagneranno le nostre avventure, le nostre quest, e la maggior parte sono in grado di emozionare il giocatore, senza mai abbandonarlo in musiche melliflue. Discorso ben diverso per il comparto sonoro in generale, infatti i suoni di fondo sono pochi, mal riprodotti e spesso riutilizzati per riprodurre rumori differenti, ma su questo difetto difficilmente si dovrebbe scavare particolarmente, in quanto molto spesso in giochi di ruolo di stampo giapponese si è prestata poca cura dei dettagli in questa direzione, prediligendo principalmente la trama ed altri aspetti del titolo. Altra nota stonata il pessimo doppiaggio inglese, sgraziata e fastidiosa la voce del protagonista, nulla di eccezionale quella degli altri personaggi, compresa la figlia Yonah; questo incide anche sulla non ottima caratterizzazione dei personaggi. Altra nota di demerito del titolo è l’assenza della localizzazione in lingua italiana, che renderà difficoltosa la comprensione dei particolari della storia a coloro i quali non sono pratici con la lingua inglese.

Longevità

Per quanto riguarda la longevità del titolo bisogna fare un discorso particolare: il gioco, preso come gioco di ruolo di tipo orientale, ha una longevità irrisoria, infatti il completamento della storia richiederà circa una quindicina di ore, anche se le molte sub-quest presenti nel titolo saranno in grado di regalare al giocatore almeno un’altra decina di ore di divertimento; se invece si guarda il titolo come action, le quindici ore necessarie sarebbero in linea con la quasi totalità dei titoli di questo genere. Nel complesso però Nier fa abbondantemente il suo dovere,  pur andando avanti con un incedere lento e pacato, con qualche raro colpo di scena; va però detto che la trama e la storia in sé non richiedono particolari picchi di adrenalina, non va dimenticato infatti che il titolo si discosta dai cliché del genere, per cui anche una lentezza nell’avanzamento della storia non va considerata un limite al titolo.

Conclusioni

Nier nel suo complesso risulta essere un ottimo titolo, consigliato agli appassionati di jrpg ed action in genere. Non vanno però dimenticati i suoi difetti, come la grafica (che comunque, personalmente, non incide eccessivamente in un jrpg), alcuni aspetti del gameplay e la mancata localizzazione del titolo in italiano, nei non del tutto marginali, che ci lasciano credere che in casa Square-Enix questo titolo sia stato considerato figlio di un dio minore, relegandolo a buon titolo, senza consentirgli di fare il salto di qualità. Peccato, occasione mancata.

7.5

Pro

  • Una bellissima storia
  • Personaggi caratterizzati
  • Musiche incredibili
  • Alcune scelte di design geniali...

Contro

  • ... altre un po' meno
  • Battle system un po' legnoso e poco fluido
  • Eccessivo backtracking a piedi
  • Alcune quest secondarie tremende
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