Ninja Gaiden Sigma – Recensione Ninja Gaiden Sigma

Remake? Troppo banale per la Sony

Tutto iniziò con un Prince of Persia, un principe che correva sui muri, faceva acrobazie spaventose ed inimmaginabili, uccideva i nemici con perfezione e accuratezza e aveva colpito tutti i videogiocatori durante la sua fantastica trilogia, accompagnata da una trama avvicente e davvero molto convincente. In seguito, la Sony sbarcò in Grecia, ad Atene per la precisione, affidando il primo posto del genere d’azione ad uno Spartano che avrebbe ucciso il dio della guerra prendendo il suo posto; facendo centro ancora una volta e vendendo milioni di copie anche col secondo capitolo. Ed ora eccoci di nuovo a parlare di un capolavoro d’azione. Stavolta è un remake, ma che di banale riproposizione non sa: personaggi ridisegnati, tecnica di gioco rielaborata, e giocabilità eccelsa. Ninja Gaiden Sigma, da quando uscì su Xbox anni fa, fino all’arrivo su PS3, ne ha fatta di strada.

Ryu, il Kratos del Giappone

Giappone, tipico villaggio ninja e il tipico maestro abilissimo nella sua disciplina. Ryu Hayabusa, maestro ninja famoso e riverito non solo nel suo villaggio non solo per le sue capacità da grande ninja, ma perchè ha con sè un’arma ambita da molte figure oscure del posto: la Spada del Drago. Tornando un giorno al suo villaggio, Ryu trova tutte le case saccheggiate e bruciate dalle fiamme che ancora ardono nell’intero villaggio, tra le quali si nasconde un demone dall’immane portata, avversario difficile e temuto anche per il grande ninja Hayabusa. Umiliato, sconfitto e beffato, ma pur sempre con la sua Spada del Drago, Ryu inizierà il viaggio mosso dall’unico desiderio di vendetta patriottico, per poter uccidere quel mostro che non l’ha solo umiliato in combattimento, ma che ha anche distrutto il suo villaggio e i suoi compagni di lotta e di vita. Tra l’ambientazione fantasy, tecnologica e orientale, preparate il vostro viaggio che vi trasformerà nell’assassino perfetto: un ninja con il volto coperto, lo sguardo imperscrutabile e totalmente cupo, capace di usare ogni tipo di arma, da lancio e sia da distanza ravvicinata, veloce, spietato e, soprattutto, silenzioso. Durante il vostro viaggio vi capiterà anche di incontrare, per poterne vestire i panni, una ragazza d nome Rachel, una provocante, per i suoi abiti succinti, cacciatrice di demoni che lotta con un martello da guerra, meno veloce di Ryu, forse anche meno spietata e silenziosa, ma dalla potenza incredibile grazie al suo maglio da battaglia. Lo stile di battaglia dei due però coagula in un’arte raffinata, veloce e precisa, dalle combo micidiali: insomma un qualcosa di già visto, solo che a quel qualcuno, Kratos, il God of War, mancava il silenzio e la grazia dei movimenti.

L’assassino fuso col sangue della Grecia e l’agilità della Persia

Quindi, sul vertice del gioco d’azione, al fianco di God of War si va ad aggiungere un capolavoro ambientato non in Grecia ma in Giappone, in una civiltà totalmente diversa. Come accadeva con Kratos vi troverete al comando di un guerriero veloce e agile tanto da non sembrare un umano ma più un animale agile come un felino: potrete correre sui muri, effettuari dei salti incredibili, accompagnati da acrobatiche capriole in aria, degne anche del miglior Prince of Persia, capace, come anche Ryu, di saltar in testa ai nemici e girare loro intorno prima che possano rendersi conto di cosa stia succedendo al loro colpo di mal capitati sulla strada dell’assassino perfetto. Ad accompagnare tutto ciò avrete una serie di mosse e combo davvero infinite che vi consenteranno di usare tutte le armi disponibili nel vostro inventario, degno della vera tradizione ninja, dalle armi corpo a corpo, come la katana, ad uno o a doppio taglio, un semplice bastone in legno, un pugnale degno dei sicari più attenti e meticolosi, fino alle armi da lancio, come le shuriken, dai pugnali da lancio fino ad un arco che, se usato dopo un salto, vi permetterà di scoccare una freccia con un’agilità degna del miglior Neo da Matrix. Non pensate però che grazie alla grande abbondanza di armi a disposizione e grazie a tutte le vostre abilità la vostra vita sarà facile, anzi, preparatevi ad affrontare orde di nemici degne dei più grandi eserciti, dei soldati armati di mitragliatrici e robot giapponesi pronti a distruggervi con missili e proiettili di ogni genere: insomma, chi più ne ha ne metta, Ryu è pronto a qualsiasi evenienza. Aguzzate la vista, preparatevi ad usare bene i riflessi e concentratevi per bene: non avrete vita facile con questo vero capolavoro del gioco d’azione, nel quale, dopo un bel po’ di tempo, saremo costretti e goderci la "old school" dei videogiochi, nella quale il Game Over sarà spesso presente e la difficoltà nella sopravvivenza si farà sentire. Nota positiva per chi aspettava il ritorno della difficoltà pura del videogioco, nota negativa per chi non ha mai trovato passione nel dover ricaricare il gioco e ricominciare dall’ultimo salvataggio.

La tecnica perfetta per un assassino perfetto

Poche parole da spendere sul comparto tecnico, semplicemente perfetto. La grafica è l’ennesima conferma che la PS3 può fare molto, e una testimonianza lampante è nel villaggio in fiamme all’inizio del gioco, nel quale potrete ben notare il gioco del fuoco come se foste lì vicino a sentirne il calore e a guardare le perfette distorsioni dovute all’incendio; sempre restando nel villaggio, ancora prima che prenda fuoco, facilmente potrete notare l’armonia orientale presente nell’ambiente autunnale tra le foglie rossastre che cadono sul terreno soffice, prossimo al crollo. Per quanto riguarda il sonoro, nulla da segnalare per i dialoghi, nella media ma ben eseguiti, e ovviamente da lodare sono gli effetti sonori, dal rumuore soffice dei passi di Ryu, fino allo stridere delle armi, per poi finire allo scocco di una freccia dall’arco del ninja.

Conclusione

Per quanto sia un capolavoro, probabilmente senza precedenti e che si permette il lusso di lanciare una sfida ad un altro gioco dello stesso stile, Assassin’s Creed, annunciato capolavoro senza avversari del genere d’azione, anche Ninja Gaiden Sigma ha un piccolissimo, ma che deve essere segnalato, intoppo nella giocabilità. Il tasto di attacco è lo stesso tasto che userete per confermare alcune azioni al di fuori della battaglia, e non esistendo una modalità normale che possa far staccare Ryu dalla modalità battaglia, vi troverete, se dovesse capitare di combattere in prossimità di un edificio, a premere un pulsante con l’intenzione di colpire il vostro avversario e invece aprirete una porta che vi catapulterà nell’edificio lì vicino, mandando in fumo una vostra probabile combo infallibile. Ma tutto sommato, non è un errore nel quale si incappa in ogni minuto, e se vi capiterà una o due volte nel gioco sarà alquanto esagerato. Gridate al capolavoro, perchè questa che all’inizio doveva essere solo un remake di un gioco uscito anni fa per Xbox si è rivelato un innovativo gioco d’azione che si va ad annoverare nell’Olimpo del genere, al fianco dei grandi colossi come God of War e Prince of Persia, se non un gradino più in su.

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