Okami – Recensione Okami

Incipit

Quando il videogioco diventa arte. Questa frase riassume in pieno tutto lo spirito che aleggia intorno ad Okami, nuovo capolavoro targato Clover Studio, già nota al pubblico per prodotti di ottima fattura quali Viewtiful Joe.
Il gioco si presenta in maniera poliedrica ed è difficile ricondurlo ad un unico genere: GdR, Adventure e Platform sono elementi che si riscontrano in maniera più o meno marcata durante tutta la trama e i suoi sviluppi.
Ne è valsa la pena di aspettare mesi per la conversione PAL, anche se il gioco pecca di una mancata traduzione in Italiano.

Grafica

Realizzata in cell shading, si ha molte volte la sensazione di avere davanti un quadro in continuo movimento ed evoluzione: l’effetto pennello e quello pergamena sono abbinati perfettamente a mostri e personaggi spesso buffi e goffi.
La grafica è senza dubbio la colonna portante dell’intero videogioco, dettagliata al punto che,anche un focolare che si sta spegnendo,modifica a piano a piano l’atmosfera rendendola più cupa. Tuttavia, a tali situazioni cupe, si contrappongono esplosioni di colore, specie quando si sconfigge un nemico: i paesaggi, le pianure, gli edifici, inoltre, fanno in modo di donare al gioco una carica di magia e mistero attorno a ciò che anima gli oggetti all’interno di esso. Il pennello diverrà il vostro più fedele alleato nel dipingere paesaggi ed edifici, esaltando ancora di più l’ottima realizzazione di tutto ciò che concerne il gioco.

Sonoro

Molto complesso di primo acchito: infatti le voci dei personaggi non sono state doppiate, ma hanno mantenuto la loro voce originale. Tuttavia non si può parlare di voce vera e propria in quanto, anzichè una vera e propria voce, è stato introdotto un suono di antichi strumenti giapponesi, a ciascuno dei quali corrisponde ogni personaggio: sarà impossibile decifrare le frasi dei dialoghi senza ricorrere ai sottotitoli, in lingua Inglese, Francese o Tedesca. Alla raffinatezza degli strumenti corrisponde comunque una colonna sonora di tutto rispetto, sia per ciò che concerne i temi di combattimento che per quelli d’esplorazione.

Trama

Orochi è un malvagio e gigantesco mostro con otto teste di serpente, che terrorizza il villaggio di Kamiki. Egli esige che ad ogni 100 anni gli venga sacrificata una vergine, affinchè eviti di scatenare la sua furia distruttrice. Dopo secoli di tirannide, Shiranui, un leggendario lupo dal pelo bianco e lucente, giunse a Kamiki. Nagi, un possente guerriero del villaggio, lo ritenne un alleato di Orochi e vi si scagliò contro, ma senza neanche scalfirlo. I due tuttavia si allearono quando Orochi, in preda all’ira, uccise la promessa sposa di Nagi, Nami; il lupo manifestò tutti i suoi straordinari poteri nella lotta contro il mostro: era in grado di controllare vento, terra, fuoco ed acqua. Grazie all’aiuto di Shiranui, Nagi riuscì a compiere la sua vendetta trafiggendo Orochi con la sua spada leggendaria Tsukuyomi. Alla vittoria però corrispose una grave perdita: oltre a Nami, anche il lupo bianco morì per via delle pesanti ferite inflittegli: tuttavia, il suo spirito rimase come custode del tempio in cui il mostro era imprigionato, per far si che non potesse liberarsi dalle catene che lo rinchiudevano. L’avventura di Okami inizia 100 anni più tardi, proprio dal momento in cui il mostro viene liberato inavvertitamente da un ladro, convinto di poter impossessarsi della spada Tsukuyomi.
Solo Shiranui è in grado di sconfiggere questa terribile minaccia: grazie al sacrificio della ninfa protettrice del villaggio, si scopre che Shiranui è in verita la dea del Sole Amaterasu Okami, reincarnata nel corpo del lupo lucente, in cui gli abitanti del villaggio ripongono tutte le loro preghiere affinchè Orochi sia nuovamente sconfitto.

Giocabilità

La giocabilità è influenzata da una notevole varietà di generi: come detto in precedenza, Okami mescola elementi strategici, arcade, platform e GdR, senza tuttavia creare confusione all’interno del gameplay. L’esplorazione e l’avventura saranno sempre protagonisti: le battaglie in tempo reale non spezzeranno la fantastica atmosfera creata dagli autori, i quali hanno inoltre aggiunto l’innovativa possibilità di interagire direttamente con il dungeon, modificandolo a proprio piacimento tramite il pennello di Amaterasu. Sarà così possibile risolvere enigmi ricorrendo semplicemente alla pittura, elemento di rilievo in ogni parte del gioco; la lista di armi di Okami non è tuttavia limitata alla semplice arte, bensì vanta una vasta gamma di armi, acqusibili come consuetudine nell’avanzare dell’avventura.
A fungere da tutorial c’è il piccolo Issun, un folletto che accompagnerà il lupo nel corso dell’avventura ed elargirà spesso consigli preziosi.

Longevità

Interessante e coinvolgente fin dai primi passi: il gioco, se completato in ogni sua quest e sub quest, può intrattenere anche più di 50/55 ore.
La trama non perde mai il misticismo che si può notare sin dal’inizio: non bisogna farsi ingannare da chi considera Okami un gioco semplice e banale, in quanto la sua complessità ha modo di emergere molto chiaramente nelle fasi avanzate, sfatando il tabù degli Arcade, che vantano spesso una scarsa difficoltà e longevità.
Okami è sicuramente un prodotto da acquistare, oltre che per il suo lato videoludico, anche per quello artistico, elemento raro e innovativo all’interno dell’intera categoria.

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