Open Country – Recensione

Recensito su PlayStation 5

Open Country sviluppato da Fun Labs è un peculiare titolo che mescola in modo originale elementi survival a quelli di un simulatore di caccia. Dopo aver sviluppato Uturned e Stranded Deep la software house è tornata alla carica con questo particolare progetto sbarcando su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Dopo una decina di ore trascorse sull’edizione console siamo pronti a trarre le nostre conclusioni.

Open Country

Il filone narrativo di Open Country vi porta a Snowridge Lodge cittadina suddivisa in tre diversi biomi. Accolti e aiutati da Gary la trama di gioco si snoda in diverse quest che portano il giocatore a svolgere determinati compiti per i cittadini di Snowridge.

Durante le prime battute la produzione di Fun Labs attraverso alcune missioni accoglie il giocatore con un esaustivo tutorial che spiega in modo più che dettagliato come sopravvivere tenendo sotto controllo i parametri vitali, procurarsi del cibo e spostarsi lungo la mappa di gioco. Rispetto altri esponenti del genere survival Open Country non vuole risultare un’esperienza punitiva ma  immergere il giocatore nell’opera di Fun Labs, cosa che chiede tempo e dedizione data la necessità di assimilare tutti i concetti per sopravvivere e vivere questa particolare esperienza di gioco.

Open Country

La componente survival chiede al giocatore di tenere sotto controllo i vari parametri vitali quali: fame, sete, sonno e di dedicarsi al recupero di risorse utili per la componente crafting. Non mancano come visto in Stranded Deep le malattie, gli infortuni e la temperatura corporea che chiede al giocatore di prestare attenzione al troppo caldo e al freddo.

Le meccaniche survival non sono particolarmente complesse: l’indicatore della sete si può tenere sotto controllo purificando dell’acqua dai laghi o bere quella potabile; l’indicatore della salute si rigenera con il cibo mentre quello della temperatura è legato al clima e per tenerlo sotto controllo basterà utilizzare un abbigliamento adeguato al bioma. L’esplorazione della mappa di gioco può avvenire a piedi o con l’uso di alcuni veicoli. Open Country riesce trasmettere le stesse sensazioni che si possono vivere durante un’escursione nel cuore della natura: i ritmi compassati dell’avventura di Fun Labs immergono il giocatore in una natura incontaminata e passeggiare nel silenzio assoluto passando da percorsi montuosi a quelli pianeggianti è piacevole e rilassante; purtroppo però i numerosi e rovinosi bug rovinano l’esperienza di gioco.

Open Country

Esplorare la mappa di gioco utilizzando i veicoli presenti è davvero problematico: il sistema di guida per quanto arcade è molto legnoso, la risposta dei comandi non sempre è intuitiva e non mancano nemmeno i vari bug che portano il veicolo incastrarsi in rocce o tronchi. Le meccaniche di caccia per quanto lontane da quelle di un simulatore sono gestite in modo superficiale e minate dai troppi bug: facile incontrare prede incastrate in texture, animali colpiti e spariti misteriosamente sotto il manto erboso, stormi di uccelli che spariscono all’improvviso in specifiche circostanze, quest completate ma da ripetere perché non memorizzate dal gioco. Senza dimenticare che nell’arco delle dieci ore trascorse sull’edizione console ci è capitato di riavviare più di una volta il gioco per alcuni inspiegabili crash.

Durante le fasi di caccia il feedback dei colpi e mal gestito cosi come la cura al dettaglio e seguire una preda correndo o restando accovacciati cambia poco perché l’intelligenza artificiale della preda non risulta particolarmente brillante. Nonostante gli elementi survival non siano esageratamente punitivi il consumo di alcune risorse – nello specifico parliamo del cibo – è esagerata se confrontata con quella del consumo di acqua. Tecnicamente l’opera di Fun Labs è molto datata e sotto alcuni aspetti la realizzazione tecnica è davvero disastrosa se paragonata con altri esponenti del genere usciti su PC e console. Pop-up, cali di frame e un comparto tecnico grezzo sono aspetti che compromettono la godibilità di Open Country. I tre biomi, nonostante risultino discretamente differenziati tra loro, non mostrano particolare cura nei dettagli anzi evidenziano incertezze grafiche d’altri tempi. Eccellente la campionatura sonora che mescola sapientemente tracce di musica ambientale con brevi tracce country.

 


Open Country è un’opera incompiuta un gioco che evidenzia diversi limiti tecnici e concettuali, mescola meccaniche survival con quelle di un simulatore di caccia e pesca ma alla fine non è né uno né l’altro. I ritmi compassati e rilassanti che si respirano nelle prime battute di gioco, cessano nel momento che vengono a galla tutti i problemi tecnici e bug dell’opera Fun Labs. Sicuramente il team apportando alcuni bilanciamenti e migliorie attraverso le patch può sistemare il tutto, ma ora come ora, Open Country è un titolo poco rifinito e pieno di bug.

5

Pro

  • Soundtrack e musiche ambientali immersive

Contro

  • Fasi di caccia sbilanciate
  • Gestione delle risorse non bilanciata
  • Troppi bug
  • Tecnicamente datato
Vai alla scheda di Open Country
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