Opoona – Recensione Opoona
Entriamo in un buffo mondo colorato
Opoona è un buffo ragazzo del pianeta Tizia in viaggio per vacanze con la sua famiglia. La loro astronave subisce un attacco e sono costretti ad abbandonarla tramite delle capsule di salvataggio per atterrare sul pianeta Landroll. Opoona si troverà separato dalla sua famiglia in un mondo alieno. Inizierà qui la scuola per Ranger, e nel frattempo dovrà improvvisarsi cameriere, postino, netturbino, cacciatore di mostri marini. Il gioco è quindi caratterizzato da una prima fase fatta di piccoli lavori che a volte risulta un po’ noiosa, come d’altronde può essere noiosa la vita reale. Nella seconda parte, invece, si ritrovano i lineamenti di un RPG tradizionale, con l’esplorazione di varie dungeon e la possibilità di accettare missioni secondarie. Opoona, rappresentante delle Guardie del Cosmo, affronterà un’invasione aliena con solo un bonbon come arma; riuscirà nei suoi intenti di ritrovare la sua famiglia e sconfiggere i Rogues?
Il sistema di combattimento richiede l’utilizzo del solo Nunchuck
L’aspetto più innovativo di Opoona è il sistema di combattimento. Innanzitutto non abbiamo spade, balestre o lance, ma solo un bonbon. Fortunatamente non si tratta di un normale bonbon, ma lo si carica di energia e lo si lancia per spazzare via i nemici. Inoltre, questo si evolve acquisendo esperienza garantendo quindi un arma sempre al giusto livello. Tutto il sistema di combattimento richiede l’utilizzo del solo Nunchuck, con cui possiamo caricare la sfera e decidere la traiettoria da farle compiere; questo non esclude comunque la possibilità di utilizzare in combinato anche il Wiimote. Il tutto sembrerà inizialmente originale ed innovativo, ma presto, a causa degli innumerevoli incontri casuali, ci si stancherà. Proseguendo nella storia troveremo nemici sempre più buffi e avremo a disposizione magie sempre più incredibili, tuttavia il livello di difficoltà rimarrà sempre abbastanza semplice, rendendo il titolo più adatto a dei casual gamers rispetto a degli appassionati del genere. Ancora, una parte fondamentale dei moderni RPG risiede nella personalizzazione del personaggio, che in Opoona è abbastanza limitata.
Alcuni commenti tecnici
Graficamente, gli scenari sono ben costruiti ed accattivanti, anche se a volte soffrono di piccoli difetti; i disegni dei personaggi sono gradevoli e simpatici nonostante lo stile un po’ infantile, che sembra in effetti dichiarare che Opoona è un gioco per bambini: cosa decisamente falsa, data la complessità di alcune azioni di gioco.
Inoltre, non esiste una versione italiana del gioco che rimane quindi interamente in inglese. Sebbene la complessità dei dialoghi sia minima, alcune conoscenze di base della lingua sono richieste se si vuole comprendere la storia. Anche per questo motivo, in Italia, Opoona non può essere pensato come gioco di ruolo per bambini.
Le musiche, realizzate dallo stesso compositore di Final Fantasy XII, sono ottime, gli effetti sonori lasciano invece a desiderare e danno l’impressione che manchi qualcosa di sostanziale.
Per completare l’avventura, senza dilungarci troppo sulle missioni secondarie o sulla vasta gamma di lavori che si possono svolgere, ci vogliono intorno alle 30 ore di gioco.
Il gioco è totalmente in inglese
Opoona è un videogame che non può passare inosservato, ma questo è dovuto all’esiguo numero di giochi di ruolo presenti per la console Nintendo. Infatti le prime ore di gioco, prima che la storia decolli, sono noiose e potrebbero farci smettere di giocare prima della svolta decisiva. Graficamente si tiene nella media dei giochi per Wii. In fin dei conti il giocatore occasionale potrebbe trovare Opoona gradevole ed innovativo, perché in qualche modo si discosta dai soliti RPG; d’altronde, l’appassionato del genere non troverà ripagate le sue aspettative.