Painkiller Recensione

Recensito su PlayStation 5

Painkiller 2025, che in altro modo non potrei definire, è un concreto pastrocchio ludico che presenta un bel gunplay e delle idee pure ottime quando si tratta di sparare e basta. È sul resto che pecca in modo esemplare, facendo leva sui tipici errori che contraddistinguono sovente certe produzioni.

Painkiller Recensione

Quando penso a un reboot, o a una serie da far tornare in auge, guardo la mia libreria su Steam e leggo il nome di DOOM.

Mi sento a mio agio quando compio questa azione perché, in un certo senso, mi sembra di tornare indietro negli anni a momenti più felici. Penso a come id Software abbia lavorato duramente per raggiungere il suo apice al meglio, e poi realizzo che lo ha fatto perché ha compreso come legarsi con i giocatori.

Rifletto anche come si sia legata a me, quanto sia stato impattante nella mia carriera da giocatore e, nel frattempo, capisco che è stata ben più importante di quanto mi sarei aspettato. Painkiller poteva essere una cosa del genere.

O meglio, certamente doveva e poteva essere trattato meglio e con maggiore rispetto. Nell’introduzione ho parlato di un buon gunplay e di un elevato tasso di violenza, due elementi che mi trovano sempre d’accordo quando si tratta di concentrarsi seriamente su determinate pubblicazioni di questo tenore.

Ma durante le mie quindici ore, di stupore ne ho avuto ben poco, e non sempre in senso positivo. Painkiller 2025 è pensato come un videogioco multiplayer cooperativo, non come un single player. È un fps che nasce con l’intenzione chiara di voler essere questo tipo di esperienza.

E per chiunque sia amante del franchise, ma in generale del genere e delle sue tante meraviglie, sa benissimo che non sempre ciò che si desidera può essere esaudito. È il caso di Painkiller e, purtroppo, lo diciamo con un po’ d’amaro in bocca.

Gunplay frenetico e tanta violenza

Painkiller 2025 è un videogioco in prima persona. Fa parte dell’immensa famiglia degli shooter, quella roba meravigliosa che piace talmente tanto a me da essere diventato, assieme ai RPG e agli JRPG, il mio genere prediletto.

Painkiller 2025 avrebbe senso se fosse, difatti, un’operazione completamente single player con una campagna principale. Effettivamente la stessa si può vivere in tal maniera, se non fosse che… be’, occorre però essere connessi e serve forzatamente (uffa) dover sistematicamente inseguire i tipici stilemi dei videogiochi ad estrazione in stile Darktide e Vermintide.

Sapete perché stucca in modo incredibile e fa arrabbiare al tempo stesso? Perché, e lo dico con sincerità, il gunplay di Painkiller 2025 è assolutamente fantastico.

Si tratta di un sistema ben collaudato, forte di tante armi e proposte varie per uccidere i demoni e tutte le fiere brutali dell’Inferno che compaiono improvvisamente dai vari portali demoniaci. Avremmo tanto voluto evitare un termine di questo genere, ma non possiamo esimerci dal farlo.

Adoriamo fin troppo DOOM e, diciamocelo, ne vorremmo sempre di più. Ciononostante, Painkiller 2025 propone seriamente un bel gunplay, fluido e coinvolgente, capace di spingere il giocatore a superarsi passo dopo passo.

Il problema è l’impostazione con il quale è proposto l’intero pacchetto dell’esperienza, ovvero che deve essere giocato forzatamente con qualcuno perché i bot, per quanto utili, non sono strutturati per riuscire a evitare un’ecatombe qualunque.

Personalizzazione e abilità

Morire dunque diventa un’ovvietà, come se non si potesse rimandare la fine in nessuna maniera. Allora diventa complesso riuscire a gestire gli scontri. Il risultato cambia, invece, quando si tratta di affrontare queste creature con qualche amico o con i compagni soliti di sortita.

Resta un gran casino come sempre, lo ammettiamo, ma è comunque coinvolgente e divertente al tempo stesso in un modo che non credevamo possibile.

In tal senso, non capiamo come si possa passare da momenti in cui un approccio single player sia risolutivo a quello multigiocatore, in cui il gran casino che viene fuori è dovuto da uno sbilanciamento generale che si avverte nel corso dell’esperienza.

Resta in ogni caso interessante come tutto quanto si evolve, con nove livelli tutto sommato interessanti, ma estremamente piatti e, talvolta, non particolarmente efficaci. Tornando alle armi, invece, ci sentiamo di dire che ce ne sono parecchie. Alcune di esse sono utili per il corpo a corpo, mentre altre, al contrario, fungono da bocche di fuoco tipicissime e già viste altrove.

Ci è grandemente piaciuto viverle tutte in modo intenso e provarle con la solita curiosità che ci contraddistingue, mentre avanzavamo nella guerra totale con le frattaglie dei nemici sparse in tutto il corpo, e mentre provavamo a differenziarle in corso d’opera. Attraverso i tarocchi, delle carte ottenibili spendendo le monete d’oro da guadagnare per i livelli, è possibile infatti potenziare in modo progressivo il personaggio prediletto scelto nel corso dell’avventura.

Differenziando le varie abilità, è difatti possibile attivare nel corso degli scontri molte particolari offensive molto divertenti e coinvolgenti, che però stuccano a causa di un lato tecnico non ottimizzato a dovere per l’occasione, che poteva dimostrarsi anche piuttosto buona e superlativa.

Conclusioni

In generale, Painkiller suona come una concreta e sontuosa occasione sprecata per dimostrare l’effettivo talento del team di sviluppo e soprattutto un continuum rispettoso dell’originale.

Resta affascinante, a dire il vero, tutto ciò che concerne la direzione artistica dell’esperienza, la quale è rappresentata a schermo in modo caldo e concreto, portandoci appunto in una classica ecatombe a là DOOM che riesce a convincere e a intrattenere per tutto il tempo necessario. In conclusione, Painkiller 2025 è la più grande delusione di questa annata, per quanto mi riguarda.

E da appassionato di FPS, avrei gradito un esito diverso.

7.5
Un'occasione perlopiù sprecata

Pro

  • Gunplay buono, efficace
  • Personaggi coinvolgenti

Contro

  • Un pessimo modo per avvicinare i neofiti
  • Ah, un altro gioco co-op
  • Non un multiplayer così trascinante
Vai alla scheda di Painkiller
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