Paranoia: Happiness is Mandatory – Recensione

Recensito su PC

Immaginate un futuro dove la società umana è confinata in una grande città e tutto è controllato da un’intelligenza cibernetica superiore. Ogni azione, ogni movimento e ogni pensiero sono sotto il controllo del Friend Computer, un’occhio virtuale, che controlla anche i vostri sentimenti compresa la vostra felicità. Questo sarà l’ambiente di gioco di Paranoia: Happiness is Mandatory, RPG sviluppato da Black Shamrock e Cyanide, che si ispira all’omonimo gioco da tavolo uscito nel lontano 1984 e ideato da Dan Gelber, Greg Costikyan ed Eric Goldberg.

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Paranoia: Happiness is Mandatory vi metterà nei panni di un Troubleshooter – o Risolutore se preferite – che vive nel cosiddetto Complesso Alpha gestito unicamente dal Friend Computer, un organismo cibernetico artificiale, che vi affiderà di volta in volta varie missioni per combattere le varie fazioni intente a sabotare questo meccanismo perfetto e rendere la società umana libera in tutto e per tutto. Dopo una breve presentazione che vi illustrerà l’ambiente di gioco sarete chiamati a creare il vostro personaggio virtuale distribuendo punti abilità in base al vostro stile di gioco. Successivamente sarete chiamati dal Friend Computer che vi assegnerà la prima missione.

Potrete scegliere altri tre personaggi da portare con voi così da comporre una squadra di 4 Risolutori ognuno, possibilmente, con delle caratteristiche diverse in maniera tale da affrontare nel modo corretto la missione. Ciascun compagno di squadra sarà vostro alleato e vostro nemico allo stesso tempo. Non fidatevi troppo dei vostri compagni in quanto saranno sempre pronti a riferire al Friend Computer ogni vostra azione illecita nei suoi confronti. Sì perché Paranoia: Happiness is Mandatory si basa fondamentalmente sul sospetto di tutto e di tutti. Compiere azioni come ad esempio hackerare una macchinetta per le bibite verrà ritenuta una forma di tradimento che farà aumentare il livello di sospetto del Friend Computer nei vostri confronti.

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Il gioco è suddiviso in diverse missioni da portare a termine, dallo sconfiggere replicanti intenti a distruggere la vostra gloriosa comunità allo scoprire eventuali gruppi sovversivi intenti a liberare la società dalla felicità apparentemente fittizia e artificiale. Dopo aver assemblato il vostro team dovrete recarvi in un’apposita sezione del complesso in cui vi saranno affidate delle armi utili a sconfiggere eventuali nemici offensivi. Dovrete anche ricordarvi che il Complesso Alpha sarà suddiviso, a sua volta, in settori di vari colori che rappresenteranno le varie classi sociali. Inizierete dalla classe sociale più bassa ovvero quella contraddistinta dal colore rosso.

Portando a termine correttamente le varie missioni aumenterà la fiducia nei vostri confronti e di conseguenza la vostra classe sociale. Non sarà così semplice perché, come già detto, ogni vostra singola azione sarà valutata dall’intelligenza artificiale e, se sarà ritenuta inadeguata alle regole, potrebbe portarvi all’esecuzione sommaria senza alcun tipo di processo. Anche ad esempio l’attraversamento di zone di altri colori che non siano il vostro farà aumentare il livello di sospetto per cui occorrerà valutare attentamente anche i vostri spostamenti all’interno del complesso Alpha.

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Le prime missioni che vi verranno affidate saranno abbastanza semplici e saranno sempre condite da un umorismo dark tipico anche del gioco da tavolo. Indagare all’interno del complesso Alpha vi farà imbattere in varie tipologie di nemici che dovrete, per forza di cose, eliminare utilizzando l’armamento che avrete a disposizione. Dai fucili al plasma alle pistole, dalla telecinesi alle bombe fumogene. La varietà delle armi a disposizione, purtroppo, non sarà poi così determinante negli scontri a fuoco. I combattimenti si svolgeranno in tempo reale e quando entrerete in una stanza con dei nemici verrete attaccati. Sarà possibile, attraverso la barra spaziatrice, mettere in pausa il gioco così da scegliere eventuali ripari per i membri del vostro team oppure ottenere posizioni favorevoli per colpire gli avversari.

Purtroppo, e troppo spesso, i combattimenti non saranno basati sulla tattica e si ridurranno a delle semplici sparatorie dove anche l’utilizzo di un’arma piuttosto che un’altra non farà poi così tanta differenza. Peccato perché l’introduzione di un sistema di combattimento più impegnativo, in aggiunta alla pausa tattica, ne avrebbe sicuramente aumentato il divertimento.

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Non sempre sarete chiamati a risolvere le missioni attraverso l’uso delle armi. In alcune missioni dovrete utilizzare il vostro istinto da detective per scoprire magari il colpevole di un omicidio o di un tentativo di sabotaggio. Dovrete interrogare i vari personaggi presenti sul luogo del misfatto utilizzando vari metodi. Potrete utilizzare un tono di voce dimesso oppure intimidire gli interlocutori e, in base al vostro metodo, sbloccherete varie opzioni di dialogo.

Questo sistema di domande e risposte ricorda vagamente quello presente in Disco Elysium anche se non siamo assolutamente sugli stessi livelli di profondità e di sviluppo. Dovrete comunque, anche in questo caso, fare attenzione alle domande che farete ai sospetti che saranno sempre pronti a segnalare al Friend Computer ogni abuso della vostra autorità e di conseguenza all’aumento del livello di sospetto nei vostri confronti che, una volta raggiunto il massimo, terminerà prematuramente la vostra missione.

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In Paranoia: Happiness is Mandatory saranno presenti, di tanto in tanto, anche dei mini giochi che in teoria dovrebbero aumentare il livello di divertimento complessivo ma che si riveleranno ben presto troppo semplici e ripetitivi. Ad esempio il mini gioco che vi consentirà di trovare i codici per sbloccare una porta automatica sarà sorprendente dal punto di vista dell’inutilità e forse più adatto a un gioco per dispositivo mobile piuttosto che su un PC. Anche questo aspetto di Paranoia poteva essere – a nostro avviso – meglio sviluppato e implementato ma, evidentemente, la scelta dei programmatori è stata quella di rendere il gioco abbastanza semplice e adatto a un pubblico non molto esigente. Questo aspetto viene purtroppo rafforzato anche dal fatto che, pur essendo etichettati come traditori dal Friend Computer e quindi uccisi praticamente all’istante, avrete a disposizione 5 cloni di voi stessi con cui ripetere le varie missioni diminuendone ancora di più l’appetibilità e la longevità.

Anche dal punto di vista grafico, Paranoia: Happiness is Mandatory, non lascia il segno. La visuale isometrica non è ruotabile a piacimento e le ambientazioni sono spesso troppo simili tra di loro seppur ricche di colori e dettagli. Da segnalare inoltre che l’unica risoluzione possibile su PC è 1920 x 1080 quindi, in un certo senso, penalizzante per coloro che hanno computer di fascia medio-alta. Anche il sonoro non ci è sembrato all’altezza limitandosi a effetti e voci solo in alcune occasioni.


Paranoia: Happiness is Mandatory fa della fedeltà all’omonimo gioco da tavolo il suo punto di forza ma l’idea di gioco, seppur innovativa 35 anni fa, non porta oggi nulla di nuovo nel panorama videoludico. Lo stile di gioco, intrigante e basato sul sospetto, poteva essere sfruttato meglio soprattutto sotto il profilo del gameplay che molto spesso è fin troppo ripetitivo. Il sistema di combattimento si rivela fin da subito troppo semplice e ripetitivo così come la gestione dei dialoghi. Anche la presenza dei mini giochi non ne aumentano l’appetibilità e di conseguenza lo rendono, nel complesso, un RPG mediocre come tanti altri. Anche sotto il profilo grafico Paranoia: Happiness is Mandatory non convince proponendo ambientazioni a volte troppo simili tra di loro. Nel complesso ci sentiamo di consigliarlo a un pubblico molto giovane e neofita del genere mentre i veterani troveranno sicuramente sul mercato altri prodotti più degni di nota.

5.2

Pro

  • Fedeltà all'omonimo gioco da tavolo
  • Humor a tratti divertente

Contro

  • Troppo ripetitivo
  • Poco longevo
  • Non propone novità di rilievo nel genere
  • Gameplay troppo semplice
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