Party of Sin – Recensione

Sulla Terra i “sette peccati capitali” (Envy, Greed, Sloth, Pride, Wrath, Lust e Gluttony) svolgono il loro lavoro diligentemente tentando gli esseri umani, sotto la protezione del loro datore di lavoro Satana. Purtroppo, proprio durante il rinnovo del contratto, i sette vengono attaccati e fatti prigionieri dall’Arcangelo Michele, che li rinchiude nelle profondità degli inferi. Disoccupati e decisamente arrabbiati i nostri sette antieroi dovranno farsi strada attraverso Inferno, Purgatorio, Terra e Paradiso per riprendersi ciò che gli spetta e farla pagare ai loro nemici. In che modo? Risolvendo puzzle ed eliminando ondate di angeli armati di mitra, ovviamente!

Sette peccati, sette stili

Con queste premesse si apre Party of Sin, Puzzle-Platformer Indie nel quale vestiremo i panni di ben sette differenti protagonisti, ognuno con specifiche abilità che dovremo imparare a gestire ed utilizzare per risolvere gli svariati puzzle che troveremo disseminati lungo il nostro cammino. Proprio come in Trine e Trine 2, giochi ai quali Party of Sin si ispira palesemente, avremo la possibilità di cambiare personaggio al volo, in modo da combinare i diversi poteri a nostra disposizione e progredire nei livelli. Ad esempio, potremmo imbatterci in una situazione nella quale dovremo ricorrere al raggio laser di Envy per illuminare una torcia in modo da attivare una piattaforma che dovremo poi rallentare con l’orsetto di Sloth per consentire a Pride di usare il suo salto caricato. O ancora, potremmo essere costretti ad usare la carica di Wrath per sfondare un muro, lanciare il profumo di Lust per far apparire una piattaforma e permettere a Greed di usare il suo rampino per attivare un pulsante, facendo cadere un cubo che Gluttony potrà inghiottire e trasportare comodamente. Insomma, la varietà di sicuro non manca, e soprattutto nei livelli finali dovremo ricorrere a tutta la nostra abilità per superare i puzzle più complicati, alla cui difficoltà non si accompagna mai frustrazione.


“Ti mangio!”

Le fasi di combattimento rappresentano sicuramente il punto debole di questo titolo. I nemici sono pochi e molto simili tra loro, rappresentati per la maggior parte da angeli armati di fucili e bazooka con qualche differenza nei livelli di forza, ma mai impegnativi se presi singolarmente. Ed è qui che abbiamo riscontrato il maggior limite: praticamente ogni nemico può essere eliminato utilizzando Gluttony e la sua straordinaria abilità di inghiottire avversari per recuperare punti salute. Ciò rende i combattimenti molto lineari, ripetitivi e veloci, a patto di non venire circondati da gruppi di nemici. Menzione a parte va fatta per i Boss, decisamente impegnativi e divertenti da affrontare, ognuno con un suo pattern di azioni e di attacchi speciali da anticipare per riuscire ad avere la meglio.


Pecche Tecniche

Party of Sin fa utilizzo di una grafica semplice e fumettosa che perfettamente si adatta allo stile di gioco, pur presentando molti limiti e difetti se paragonata ad altri titoli simili come Trine. I personaggi hanno davvero poca fluidità nei movimenti, ed i livelli dei singoli mondi (Inferno, Purgatorio, Terra, Paradiso) tendono ad assomigliarsi molto tra loro, presentando sfondi poco dettagliati e schemi di colori piuttosto limitati. Bisogna tuttavia ricordare che stiamo parlando di un titolo Indie con un budget limitato, anche se ciò non può necessariamente essere usato come una scusa. Il reparto audio è abbastanza curato, con una buona varietà di tracce che accompagneranno il nostro viaggio verso il paradiso. Poco ispirati gli effetti sonori, soprattutto le voci dei protagonisti che alla lunga rischiano di infastidire, dato che dovremo sentire i nostri eroi pronunciare la loro “frase ad effetto” ogni volta che verranno selezionati per entrare in gioco. Interessante la possibilità di giocare co-op fino a tre persone, anche se è un’opzione disponibile solo in locale, e che costringerà chiunque voglia farsi una partita in compagnia a munirsi di controller aggiuntivi.

Party of Sin è un titolo piacevole, che riesce a divertire proponendo puzzle ingegnosi e ben costruiti, ai quali bisogna abbinare una buona dose di abilità. Peccato per la carenza grafica e per i combattimenti troppo facili e ripetitivi, che spezzano il ritmo di gioco, anche se non intaccano assolutamente la giocabilità del titolo. Tutti gli amanti dei Platform dovrebbero dargli almeno una possibilità, sicuramente non rimarranno delusi!

7

Pro

  • -Tanti puzzle ingegnosi
  • -Sette personaggi con abilità uniche

Contro

  • -Grafica poco ispirata
  • -Eccessivamente corto
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