PoPoLoCrois – Recensione PoPoLoCrois
JRPG a non finire
Popolocrois è l’ennesimo jrpg che compare nella console portatile Sony, ormai diventata una sorta di calamita per questo genere di giochi. Questo non dispiace a molti possessori di Psp, quali amanti dei giochi di ruolo, quel che può dar fastidio è però la mancanza di innovazione in molti di questi titoli: spesso si tratta direttamente di porting da vecchie console. Questo è il caso di Popolocrois, titolo che fa la sua comparsa anni fa sul più vecchio antenato di casa Sony, la Psone, ma che non è mai giunto da noi in Europa restando confinato nel lontano Oriente. Il gioco, inizialmente concepito su Playstation in due capitoli, viene adesso riadattato per uscire in un’unica storia, su un singolo umd, fondendo tra loro le trame dei due titoli per Psone.
Piacere: Pietro
Il titolo narra della vicenda di un giovane di nome Pietro, principe del regno di Popolocrois. Dopo un periodo di scontri e battaglie il regno del giovane principe vive in pace ed armonia, finchè il padre un giorno non decide di raccontargli la verità sulla morte della madre. Pietro viene invitato a seguire il genitore in una torre del castello a lui sempre vietata, qui scopre che la madre da lui creduta morta, in realtà giace addormentata da un incantesimo ad opera del demone del ghiaccio, che durante una lunga battaglia e aiutato da quattro malvagi maghi, ne ruba l’anima dopo averla affrontata nella sua trasformazione di drago. E’ da qui che prende inizio l’avventura.
Intraprendendo la prima parte della storia guideremo il principe Pietro di appena dieci anni, il quale si adatterà immediatamente al suo ruolo di “eroe per caso” apprendendo nuove tecniche di combattimento e aggiungendo sempre più bizzarri membri al suo party.
Durante la seconda parte della storia impersoneremo un Pietro più maturo, anche se soltanto quindicenne. Il principe adesso è diventato un valoroso cavaliere, sprezzante di ogni pericolo pur di garantire la pace del suo regno e la serenità della propria famiglia. La storia è praticamente la stessa della prima parte, soltanto che stavolta Pietro dovrà salvare l’anima del padre. Anche in questa seconda pezzo di storia incontreremo nuovi amici e ne ritroveremo di vecchi che ci aiuteranno nel corso della nostra avventura ad affrontare ogni genere di nemico e ad esplorare nuovi luoghi.
La struttura dell’intreccio ricorda molto quella delle favole, così come la caratterizzazione dei personaggi. La trama si presenta molto lineare nella sua totalità (Pietro, aiutato nella propria impresa da una serie di compagni, deve esplorare le terre che circondano Popolocrois, recuperando oggetti e indizi utili per il proprio fine e, fronteggiando ogni creatura che gli si pari davanti nel corso del cammino), pur regalando qualche piccolo colpo di scena di tanto in tanto. In questo modo Popolocrois, purtroppo, potrebbe non riuscire ad appassionare ogni tipo di giocatore.
In cerca di amici
Popolocrois si presenta come un prodotto adatto soprattutto ai neofiti del genere jrpg che intendono fare le prime esperienze su questo tipo di titolo videoludico. Grazie alla facilità con la quale si prosegue nel gioco ed alla linearità della trama, il giocatore non si troverà mai in difficoltà nell’evolversi della storia, ma saprà sempre cosa fare e dove andare. In aggiunta, a semplificare le cose, è presente l’opzione di salvataggio, oltre che nelle varie locande sparse nel mondo di Popolocrois, anche nel menù di gioco, permettendo così di poter memorizzare la propria posizione in qualsiasi momento.
Gli incontri casuali con i nemici sono probabilmente l’elemento più ossessivo del gioco, in quanto eccessivi e spesso fastidiosi, potrà capitare di essere tentati ad evitare di esplorare dettagliatamente alcune zone poichè piene di nemici. I combattimenti, sono come in quasi tutti gli RPG, suddivisi in turni.
All’inizio della storia Pietro dovrà combattere da solo, ma continuando la sua avventura potrà contare sull’aiuto di altri membri, ognuno dei quali con una motivazione che lo porterà ad unirsi al giovane principe, creando nuovi intrecci all’interno della storia. Durante i combattimenti potremo schierare sul campo di battaglia fino a un massimo di tre personaggi (nell’intera durata del gioco ne incontreremo undici) in aggiunta al protagonista. Alla fine di ogni scontro guadagneremo esperienza, necessaria per far salire di livello i componenti del party (solo quelli schierati in campo però). Ciascun personaggio avrà caratteristiche ed abilità diverse dagli altri membri del gruppo che si evolveranno ad ogni level up.
Per quanto riguarda le varie impostazioni ed opzioni Popolocrois ha gli stessi contenuti di qualsiasi altro jrpg, dai vari menu (equip, skills, items, ecc) alle finestre di dialogo.
Peccato che una volta completato il titolo finirà col prendere polvere nella mensola di casa vostra.
Snes o Psp?
Tecnicamente, pur non stupendo, Popolocrois è un titolo estremamente valido. Il comparto grafico non sfrutta completamente la potenza dell’hardware Psp, presentando dei disegni interamente old-generation che comunque appare piacevole agli occhi, riuscendo a creare una sorta di tuffo al cuore a tutti gli appassionati dei vecchi rpg per Super Nintendo e dei titoli come Breath of Fire III per Psone. I modelli dei personaggi (protagonisti e non), rigorosamente in 2D, sembrano usciti da un anime giapponese, così come i filmati di intermezzo, sempre di ottima fattura, ma purtroppo troppo pochi e di breve durata.
Buona è anche la colonna sonora che si adatta perfettamente al genere di gioco, mai monotona e sempre adatta ad ogni location.
Tecnicamente parlando il difetto più fastidioso (forse l’unico) sono gli eccessivi ed all’apparenza inutili caricamenti, visto che si tratta di un gioco interamente in 2D, i quali compromettono in questo modo, seppur in maniera minima, la fluidità e l’esperienza di gioco.
Conclusioni
In conclusione possiamo affermare che Popolocrois è un titolo estremamente valido, anche se non adatto ad ogni tipo di giocatore ed in particolar modo sconsigliato ai "casual gamers". Invece è consigliato a tutti gli amanti dei jrpg, specialmente a coloro i quali vogliano fare un salto nel passato di tanto in tanto, ed a chiunque voglia per la prima volta avvicinarsi al fantastico mondo dei giochi di ruolo.
Purtroppo per l’ennesima volta anche questo titolo non viene tradotto nella nostra lingua, presentantosi interamente in lingua inglese.
Da sottolineare la vendita del gioco ad un prezzo budget.