Quest of Gallendor – Recensione Quest of Gallendor
Dejavù
Ci è capitato spesso di provare questo genere di browser game testuali, dove si porta avanti un personaggio e lo si fa scontrare contro altri giocatori cercando volta dopo volta di migliorare le proprie stats. La salsa è stata riproposta in tanti modi: vampiri, gladiatori, samurai, cavalieri, ma questo clone del medesimo gioco rasenta il ridicolo in quanto a varietà; infatti, mentre i precedenti BG avevano delle differenze, seppur marginali, qui troviamo la quasi totale mancanza d’innovazione.
Poche novità
Quest of Gallendor, a differenza della maggior parte dei giochi da cui ha preso spunto, ci propone un sorta di ambientazione fantasy medievale classica ma, su questo lato, non offre alcuno spiraglio di novità. La piattezza si coglie sin da subito. Un’ambientazione così abusata è molto rischiosa se non accompagnata da un gameplay forte e innovativo e, come abbiamo già accennato, non è il caso di QoG.
I veterani del genere non troveranno nulla all’infuori delle solite opzioni di gioco che ci permettono di guadagnare soldi o punti esperienza per far crescere il nostro personaggio: lavorare ad ore come lavapiatti, svolgere delle missioni per qualcuno… insomma la solita storia trita e ritrita.
Per chi non avesse mai provato questo genere di giochi, le attività principali saranno potenziarsi grazie appunto alle attività appena elencate e, una volta raggiunto un livello di forza sufficiente, buttarsi nella mischia contro altri player. I combattimenti sono totalmente automatizzati e l’unico modo con cui potrete influirvi, sarà perfezionare il vostro equip. Ebbene si, è tutto qui. Ma andiamo avanti.
A riscaldare un pò la minestra ci pensano alcune piccole caratteristiche come la possibilità di giocare a dadi contro altri player, la possibilità di avere un pet che ci darà dei bonus di velocità (termineremo prima le missioni) o ci proteggerà dagli assalti degli altri player. Potremo anche far parte di una Gilda, così da poter contare su qualche alleato in più. Queste saranno potenziabili però solo con l’uso di Rune, particolare valuta ottenibile solo tramite soldi veri.
Essere i migliori
L’obiettivo primario è semplicemente quella di salire di grado nel server, ottenendo sempre più gloria sconfiggendo gli altri player in duelloa, il tutto tramite combattimenti automatizzati, come già detto in precedenza. Le battaglie sono predeterminate, mentre una sorta di pseudo animazione dello scontro ci darà la sensazione che il combattimento si stia svolgendo sotto i nostri occhi. Alla fine di ogni scontro ci sarà la possibilità di essere curati da una fata se avremo la pazienza di aspettare qualche minuto (sempre che non decidiamo di ottenere i vantaggi del premum, che danno la possibilità pagando una runa di curarci subito). Non manca il mercato dove potremo vendere la nostra vecchia merce, ottenuta dalle precedenti scorribande e comprarne di nuova.
Salendo di livello potremo migliorare le nostre stats, spendendo un ammontare di oro sempre crescente, aumentando una stat designata di 5 punti. Le altre aumenteranno automaticamente di 2, in modo tale da non lasciare troppo indietro gli attributi che in quel momento non ci interessa far salire.
Conclusione
Quest of Gallendor non brilla né per originalità né per contenuti, esistono già molti BG simili e questo non è altro che uno dei tanti. Sicuramente chi si avvicina per la prima volta al genere avrà modo di scegliere Gallendor piuttosto che Bitefight o Gladiatus, ma alla fine si tratterà sempre dello stesso gioco se pur con delle microscopiche varianti. L’ambientazione particolarmente banale affossa ancora di più il valore ludico di questo titolo. In definitiva è sconsigliato a tutti.