La saga dei Rabbids era nata come spin-off di Rayman, ma con gli anni ha acquistato più importanza e fama della serie madre, riuscendo a spopolare grazie al loro stile scanzonato, delirante e demenziale. Come i più classici Call of Duty o Fifa, anche le mascotte Ubisoft ci deliziano con un nuovo capitolo ogni anno. A differenza dello scorso titolo, però, gli sviluppatori sono ritornati alla formula del party game, abbandonando la strada dell’adventure tentata con Go Home. Possiamo dirlo subito: Raving Rabbids: Travel In Time è un gioco piacevolissimo, in grado di intrattenere il giocatore grazie a una serie incredibile di mini-giochi simpatici ed esilaranti.

Comicità

A differenza di qualsiasi altro party game, gli sviluppatori hanno dotato la loro creatura di un menù in-game: praticamente, non ci si troverà mai di fronte a una schermata di selezione, ma il tutto viene gestito tramite il controllo di un Rabbid, che attraverso il museo in cui è ambientato il gioco, ci permette di scegliere le stanza dove iniziare a divertirsi. I mini-giochi, però, non sono sparsi a caso nel museo, ma sono catalogati per genere in diverse sale. Ovviamente non è presente nessuna trama, ma ci sono diverse idee molto interessanti che hanno a che fare con delle piccole storie: nel museo, infatti, per scegliere il mini-gioco a cui partecipare bisogna entrare in dei quadri (vi ricorda qualcosa?) che ci trasporteranno in epoche diverse e con, appunto, storielle differenti. Una volta portato a termine lo stage, caratterizzato da uno specifico mini-gioco, si ha la possibilità di fare una scelta, e tale scelta comporta il finale con cui si concluderà la storiella, introdotta e conclusa da due video divertentissimi.

Irriverenza

Insomma, non ci vuole molto a capire che il gioco vuole divertire, oltre che con il proprio gameplay, con l’ironia particolare che permea tutto il prodotto: basta vedere che il nostro alter ego porta costantemente con sé un rotolo di carta igienica, rigorosamente attaccata sotto a un piede. Purtroppo, però, queste gag non piaceranno a tutti: qualcuno le troverà di cattivo gusto o semplicemente stupide e infantili, ma state sicuri che se volete farvi qualche risata a cuor leggero, questo titolo non vi deluderà. Dicevamo che le varie stanze contengono i mini-giochi, catalogati per genere: ci sono quelli che riprendono meccaniche platform, altri che si appoggiano a sparatutto e altri ancora che appaiono simili a un simulatore di volo. Questi sono solo alcuni dei generi messi all’interno di questo titolo e ora andiamo a esaminarne qualcuno nel dettaglio per rendervi meglio l’idea del gameplay proposto.

Minigiochi

Tra le prime categorie abbiamo quella degli sparatutto. In questa stanza avremo a disposizione diversi livelli e per sceglierne uno bisogna usare il tipo di controllo che si usa nei mini-giochi. Un’idea originale e d’effetto, ma allo stesso tempo semplice e immediata. Quindi, quando ci si trova nella sala in questione, si potrà spostare il proprio personaggio solo con il mirino del Wiimote, trasportandolo nel livello che si vuole affrontare. Similarmente, se si entra nella sezione dei platform, dove i mini-giochi si evolveranno appunto con meccaniche platform, la loro selezione avviene spostando il nostro amico Rabbid per la sala sino ad arrivare al quadro che ci porta indietro nel tempo per giocare al livello desiderato. Il sistema di controllo funziona abbastanza bene e mostra qualche lacuna solo in occasione di stanze dove muoversi utilizzando esclusivamente il sensore di movimento, che appare a tratti preciso, a tratti inaffidabile. Il gioco supporta anche il Wiimotion Plus, ma a nostro avviso in maniera estremamente marginale. I mini-giochi che utilizzano l’accessorio Nintendo sono esclusivi per chi utilizza, appunto, questa periferica, e sono raggruppati tutti in un unica stanza. Purtroppo appare parecchio limitato l’uso del Wiimotion Plus perchè viene utilizzato per un solo tipo di mini-gioco, dove si sfrutta una canna da pesca per lanciare i Rabbids nel mare e pescare pesci di diverso genere, che danno anche un punteggio diverso a seconda della qualità. Insomma, nulla di speciale. Da segnalare la presenza del multiplayer, sia offline che online: semplice e immediato, permette di giocare in due o più giocatori tutti i mini-giochi presenti.

E Rabbids

Purtroppo però, nonostante il buonissimo numero di mini-giochi, la qualità di questi mostra diversi alti e bassi: si passa da un utilizza ottimo del sensore di movimento, a fasi banali e già viste. La varietà è quindi ottima, ma ad accompagnare tale offerta ludica ci vorrebbe anche una buona componente grafica, che purtroppo non è presente. Il problema maggiore che affligge il comparto tecnico del titolo è senza dubbio la pessima gestione del filtro anti-aliasing, sempre che ci sia, e non è un problema solo della bassa definizione, limite dello stesso hardware Nintendo. Per farvi capire sino a che punto è sporco il gioco in questione, vi basti pensare che finanche i filmati in computer grafica sono granulosi e ricchi di scalette. Nonostante ci sia un buon uso di altri effetti e una degna mole poligonale, il prodotto risulta solo discreto proprio per l’eccessivo aliasing presente. Il comporto audio non sorprende e rimane abbastanza anonimo, se non fosse per le squillanti vocine dei Rabbids.

Commento

Il party game degli hardcore. Sì, Raving Rabbids: Travel In Time è proprio questo, ma i molti alti e bassi che affliggono la produzione sia a livello grafico che di gameplay non permettono al prodotto Ubisoft di imporsi come il migliore nel suo genere. Se siete fan dei Rabbids, giocate in compagnia e non sapete fare a meno della loro delirante comicità, allora non pensateci su due volte e correte ad acquistarlo; diversamente, lo troverete un comune party game da una botta e via, con il quale divertivi una sera e poi scaricarlo inesorabilmente.