Rematch Recensione

Un gioco di calcio basato sulla cooperazione e l’abilità, privo degli script di controllo palla che caratterizzano da sempre i simulatori: questo è ciò che gli sviluppatori dello studio Sloclap ci propongono con Rematch.
Da fan dello sport e giocatore casuale (seppur costante) di EA FC, non potevo che essere attratto dal progetto. Non solo perché EA FC ed eFootball soffrono di gravissimi problemi di scripting – almeno una volta arrivati ad un certo livello d’abilità – ma anche grazie al pedigree dello studio di sviluppo, responsabile di titoli come Absolver e SIFU.
Su carta, Rematch è un fulmine a ciel sereno per il mondo dei giochi calcistici, un titolo che propone un’alternativa ai titoli tradizionali ma anche un gioco che riporta alla mente i ricordi dei magnifici Fifa Street che hanno segnato l’infanzia di molti ragazzi della mia generazione. Senza dimenticare gli ovvi parallelismi con un altro titolo pseudo-calcistico con cui Rematch condivide molto DNA, cioè Rocket League.
Il risultato è… promettente ma non propriamente solido. Dal voto (che potreste aver già sbirciato) vedrete che trovo il gioco di Sloclap solo più che sufficiente. Tuttavia il bilancio è positivo, principalmente grazie all’ottima idea di base e al puro divertimento che questo prodotto riesce a offrire. Sul lato del bilanciamento e della stabilità dell’online, invece, come vedremo c’è ancora molto da lavorare.

Rematch Recensione: ruoli e personaggi
La prima cosa da sapere riguardo a Rematch è che si tratta di un titolo molto poco convenzionale. Non solamente perché cerca di proporre un tipo diverso di gioco calcistico ma principalmente a causa del modo in cui si comanda il giocatore utilizzato.
Rematch è un 5 v 5, con possibilità di giocare anche 3 v 3 e 4 v 4 in partite rapide, nel quale si controlla un solo giocatore, in grado di ricoprire tutti i ruoli. In base alla posizione in campo, il giocatore controllato cambia da libero a difensore, ad attaccante, e così via. Il cambio di ruolo porta lievi modifiche alle caratteristiche, come ad esempio la stamina, ma non in modo così netto.
Il portiere è volante, quindi a sua volta sottoposto allo stesso cambio dinamico di ruolo. Lo cito in modo isolato perché diventare portiere è molto più evidente e impattante rispetto alla transizione tra gli altri ruoli. Da portiere il moveset cambia completamente e ovviamente può esserci solo un portiere per squadra, solitamente il personaggio più vicino alla linea di porta.
Attaccare è difficile
La parte più complessa da imparare non è però quella del posizionamento in campo, quanto l’interazione con la palla. Come anticipavo nell’introduzione, Rematch non ha degli script di supporto per lo stop e il controllo palla: questo significa che per le prime ore capiterà spessissimo di mancare il pallone pur passandoci sopra.
Il controllo della sfera si ottiene solamente con un’interazione diretta, che può essere un dribbling iniziato con L2 e X, un passaggio o un tiro. Per tirare è presente un mirino in stile third person shooter per permettere di mirare al meglio…tuttavia i passaggi sono correlati ad un sistema differente, ed è qui che iniziano le magagne con il gioco.

A causa di diverse scelte, tutte guidate dall’obiettivo di rendere meno guidata possibile l’esperienza del giocare a calcio, l’abilità necessaria per iniziare a giocare Rematch è molto più alta di quanto mi aspettavo. Non si tratta di un gioco facile da iniziare e difficile da padroneggiare, piuttosto è un gioco complesso da imparare e relativamente limitato una volta passato il primo scoglio.
Il motivo per cui è complicato mettersi a giocare Rematch è dovuto al mix di meccaniche correlate all’attacco. Già solo iniziare un dribling o passare il pallone con successo è molto meno immediato di quanto non sembri. L’unica cosa molto intuitiva è il tiro, il quale però soffre a sua volta di una peculiarità limitante.
Essendoci un mirino, giocare Rematch con il pad non è proprio comodissimo. Spesso capita di dover girare la visuale in fretta o dover mirare velocemente dove si vuole tirare e mi sono trovato abbastanza scomodo a farlo con il Dualsense.
Questione di abitudine, col tempo si impara ed è per questo che penso ci sia uno scoglio da superare all’inizio dell’esperienza con Rematch. Di base, penso queste siano informazioni buone da sapere per capire se il gioco può fare per te o meno, ma non trovo che la mancata immediatezza del gioco sia un difetto grave, perché come vedrai nel prossimo paragrafo, c’è un altra caratteristica da considerare.

Difendere è troppo facile
Il principale problema strutturale di Rematch è la gestione della difesa, in particolar modo del portiere ma anche dei contrasti per conquistare palla e persino dell’intercettare i lanci. Non ci sono falli in questo gioco, scelta comprensibile e logica vista il tipo di calcio che il team di Sloclap vuole proporre.
Tuttavia questa mancanza di falli implica la possibilità di entrare sempre in contrasto, in qualsiasi caso. L’unico modo per bilanciare il potere del difensore è quello di rendere l’attaccante invulnerabile durante certi momenti… cosa che inserisce molto scripting nel gioco e che quindi è controproducente per l’obiettivo degli sviluppatori.
Quindi, ad ora, la situazione è che per scartare devi cercare di azzeccare delle finestre di vulnerabilità estremamente strette mentre per recuperare palla basta tenere premuto L2 e spammare cerchio. L’attaccante è estremamente svantaggiato rispetto al difensore ma ha un’ancora di salvezza: il passaggio.
Col tempo i giocatori capiscono che il gioco di squadra è fondamentale per la vittoria e quando entrambi i team cominciano a giocare rispettando le regole del game design, Rematch è divertente, molto divertente.
Più giocavo più capivo che la debolezza dell’attaccante era parte del design di gioco, parte che non apprezzo particolarmente ma che può funzionare. Peccato che ci sia un ultimo elemento che limita il gioco enormemente.

Parare è uno scherzo
I portieri sono invincibili. Se volete vincere in Rematch, imparate i comandi legnosetti del portiere e fiondatevi in porta: sarete un guardiano invalicabile. Mentre l’attaccante è essenzialmente privo di script d’assistenza e il difensore ha molti più vantaggi pur preservando una curva d’apprendimento, il portiere è tutto script.
Essenzialmente, da portiere, devi solo azzeccare la direzione di un tiro. Il resto viene naturale. La palla viene fermata in automatico, la potenza di tiro è irrilevante, puoi anche tuffarti dentro la porta e comunque riuscire a difendere il risultato.
Il portiere è troppo forte e l’unico modo di superarne uno che abbia già imparato come tuffarsi è ingannarlo. Penso anche questo faccia parte del design. Per vincere non serve tirare ma continuare a fingere il tiro fino a quando l’estremo difensore non è troppo confuso per reagire.
Tuttavia penso sia una brutta scelta di design. La curva di miglioramento viene essenzialmente appiattita. Iniziare a giocare a Rematch è difficile, una volta imparato capisci che l’unica tua opzione è tirare alto e sperare che i tuoi compagni facciano lo stesso fin quando il portiere perde la concentrazione, poi tirare a porta vuota.
Le prima volte è molto soddisfacente, alla lunga diventa monotono. Trovo che per perdurare nel tempo, gli sviluppatori dovranno riuscire a ribilanciare il rapporto tra i tre ruoli principali, altrimenti le partite tenderanno a diventare sempre più simili e l’unico ruolo rilevante diventerà il portiere
Considerato che Rematch è un gioco concentrato esclusivamente sulla sua base di gameplay, non posso lodare esageratamente il prodotto di Sloclap. Non offre praticamente nulla al di fuori del gioco online, quindi ogni frattura nel sistema di gioco pesa immensamente e, ad ora, le fratture non sono poche.
Qualche problema tecnico
Il fatto che io abbia speso 1200 parole solo per concentrarmi sul gameplay di base di Rematch dovrebbe mostrarvi che c’è molto di cui parlare. Non è un gioco pigro, né un gioco pensato male. Sloclap ha creato un prodotto divertente che riesce a intrattenere per ore ma che necessita di miglioramenti.
Prima di chiudere la recensione però devo fare un passo indietro e parlare di alcuni problemini tecnici. Le performance sono generalmente ottime, perlomeno su Playstation 5, tuttavia ci sono due grossi problemi dovuti alla struttura online.
Il primo è che i server non riescono a gestire il lag. In più circostanze è capitato che una persona laggasse e che solo lui continuasse a giocare, mentre tutti gli altri non potevano interagire col pallone, portando a gol fatti tramite teletrasporto.
L’altro è l’impossibilità di cacciare giocatori dalla partita. Spesso mi è capitato di vedere squadre alleate o avversarie venir sconfitte per molteplici auto gol fatti da persone che evidentemente non sanno gestire la sconfitta e che potevano essere evitate con un sistema funzionante di kick o ban.
Rematch è un gioco di calcio interessante, una parola che non pensavo avrei associato a un titolo calcistico in questo mondo monopolizzato dal simulatore in stile “Fifa”. Tuttavia è anche un prodotto che ad ora necessita di bilanciamento e di cambiare alcune sue regole. Non riesco a non consigliarlo comunque, mi son divertito troppo, ma c’è ancora strada da fare.
Un gioco divertente ma limitato da grossi problemi
Pro
- Estremamente divertente
- La soddisfazione di segnare è incredibile
- Completamente diverso da ogni altro titolo di questo calibro
Contro
- Skill ceiling molto sbilanciato, difficile da iniziare ma limitato da padroneggiare
- Problemi tecnici gravi possono decidere delle partite