Resident Evil 2 Remake: Ghost Survivors – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Ci siamo (ri)tuffati nell’incubo di Raccoon City con l’entusiasmo di un bambino di fronte all’albero alla vigilia di Natale. Abbiamo esplorato ogni singolo angolo di Resident Evil 2 Remake, dalla soffitta della stazione di polizia alle maleodoranti fogne, fino all’adrenalina battaglia nei laboratori sotterranei, per uscire infine a rivedere la luce e scrivere una recensione entusiasta del miglior remake che ci è capitato tra le mani da… be’ da sempre, lasciatecelo dire ancora una volta. È proprio per questo che non ne avevamo abbastanza: non sono bastate le campagne alternative che ci hanno sostanzialmente permesso di riaffrontare l’avventura per ben quattro volte, così come non è bastata la voglia a scoprire tutte le armi e di mettersi alla prova con il livello di difficoltà più elevato: Resident Evil 2 Remake è uno di quei giochi di cui, arrivati ai titoli di coda, si sente subito la mancanza.

Ecco che allora Capcom, la cui recente politica editoriale ci fa credere che ai vertici dell’azienda giapponese siano saliti al comando Babbo Natale, il Dalai Lama e i Re Magi contemporaneamente, se ne esce con un primo DLC interamente gratuito: poco più di un GB di aggiornamento che contiene tre avventure alternative (più una segreta) nei panni di personaggi già incontrati nell’avventura principale. Tre piccoli motivi, tutti più che validi, per ritornare ancora una volta a calcare le strade di Raccoon City.

Ghost Survivors

Robert Kendo – La vita continua

Tutti ci siamo chiesti a chi avesse sparato Robert Kendo dopo aver parlato con Ada e Leon all’interno del suo negozio di armi: a sé stesso o alla figlia ormai irrimediabilmente contagiata? Noi, dopo il primo colpo, ci aspettavamo anche di sentirne un secondo… e invece ecco che per Mr. Kendo compare un’occasione imperdibile: la possibilità di lasciare Raccoon City tramite un elicottero. Il problema? Che l’elicottero va raggiunto, e a separarlo dalla salvezza ci sono frotte di zombie.

È così che, con il primo dei tre episodi, iniziamo a capire la mentalità con cui è stato concepito il DLC Ghost Survivors: si tratta di una modalità di gioco incalzante e molto simile alla modalità mercenari di Resident Evil: Revelations, in cui il giocatore è chiamato a percorrere velocemente gli scenari di gioco raccogliendo oggetti e falcidiando quanti più nemici possibili. Nei panni di Kendo, oltre ai classici non morti troveremo il primo nuovo nemico appositamente creato per il DLC: si tratta di uno zombie dagli occhi luminescenti con del fumo viola che gli fuoriesce dalla testa. È uno zombie da colpire dalla distanza, dal momento che l’esplosione del suo cranio provoca la pericolosa diffusione della volatile sostanza viola, altamente velenosa.

Ghost Survivors

Nemici a parte, il gameplay delle varie campagne non differisce molto in termini di azioni da compiere, pertanto utilizzeremo questo capitolo dedicato a Kendo per entrare un po’ più nel dettaglio delle meccaniche di gioco. Le possibilità di movimento, le armi, la modalità di mira e alcuni semplici enigmi – niente di più complesso del classico “trova la chiave e apri la porta” – sono le medesime di Resident Evil 2 Remake. Ma è l’inventario, sempre decisamente limitato nella capienza, l’elemento più caratterizzante e in grado di distinguere questa modalità di gioco rispetto a un qualsiasi TPS a sfondo horror: dai distributori sparsi per il mondo di gioco, o più pericolosamente dagli zombie che portano uno zaino (indicati da un’apposita icona), è possibile raccogliere armi, erbe e oggetti utili alla creazione di munizioni.

Se avete concluso la campagna principale di RE2 Remake sapete bene quanto il numero di proiettili e di nemici sia decisamente sbilanciato in favore di questi ultimi, pertanto capirete come in Ghost Survivors ci sia ben poco spazio per l’esplorazione: la componente survival è sepolta dalla concitazione dell’azione, che vi terrà sempre sul filo del rasoio. Ritentare più volte uno scenario a difficoltà bassa (ricordatevi sempre che morire significherà ricominciare da capo l’intero capitolo) è fondamentale per capire la posizione degli oggetti e dei nemici, da calcolare nelle run successive per decidere dove fermarsi a combattere e dove invece fuggire schivando gli zombi, per risparmiare munizioni da utilizzare nei momenti davvero necessari.

Ghost Survivors

Katherine Warren – In fuga

Il commissario di polizia Irons sarà anche riuscito a farla franca per un bel po’ di tempo, ma di certo nell’universo narrativo di Resident Evil 2 è capace di collezionare solo figuracce. Nel secondo episodio di Ghost Survivors vestiamo i panni di Katherine, una giovane ragazza che si ritrova suo malgrado sul tavolo del macabro laboratorio che lo stesso Irons ha allestito all’interno dell’orfanotrofio, esplorato nell’avventura principale impersonando Sherry Birkin. In questo universo alternativo – sulla falsa riga delle volute incongruenze di trama tra le campagne A e B di Leon e Claire – Katherine riesce a colpire Irons alla gola e a fuggire. La sua missione sarà di raggiungere le celle della stazione di polizia per liberare il suo innamorato, Ben.

Ghost Survivors

Non lasciatevi ingannare dal modello poligonale della protagonista: l’avvenente Katherine gira scalza con un vestitino leggero, ma la voglia di ricongiungersi con la sua dolce metà la fa picchiare duro. I suoi principali nemici – esclusivi per il DLC a lei dedicato – sono dei non morti in grado di rigenerarsi: è possibile colpirli e rallentarli anche con una normale pistola, ma ben presto si risveglieranno e ritorneranno alla carica con la salute perfettamente rigenerata. Come farsi quindi strada tra questi nuovi abomini genetici? Ce lo spiega il gioco stesso, in un documento raccolto appena prima di uscire dall’orfanotrofio: è necessario utilizzare un’arma in grado di danneggiare i nemici più in fretta di quanto questi riescano a rigenerarsi. Ed è così che il lanciafiamme trovato pochi metri dopo entra in gioco e mostra tutta la sua utilità, così come le armi dalla cadenza di fuoco più importante.

Nei panni di Katherine ci siamo ritrovati, soprattutto nelle parti di avventura ambientate all’esterno, in situazioni vicine a the Walking Dead, con una grande moltitudine di zombie che circondavano la giovane: in questi casi, per quanto la voglia di mettere mano all’artiglieria pesante sia tanta, bisogna agire con cautela e cercare di aggirare i nemici più deboli, per poi scaricare l’artiglieria pesante contro quelli in grado di rigenerarsi.

Ghost Survivors

Ghost – Dimenticato

La terza storia del DLC Ghost Survivors ci mette nei panni di uno dei pochi (forse l’unico?) soldato scampato al rabbioso attacco di William Birkin, nel momento in cui il dottore si è iniettato il virus e si è trasformato nel Tyrant. All’interno dei laboratori sotterranei, il soldato ha il compito di recuperare il virus e fuggire dalla struttura prima che l’autodistruzione (innescata da Leon o Claire in base alla versione alternativa della storia che preferite) seppellisca tutti i peccati della Umbrella sotto tonnellate di macerie.

I nemici particolari che Ghost incontrerà durante la sua missione sono degli zombi corazzati, che lasciano scoperte soltanto alcune parti del corpo: se con Kendo si mirava alla testa e con Katherine servivano armi dall’alto potenziale, con Ghost sarà fondamentale individuare i punti scoperti degli avversari e giocare di precisione per abbatterli colpendoli là dove la corazza lascerà spazio per un attacco.

Ghost Survivors

Daniel Contini – Sotto assedio

C’è una quarta e ultima modalità bonus, che si sblocca una volta completate le tre campagne precedenti: in questo caso non ci si sposta per la città, ma si difende una posizione, la stazione di servizio in cui Leon e Claire si incontrano all’inizio del gioco. Nei panni dello sceriffo Contini vivrete gli istanti precedenti l’arrivo dei due protagonisti principali, il tutto con una licenza poetica dalla forte tinta arcade: come nel miglior tower defense dovrete scaricare il vostro arsenale su ondate di nemici sempre più forti, fino a ucciderne cento in una sola partita.

Ghost Survivors

Fin qui tutto bene, se non per qualche piccola pecca, che vi segnaliamo in questa sede ma su cui si può sicuramente chiudere un occhio date la gratuità e la ricchezza dell’offerta. In primis, gli accenni di trama che vi abbiamo esposto per ogni singolo personaggio sono appunto accenni: qualche riga di testo e alcune immagini all’inizio del capitolo e niente più. Delle sequenze animate avrebbero certamente reso ben più appetibile questi contenuti. In secondo luogo, la musica incalzante e ritmica – che riporta ancora una volta alla mente la modalità mercenari di Revelations – cancella ogni qualsivoglia sensazione di survival horror, portando il ritmo del gameplay sull’action più puro e caciarone. Non che questo sia un lato negativo tout court, ma sicuramente in un DLC di quattro capitoli sarebbe stato interessante vedere almeno un capitolo un po’ più horror, nello stile di quanto visto nella campagna principale giocando nei panni di Sherry.

Non si può comunque avere tutto dalla vita e, soprattutto da un titolo come Resident Evil 2 Remake che ci ha dato già tantissimo: Ghost Survivor aggiunge un’oretta scarsa di divertimento ma, se vi lascerete prendere dalle sfide e dalla corsa al punteggio massimo, aumenterà potenzialmente anche di molto la longevità del nuovo RE2. Il comparto tecnico è di assoluto rispetto, e mostra i muscoli come già fatto nel corso della campagna principale: le scene all’aperto con molti zombi per le strade sono una gioia per gli occhi, così come brandire il lanciafiamme dà sempre un senso di onnipotenza (almeno fintanto che dura il carburante). Un ottimo pacchetto aggiuntivo, senza troppe pretese ma che arriva proprio quando iniziavamo a non sapere più cosa fare con questo ottimo RE2 Remake.

Ghost Survivors


Ghost Survivors ha quasi tutto quello che vorremmo da un DLC: Capcom ci regala ben quattro mini avventure gratuite per un totale di un’ora circa di gioco inedito, con una rigiocabilità in grado di aumentare la longevità dell’offerta grazie al ritmo incalzante e al taglio action dato a tutti gli episodi. Poco male che la trama sia ridotta a qualche riga di testo e che il gameplay sia abbastanza simile per tutti i personaggi proposti: la moltitudine di armi, i nuovi nemici specifici per ogni missione e il comparto tecnico sempre stupendo sono la ciliegina sulla torta di un dolce ritorno per le strade di Raccoon City, interamente gratuito. Ora non ci resta che sperare che la storia non finisca qui: sappiamo già che tra le linee di codice di RE2 Remake c’era il modello poligonale di Chris Redfield, e quindi cara Capcom non fare scherzi: adesso che hai riacceso il nostro interesse per Resident Evil 2 non puoi fermarti qui, e devi proporci nuovi contenuti di questo livello per permetterci di continuare a osannare il più bel remake mai creato fino a oggi.

8.5

Pro

  • Gratuito e abbastanza longevo se amate le sfide
  • È praticamente la modalità mercenari che mancava a RE2
  • Nuovi nemici significano nuove sfide interessanti
  • Il motore grafico di RE 2 Remake è sempre ottimo

Contro

  • Narrazione poco approfondita
  • Si sente la mancanza di un episodio più survival horror
Vai alla scheda di Resident Evil 2 Remake
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento