Rise of the Tomb Raider – Baba Jaga: Il tempio della strega

L’uscita di Rise of the Tomb Raider: 20 Year Celebration ci offre l’occasione per parlare dei DLC del gioco, su cui ovviamente la nostra recensione non ha potuto soffermarsi ex professo. Questi contenuti sono stati resi disponibili dapprima su Xbox 360 e Xbox One, e nel 2016 sono approdati anche su PC. Chiaramente, le considerazioni che leggerete in relazione ai prezzi non valgono per gli utenti PS4, visto che la 20 Year Celebration è onnicomprensiva. Cominciamo con Rise of the Tomb Raider – Baba Jaga: Il tempio della strega, il DLC più suggestivo.

Rise of the Tomb Raider Baba Jaga

Il mito rivisitato

La pietanza principale di Baba Jaga: il tempio della strega è una quest secondaria accessibile dalla base sovietica, quindi giocabile anche da quanti non abbiano raggiunto i titoli di coda. Lara dovrà recuperare il nonno di un’autoctona, partito alla volta della valle in cui dimora Baba Jaga con lo scopo di vendicare la donna amata, che gli fu portata via molti anni prima dalla perfida strega.

Rise of the Tomb Raider Baba Jaga

Le premesse – e anche lo svolgimento, a dire il vero – un po’ trash sembrano stonare nell’ambito di un gioco molto serioso, ma bisogna ricordare che questa è una semplice missione secondaria, che deve offrire qualcosa di nuovo e curioso per giustificare l’esborso di € 9,99. Così ben venga la strega Baba Jaga, che fornisce il pretesto a Crystal Dynamics per calare Lara in un contesto mistico (almeno fino a un certo punto) ispirato, in cui le allucinazioni rendono ancor più affascinanti e allo stesso tempo inquietanti le nuove location, che si rivelano all’altezza di quelle della quest principale. Il personaggio di Baba Jaga, strega del folklore slavo, è stato riletto in una nuova chiave, ma comunque con una certa attenzione per alcuni tratti distintivi.

Sul piano ludico va un po’ frenato l’entusiasmo, visto che Baba Jaga: il tempio della strega aggiunge solo un paio d’ore di gameplay (tre per i più lenti, quattro per chi gioca in stato comatoso come me, NdR). La missione si snoda in diverse subquest, che includono l’esplorazione della nuova location, una fetch quest in zone non inedite, un paio di enigmi a base di leve e alcune sezioni di combattimento, che culminano in una sontuosa boss battle; una tomba opzionale non avrebbe guastato. Finita la quest, Lara riceve un nuovo arco con dardi allucinogeni e un completo che ne incrementa l’efficacia, ma tutto sommato non ci sono grandi occasioni per servirsene, soprattutto per chi abbia già portato a termine il gioco.

Rise of the Tomb Raider Baba Jaga

Baba Jaga: il tempio della strega è un discreto contenuto aggiuntivo. Crystal Dynamics ha proposto un’espansione che fortunatamente non va a impattare sulla trama, aggiungendo solamente una quest secondaria che costituisce una gradevole variazione su tema di quanto già apprezzato nella versione “base” del gioco. Come quasi sempre accade, dunque, le lamentele non sono da rivolgere alla qualità, ma alla quantità: due o tre ore di gameplay e un completo e un arco a tema piuttosto superfluo potrebbero rivelarsi un po’ troppo poco in relazione a un prezzo (pieno) di € 9,99.

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Pro

  • Misticismo e allucinazioni per Lara Croft
  • Visivamente ispirato
  • Massiccia boss battle finale

Contro

  • Dura fra le due e le tre ore a fronte di un prezzo di lancio abbastanza elevato (per chi non ha la 20 Year Celebration)
  • Nessuna nuova tomba opzionale
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