Rocket Arena – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Dopo le prime impressioni su Rocket Arena, arriva il momento di trarre le nostre conclusioni sul titolo di Final Strike Games. Ci eravamo lasciati con un quesito: “Sarà in grado di soddisfarci?”

Scopritelo con la nostra recensione.

Rocket Arena è un titolo particolare, folle, un ibrido tra un TPS ed un Brawler game, il tutto targato EA Originals. Il titolo è ambientato sul pianeta Crater, composto da dieci regioni dove ognuna di queste ha inviato il proprio combattente per partecipare al Rocket Championship Tour. Lo scopo di ogni combattente è quello di vincere il titolo e dare onore alla regione di appartenenza. Quello che separerà il lottatore dalla vittoria sarà il giovane Jayto, ragazzo prodigio che ha vinto brillantemente il titolo dell’edizione precedente.

Come dicevamo in precedenza, Rocket Arena è un sparatutto multiplayer in terza persona con elementi da brawler game. Nonostante la presenza di armi il titolo può tranquillamente essere paragonato al brawler di Nintendo, perché Rocket Arena non presenta né sangue né morti, ma semplici Knockout come accade con Super Smash Bros., risultando un titolo fruibile anche da un pubblico giovane visto il target di età d’appartenenza del titolo.

Rocket Arena

Sicuramente la produzione di Final Strike Games non brilla di certo per originalità ma è costituita da meccaniche cosi semplici e, complice un cast unico, riesce intrattenere e divertire. I combattenti disponibili al lancio del titolo sono dieci, ognuno di essi rappresenta la propria regione d’origine con un look preciso. Ogni combattente seppur in modo approssimativo, vanta abilità peculiari e un lanciarazzi (è no questo non mancherà a nessun combattente N.d.R) che dispone di un fuoco alternativo esclusivo. Complessivamente tra le mani abbiamo un roster di combattenti che si differenziano semplicemente per estetica, stile di fuoco del lanciarazzi e abilità speciale ma nonostante la scarsa varietà il titolo riesce ad avere un gameplay costantemente fresco e allo stesso tempo accessibile.

L’anima competitiva di Rocket Arena rimane integra grazie al saggio bilanciamento che gli sviluppatori sono riusciti dare alla loro produzione: la selezione del combattente è parte fondamentale per il trionfo del match; si può essere brillanti nei titoli sparatutto ma ritrovarsi tra le mani personaggi che poi risulteranno deboli per l’avversario affrontato, perché dispone di un counter maggiore dal nostro, il che vi porterà a perdere malamente il match avviato. Giusto per farvi un esempio, durante le nostre sessioni di gioco, ci siamo trovati benissimo con Amphora perché è risultata eccellente per i match arena con attacchi alla distanza letali, ma nel momento che incontravamo un avversario che utilizzava Blastbeard che può essere racchiuso nella categoria dei tank, era più il tempo che passavamo fuori dall’arena di gioco perché sbalzati fuori dai suoi attacchi che al suo interno a difendere la porta di gioco.

EA Originals

Rocket Arena rispetto ad altri sparatutto, premia il lavoro di squadra. Trovarsi all’interno di un team dove ognuno agisce e pensa singolarmente è sinonimo di sconfitta immediata. Per tanti aspetti ricorda il titolo targato Ubisoft, Rainbow Six Siege, dove, se la squadra agisce coesa è in grado di trionfare e cosi è il titolo di Final Strike Games: usare le abilità di gioco a favore della squadra è una ricetta vincente e vi porterà a grandi risultati.

Le modalità di gioco di Rocket Arena sono tutte incentrate su squadre da tre giocatori e attualmente quelle disponibili sono sei, inclusa la pre-season classificata. Con la pre-season potete familiarizzare e prepararvi per l’avvio della prima stagione programmata per il 28 luglio. Le modalità di gioco presenti nel titolo le troviamo elencate qui di seguito:

  • Knockout (deathmatch a squadre);
  • Rocket Ball (Variante della più nota cattura la bandiera, dove vedrà due squadre a segnare nella porta avversaria);
  • Mega Rocket (in questa modalità un razzo cade nell’arena, facendo balzare via i giocatori. Appena questo razzo tocca il terreno di gioco, appare una zona da catturare. L’obiettivo di questa modalità di gioco è catturare il maggior numero di razzi entro lo scadere del tempo);
  • Treasure Hunt (in questa caccia al tesoro il giocatore può accumulare punto difendendo lo scrigno del tesoro, raccogliendolo e difendendolo, in alternativa dovrà raccogliere quante più monete possibile, chi vince? La squadra con il maggior numero di punti);
  • Rocketbot Attack (modalità di gioco dove dovrete fare squadra e affrontare con un quantitativo di vite limitate una serie di razzobot gestiti dalla IA)
  • Classificata (modalità di gioco dove il giocatore si può cimentare nelle modalità di gioco citate, ma con l’obbiettivo di trionfare al termine della stagione)

Rocket Arena

Ad affiancare queste modalità di gioco troviamo la modalità Social e Arena: se la prima può essere paragonata a una sorta di tutorial la seconda permetterà di cimentarsi in una playlist random di modalità di gioco. Delle modalità di gioco sopraelencate, quelle maggiormente riuscite – grazie al buon bilanciamento – ci sono apparse Knockout e Rocket Ball, con le quali ci siamo trovati a trascorrere svariate ore di gioco senza mai annoiarci. Purtroppo dobbiamo constatare come la modalità RocketBot Attack, quella che vi vedrà impegnati con i bot gestiti dall’IA, sia la peggiore modalità di gioco: l’IA dei nemici è troppo basilare e la sfida proposta in questa modalità è davvero limitante e con poco appeal.

Rocket Arena offre un sistema di personalizzazione suddiviso in due rami. Il primo ramo di personalizzazione vede la possibilità di cambiamenti estetici che possono essere acquisiti semplicemente con la progressione del combattente selezionato. Ogni combattente avrà una progressione di 100 livelli che verranno raggiunti giocando e con l’avanzare nei livelli successivi saranno sbloccate delle skin. Le skin di personalizzazione messe a disposizione potranno essere acquistate con la valuta in-game o con le microtransazioni ma ci teniamo a precisare che attualmente le skin messe a disposizione possono essere tranquillamente acquistate senza dover sborsare soldi reali. Le cose cambieranno a partire dal 28 luglio, con l’arrivo della stagione 1. In quella data sarà lanciato il Blast Pass al costo di 950 serbatoi di carburante per missili (valuta premium, acquistabile con soldi reali).

EA Originals

Il secondo ramo di personalizzazione è incentrato alla meccanica “Artefatto“. Questa meccanica non offre cambiamenti di personalizzazione estetici ma permette al giocatore di equipaggiare tre Artefatti che possono aiutarlo durante il combattimento. Questi Artefatti permettono al giocatore una maggiore velocità, la possibilità di ottenere degli oggetti dopo aver messo KO un giocatore o permettervi di avere altri particolari vantaggi. Da notare come questi artefatti si possono fondere tra loro per potenziarne il loro effetto; purtroppo però per il momento non esiste un negozio in-game dove acquistarli, visto che si ottengo raccogliendoli in modo casuale durante le nostre sessioni di gioco. Questo aspetto è un po’ limitante, perché se da una parte troviamo interessante il loro funzionamento dall’altra non è comprensibile come gli sviluppatori non abbiano pensato di permetterne lo sblocco durante la progressione dei singoli combattenti.

Se il character design di Rocket Arena risulta particolarmente brillante, la varietà delle ambientazioni di gioco non sempre è all’altezza. Anche se il giocatore troverà alcune mappe ben progettate con una resa visiva discreta le animazioni dei combattenti non sempre risultano fluide e spesso il giocatore si può imbattere in qualche piccolo bug sparso per le mappe di gioco.

Rocket Arena

Graficamente il titolo risulta pulito e condito da uno stile cartoon tutto sommato azzeccato per la natura del gioco, peccato che ci saremmo aspettati qualcosa di più. Se dobbiamo analizzare l’aspetto grafico di Rocket Arena e stilare una classifica delle produzioni EA Originals, sicuramente il titolo di Final Strike Games si posizionerebbe all’ultimo posto. Nota di merito va fatta alla colonna sonora che accompagna questo titolo: ogni location dispone di una sua musica specifica che ne incrementa cosi il coinvolgimento alle nostre sessioni di gioco.

Infine è impossibile giudicare la longevità del titolo di Final Strike Games. Noi abbiamo trascorso oltre 20 ore, raggiungendo il livello 40 di progressione e non abbiamo avvertito quel senso di noia o di stanchezza. Il monte ore può tranquillamente triplicare, tutto dipenderà da come vi approcciate al titolo. Sicuramente sarà da capire come la produzione verrà supportata a lungo termine; possiamo essere certi che da qui a breve lo sviluppatore introdurrà nuove mappe di gioco e combattenti, segnale chiaro che vuole supportare la sua produzione.

Rocket Arena


Nel complesso Rocket Arena con il suo gameplay ibrido tra TPS e Brawler game risulta un titolo interessante in grado di conquistare una vasta utenza. Sia se siete alla ricerca di un titolo frenetico o di un titolo competitivo, Rocket Arena è un titolo che saprà conquistarvi e intrattenervi a lungo. Grazie alle modalità presenti e a tutti i contenuti in arrivo, il titolo di Final Strike Games riuscirà mantenere vivo l’interesse di tutti voi.

6.8

Pro

  • Gameplay frenetico e divertente
  • Modalità di gioco e roster ben bilanciati

Contro

  • Graficamente non impressionante
  • IA deficitaria
Vai alla scheda di Rocket Arena
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