Rumble Roses – Recensione Rumble Roses
Nei videogiochi di questo genere tutti ci aspettiamo i soliti omoni forzuti e muscolosi che si sbattono da una parte all’altra del ring con immane potenza.Konami, invece, lancia una sfida, mettendo in campo dieci bellissime ragazze pronte a battersi per vincere il torneo “Rumble Roses”, ovvero “Rose Scatenate”, nome alquanto azzeccato vista la determinazione e la forza delle belle contendenti. Ognuna ha diversi scopi e diverse aspettative dal torneo, c’è chi partecipa per ritrovare la sorella scomparsa ormai da tempo, chi per aggiudicarsi il premio in denaro in caso di vittoria, chi ancora per praticare loschi esperimenti… Ma queste sono solo alcune delle motivazioni che spingeranno le ragazze a battersi l’una contro l’altra per un unico, grande obiettivo: la vittoria!
Trama: dieci storie per dieci donzelle
Tramite la Modalità Storia avremo l’opportunità di ascoltare la vicenda della lottatrice che sceglieremo, ciò che l’ha spinta a combattere e ciò che vorrebbe fare in caso di vittoria. Il gioco non ha quindi una trama specifica, ma fa da scenario per lo sviluppo della storia della ragazza scelta. Ognuna gareggia per raggiungere un determinato obiettivo, ed in base alle sue motivazioni di partecipazione al torneo viene collocata nella fazione “Face” o nella fazione “Heel”. Le ragazze del gruppo “Face” sono oneste, non hanno nulla da nascondere e partecipano al torneo per delle buone ragioni: in questa fazione troviamo Reiko, personaggio principale del gioco, figlia di una famosa wrestler alla quale è dedicato il torneo, a prima vista può sembrare determinata e sicura di sé ma nasconde un animo fragile ed un dolore mai placato dovuto alla morte precoce della madre e la scomparsa della sorella, quando era ancora una ragazzina. Le altre componenti che formano la “squadra” delle buone sono Dixie, una stupenda texana che detiene il titolo di un concorso di bellezza, Miss Spencer, un’insegnante determinata a riportare a scuola una sua studentessa, Aisha, famosa cantante che partecipa alla competizione per battere Dixie, sua acerrima rivale da tempo; Aigle, una ragazza appartenente ad una tribù nomade che gareggia per dimostrare al padre di essere forte; Makoto, campionessa di Judo che vuole riconfrontarsi una sua vecchia rivale, ed, infine, Anesthesia, misteriosa infermiera con un perenne sorriso malefico stampato sul volto. Nella fazione “Heel”, invece troviamo Bloody Shadow, spia ingaggiata dal governo Giapponese per indagare su una partecipante del torneo, Candy Cane, scolara ribelle che fugge da scuola per partecipare al torneo e che, con la somma di denaro in palio, vuole finanziare la ristrutturazione dell’orfanotrofio nel quale è cresciuta, evitandone così la demolizione, ed, infine, la più misteriosa fra le “cattive” è Red Rose, lottatrice di una potenza estrema, sulla quale nulla si sa, tranne che è solita comparire quando Reiko si trova nei guai. Non appena finita la presentazione della wrestler che sceglierete sarete subito assaliti da una miriade di avversarie, tutte agguerrite e decise a soffiarvi il titolo, e quasi tutti gli scontri sono intermediati da scene di dialogo fra le due contendenti. Una volta completata la Modalità Storia, oltre a vedere una piccola scena di epilogo sulla lottatrice che avete utilizzato, sbloccherete un secondo vestito per la vostra combattente, ma cosa più importante avrete la possibilità di selezionare la sua controparte, Heel se buona, e Face se malvagia, avendo accesso così ad una nuova storia e nuovi combattimenti.
Giocabilità: accettabile, ma si poteva fare di meglio
La giocabilità di Rumble Roses non è particolarmente eccelsa: le tecniche delle ragazze sono piuttosto limitate: con il tasto quadrato si attacca l’avversaria con varie combo di calci e pugni preimpostate, con il tasto triangolo la afferreremo per i capelli e potremo atterrarla e successivamente premere il tasto cerchio per cercare di schienarla o premere il tasto x per infliggerle un pestone, inoltre quando atterreremo la nostra avversaria avremo la possibilità, con determinate combinazioni di tasti e pulsanti direzionali, di eseguire mosse di sottomissione che, se andranno a segno, provocheranno la resa istantanea della nostra antagonista. Assestando invece più colpi che potremo faremo riempire una barra gialla che, una volta completa ripartirà da zero, e farà aumentare il numero di mosse speciali che potremo fare di uno; le mosse speciali che potremo eseguire saranno attivabili con il tasto L1 e sono di tre tipi diversi: la Killer Move: ovvero una potente mossa che danneggerà gravemente una parte del corpo di chi la subirà, la Lethal Move, una tecnica che sarà possibile eseguire solo da un’angolazione specifica, ancora più potente della Killer Move, che, oltre a danneggiare una parte del corpo dell’avversaria tenterà automaticamente di sottometterla, ed infine l’Humiliation Move: una speciale mossa di sottomissione che non lascerà scampo a nessun tipo di nemica, eseguibile in seguito al riempimento del cuore della nostra oppositrice, indicato in alto a destra. Come in ogni gioco si wrestling, ovviamente, si vince l’incontro “schienando” la propria rivale, lo schienamento è fattibile solo se la nostra avversa sarà molto danneggiata in ogni parte del corpo. Difetto da denotare è la “lentezza” di reazione dei pg, quando verranno atterrate infatti le ragazze impiegheranno secoli prima di rialzarsi, e le combo in battaglia non sono fluide come dovrebbero essere in un buon picchiaduro di wrestling
Caratteristiche tecniche: nitidezza?! Sì, ma se manca la longevità…
La grafica del videogame è di buona qualità e non risulta mai né sgranata né scalettata, le ragazze ed i loro movimenti sinuosi sono rappresentati con grande realismo, ma le ambientazioni, pur se realizzate in modo discreto, si possono contare sulla punta delle dita e corriamo il rischio di batterci per diverse volte senza cambiare mai arena, poiché il campo di battaglia è selezionato a random dal computer. A guastare le feste a questo gioco arriva però la longevità; infatti una volta completata la Modalità Storia con tutte le ragazze, avremo ben poco da fare se non completare le battaglie rispettando particolari condizioni per ottenere uno striminzito bikini in più. L’assenza della modalità allenamento inoltre non permette di specializzarci sulla nostra wrestler prediletta. Non viene prestata particolare attenzione neanche al sonoro che, come in quasi tutti i giochi di questo genere è spesso trascurato.
Rumble Roses è da considerarsi a tutti gli effetti la risposta della Konami su Playstation 2 a Dead or Alive su XBox: ragazze attraenti che praticano uno sport, in questo caso la lotta, ma al solo scopo di mettere in mostra i loro corpi formosi, con numerosi zoom sulle parti più tondeggianti di esse. Un gioco probabilmente pensato più per il piacere di essere visto che per quello di essere giocato. Nell’insieme un gioco discreto, bello da vedere ma non stupendo da giocare.