Sam & Max Hit the Road – Recensione Sam & Max Hit the Road

Lui è il cane ed io il coniglio siamo in società, di noi ti puoi fidar… 

Nel lontano 1993, Steve Purcell, uno dei grafici della LucasArts, propose all’azienda due simpatici personaggi protagonisti di un fumetto di sua ideazione: il cane Sam ed il coniglietto Max, due detective divertenti e profani che si dedicano alla risoluzione dei casi più disparati. Ci volle poco per convincere la LucasArts a dedicare un videogioco a questi due simpatici animaletti. Nacque così Sam & Max hit the road, un’avventura grafica che tutt’oggi rimane una delle pietre miliari nel campo dei videogiochi comici. Il gioco venne rilasciato nel 1993 per Dos su floppy disk e nel 1995 uscì la versione in CD-Rom che conteneva anche tutte le tracce audio dei dialoghi. 

 


Sam:" Tutto iniziò il giorno prima di oggi". Max:" Eh già me lo ricordo come se fosse ieri".

Sam, cagnolone raffinato e dall’intelligenza limitata, e Max, coniglietto che definire psicopatico sarebbe un eufemismo, lavorano insieme come detective privati. Un giorno viene affidato loro il compito di indagare sulla scomparsa da un circo di Bruno il piedone e della sua ragazza giraffa Trixie. I primi sospetti ricadranno su un egocentrico cantante country dal parrucchino inenarrabile conosciuto col nome di Conroy Bumpus. Inizierà così il viaggio di Sam e Max in giro per i luoghi più strani e surreali d’America alla ricerca di indizi e tracce sull’ubicazione di Bruno e Trixie. Riusciranno i nostri eroi nei loro propositi? Una cosa è certa: ci faranno ridere come mai pensavamo possibile all’interno di un videogioco!

 

 

 Ecco i nostri buffi protagonisti

 


Sam: "Leggi le mie labbra, IO, NON POSSO, RACCOGLIERE, QUESTO OGGETTO!". Max: "Rilassati Sam, forse andrà via".

Questo è quello che vi apparirà quando insisterete nel far raccogliere a Sam un oggetto che non può essere raccolto. Perché in fondo il piacere di questo gioco è proprio quello di far compiere ai due protagonisti le azioni più impensabili. Trattandosi di un’avventura grafica dovrete dialogare con tutti i personaggi presenti, visitare le varie locazioni, raccogliere oggetti e combinarli tra loro o utilizzarli con altri presenti sullo schermo. Non si presenteranno sulla vostra strada enigmi o indovinelli, il che rende il gioco molto lineare nel suo sviluppo. Comanderemo le azioni di Sam e utilizzeremo Max come fosse un oggetto del nostro inventario. La navigazione nello schermo può avvenire solamente con l’uso del mouse, in particolar modo col pulsante destro selezioneremo le opzioni disponibili (vai, guarda, prendi, usa e parla) e gli oggetti che abbiamo intenzione di utilizzare. Sono possibili anche degli shortcuts tramite alcuni tasti sulla tastiera. Per risolvere facilmente il gioco dovremmo calarci nel surrealismo dei luoghi e dei personaggi; a volte proprio l’azione più divertente e strana è quella giusta da eseguire per proseguire la nostra avventura. Una piccola difficoltà ulteriore è data dal fatto che le locazioni visitabili non spariscono dalla mappa anche se non avremo più niente da fare, ciò può portarci a rivisitarle all’infinito se non sappiamo cosa effettivamente ci siamo scordati di prendere o fare.

 

Scene di vita vissuta quotidianamente

 


Sam: "Ho qualcosa nell’occhio". Max: "Prova con una forchetta, con me funziona sempre".

A proposito di occhi, analizziamo dunque ora i dettagli tecnici di questo gioco, ma teniamo sempre presente che stiamo parlando di un prodotto di 18 anni fa. Il titolo supportava allora una risoluzione massima a 256 colori. Se analizziamo nel dettaglio gli sfondi bizzarri possiamo comunque affermare che i disegni e i colori sono sviluppati al massimo delle potenzialità. Ovvia la scelta della LucasArts di creare interamente Sam & Max come fosse un cartone animato (d’altronde da fumetto a cartone animato il passo è breve). L’interfaccia a schermo intero grazie al motore grafico SCUMM permette l’eliminazione dei verbi nella parte in basso a destra dello schermo (pensiamo a "The day of the tentacle" o a "Simon the sorcerer") per una più fluida interfaccia di gioco gestibile con un solo click del mouse. Il sonoro è senza dubbio un valore aggiunto, ottima la varietà dei temi musicali presenti in stile jazz che ci accompagnano nelle varie locazioni. Per quanto la versione del 1993 abbia avuto un grande successo, essa non è paragonabile alla versione del 1995, dove grazie al doppiaggio dei dialoghi riusciamo a capire interamente la caratterizzazione dei personaggi. Nella versione italiana sono presenti anche i dialetti, un po’ il nostro marchio di fabbrica quando si tratta di doppiare personaggi che sconfinano nel tragicomico.

 

 Ecco cosa intendevo per locazioni bizzarre

 

 

Tempo effettivo e tempo di gioco 

La difficoltà di questo gioco è alta se siete giocatori abituati a farvi padroneggiare dalla logica, medio-bassa se invece riuscirete a calarvi nei personaggi e ad immaginare tutti i guai che potrete combinare. Per completare la vostra avventura saranno sufficienti al massimo una decina di ore, ma potrete essere distolti dai vostri compiti dai vari minigiochi presenti (tra cui vi consiglio Carbomb, una battaglia navale fatta con le macchine, che per stessa ammissione di Max non poteva chiamarsi in altro modo altrimenti non avrebbero avuto soldi a sufficienza neanche per comprarsi i pantaloni).

 


Sam & Max è per sempre

Ahinoi sono lontani i tempi in cui la LucasArts spadroneggiava nel mercato delle avventure grafiche. Titoli come Monkey island, The day of the tentacle e Sam & Max, solo per citarne alcuni, hanno lasciato spazio ad un altro tipo di intrattenimento videoludico. Gli anni 90 si sono contraddistinti per questo genere di giochi che rimarranno per sempre nei cuori di noi amanti del genere. Per chiunque non abbia mai giocato a questo gioco, fate un favore a voi stessi e giocateci. Il gioco è facilmente reperibile e teoricamente è progettato per non girare su Windows, ma tramite il software SCUMMVM potrete tranquillamente vivere o rivivere le gesta di due personaggi che hanno segnato una generazione di videogiocatori.

 

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