Secret Files 2: Puritas Cordis – Recensione Secret Files 2: Puritas Cordis

Un nuovo capitolo…

La ben nota Deep Silver, settore dell’altrettanto famosa Koch Media, tre anni fa fece esordire la serie di Secret Files nel panorama videoludico che vedeva scemare l’interesse nelle avventure grafiche. Sebbene qualcuno creda stia diventando sempre più di nicchia, il genere, dai tempi di colossi come Monkey Island, fortunatamente non ha perso molti colpi e riesce a soddisfare ancora moltissimi appassionati delle avventure punta e clicca: la conferma arriva da sviluppi sempre ad alto livello nel campo da parte di software house sempre più impegnate.
Tre anni dopo (come si è detto poc’anzi) il debutto della serie, la Deep Silver riprende con Secret Files 2: Puritas Cordis alcuni dei personaggi del fortunato primo capitolo per una nuova miscela di suspance e investigazione a suon di mouse: analizzando il prodotto arriveremo a capire se l’obiettivo di creare un gioco da ricordare è stato raggiunto.

… per coloro che volevano una vacanza rilassante

Nina Kalenkov, dopo le vicende che l’hanno vista protagonista a Tunguska nella ricerca del padre al fianco del suo fidanzato Max, si ritrova senza il suo volere in una nuova avventura di investigazione.
Questa si apre in una chiesa in tarda serata, dove ben presto assisterete ad un omicidio seguito da un prologo che vi presenterà un altro personaggio che controllerete per questi soli pochi minuti nel corso del gioco: al centro del complotto che si sta muovendo nei confronti dei due uomini ecclesiastici che avete conosciuto vi è una pergamena risalente ai tempi del medioevo, che sicuramente nasconde qualche segreto tanto grande da scomodare assassini armati fino ai denti.
Quando il prologo terminerà con un duplice omicidio, chi segue la serie di Secret Files dal primo capitolo ritroverà (chi invece si trova per la prima volta a contatto con la saga Deep Silver ne farà la conoscenza) Nina, la vostra protesi digitale. Dopo una veloce conversazione col padre, la ragazza verrà bloccata da un uomo molto agitato che ben presto farà una fine poco felice proprio sotto i vostri occhi: una costante dei primi minuti è che tutti i personaggi hanno breve durata all’interno del copione videoludico che si sta inscenando. Nonostante tutto, Nina ha intenzione di salire sulla nave da crociera per riposarsi e lasciarsi alle spalle tutti i problemi avuti da Tunguska fino ad allora, compreso l’aver lasciato Max, oramai suo ex fidanzato. Purtroppo i problemi per Nina inizieranno presto, e l’aver smarrito la valigia sarà solo la prima delle tante occasioni per avviare le vostre indagini e scoprire cosa si nasconde dietro gli omicidi di cui siete stati protagonisti.
Una trama sicuramente interessante che riuscirà a svilupparsi anche attraverso qualche piccolo escamotage per non appesantire troppo la narrazione dei fatti: peccato che i personaggi risultino spesso delle semplici comparse e che l’unica vera protagonista risulti essere Nina, mentre gli altri si limiteranno ad essere nient’altro che nomi complessi difficili da ricordare.

Un modo semplice di investigare

La scena si svilupperà per le prime battute di gioco sulla nave da crociera in cui Nina sta cercando di trascorrere la sua vacanza: all’inizio del primo capitolo sarà esplorabile solo per un terzo, mentre, andando avanti nel corso dell’avventura, riuscirete a visitare per intero la Calypso.  Proseguendo poi sempre più verso la fine, avrete l’occasione anche di scendere a terra per cogliere a pieno i segreti che stanno circondando la vostra avventura. Per spostarvi all’interno della nave, come è solito nelle avventure grafiche, dovrete premere sul punto desiderato per muovervi: a seconda della distanza Nina deciderà se raggiungere l’obiettivo in corsa o con una camminata abbastanza macchinosa e lenta. Ad aiutarvi per capire su cosa premere e cosa evitare ci sarà l’icona del mouse che colorerà di verde i due pulsanti, sinistro per raccogliere/usare un oggetto, destro per analizzarlo, quando sarà possibile effettuare un’azione. Se nemmeno questo vi aiuterà a capire su cosa puntare o su cosa concentrare la vostra attenzione, ci saranno, due validi aiuti posti in basso a destra, esattamente accanto al pulsante del menù. Per quanto riguarda il primo, una lente di ingrandimento vi mostrerà per alcuni secondi tutti gli oggetti analizzabili e le uscite che potrete prendere, distinguendo gli uni con una lente di ingrandimento, gli altri con una porta aperta e una freccia che ne indica l’entrata.
In basso verranno raccolti tutti gli oggetti che avete prelevato e che potrete provare ad unire in tutte le possibili combinazioni; anche qui ad aiutarvi ci saranno i tasti del mouse che si coloreranno di verde se ci sono delle possibilità di interazione.
 

Un esempio lampante di quanto spiegato fino ad ora

 

Insomma, le vostre mosse saranno nettamente semplificate; inoltre, accanto al tasto della lente di ingrandimento troverete il vostro diario, dove non solo verranno appuntate tutte le vostre mosse, ma troverete anche una pagina di aiuto in cui vi verranno dati dei consigli più dettagliati per risolvere i misteri in cui incapperete di volta in volta. Tutto molto semplice quindi, anche se, per fortuna, chi vuole godersi a pieno l’atmosfera investigativa potrà fare a meno di usare tutte queste agevolazioni.

Una nave che affonda

Graficamente, Secret Files non eccelle e nemmeno prova a farlo.
Le espressioni dei personaggi sono praticamente assenti, e raramente riusciremo a vedere durante un dialogo le bocche degli interlocutori muoversi, o quantomeno muoversi in maniera coordinata a quanto dicono. D’altra parte l’ambientazione risulta dettagliata e anche ben fatta, ma purtroppo sui modelli che ci si presenteranno dinanzi non c’è che da criticare il lavoro della Deep Silver: stesso ragionamento si fa per gli oggetti del nostro inventario: ad esempio vi capiterà di effettuare una combinazione di tre oggetti nelle prime battute di gioco che risulterà davvero ridicola una volta compiuta. Inoltre quando preleverete un oggetto per riporlo nell’inventario, assisterete solo alla magica scomparsa dell’oggetto in questione. Anche nei movimenti noteremo una certa staticità del personaggio, rigido e poco reale nelle movenze.
Per quanto riguarda i filmati di intermezzo si può invece spezzare una lancia in favore della realizzazione, sebbene non sia comunque ad altissimi livelli.
Per l’audio, invece, si esaltano gli effetti e anche la colonna sonora che ci accompagna sin dal menù iniziale del gioco. Il doppiaggio, rigorosamente in inglese, è ben fatto, e dà quel po’ di espressione che serve ai protagonisti per non farsi completamente odiare; in terra italica dovremo accontentarci dei sottotitoli, per fortuna ben tradotti.
 

Il suo viso è shockato dalla notizia dell’omicidio dell’amico… o almeno dovrebbe esserlo

 

Provaci ancora, Deep Silver

Secret Files 2: Puritas Cordis si presenta come un buon seguito della prima avventura di Nina Kalenkov: una trama che si intreccia bene nei diversi meandri del mistero medievale ed ecclesiastico dell’epoca, e che si sviluppa con altrettante interessanti varianti. Il tutto non viene reso pesante e noioso grazie ai già citati intermezzi divertenti, come alcuni siparietti umoristici: tanto per citarne uno delle prime battute, dovrete trovare un modo per muovere una giostra a forma di UFO, e Nina si lascerà andare in una simpatica battuta, ma senza esagerazione comica, sia chiaro.
Purtroppo, dal lato tecnico ci sono pecche impossibili da omettere: la stessa immagine riproposta poc’anzi mostra come ci sia un’assenza totale di interazione dei personaggi all’azione, e bisogna dire che in un’avventura punta e clicca la grafica ha bisogno della sua parte per rendere ancora più carica di pathos la situazione.
Chiarendo che non sarà questo a penalizzare la valutazione del secondo capitolo della saga Deep Silver, c’è da dire comunque che le macchine soddisfano poco, e nonostante il gioco decolli immediatamente, persino gli enigmi vengono risolti in maniera troppo semplice, oltre ad essere accompagnati da aiuti infiniti; il videogame presenterà una difficoltà davvero minima. Rimane comunque un buon titolo sul quale puntare per chiunque voglia trascorrere qualche interessante ora di divertimento videoludico, e sia interessato a sapere cosa nasconde questa pergamena che tante pene addusse agli ecclesiastici.

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