The 7th Guest VR – Recensione

Recensito su PlayStation 5

Vertigo Games negli ultimi tempi ci ha abituato bene, con le sue trasposizioni videoludiche in VR. Dopo la presentazione di The 7th Guest VR, il titolo era finito un po’ nell’ombra, senza una data di uscita e aggiornamenti da parte del team. Però l’interesse attorno a questo capolavoro degli anni ’90 non era per nulla sceso.

The 7th Guest è un titolo precisamente risalente al 1993, e conquistò pubblico e critica anche grazie al lancio della primissima computer grafica che porto il gioco ad attirare l’attenzione di molti estimatori, grazie alla possibilità di esplorare gli ambienti di gioco attraverso scene 3D. Il suo successo fu anche dovuto alla distribuzione: The 7th Guest fu infatti uno dei primi titoli ad essere distribuito su CD-ROM e non su Floppy Disk.

Vertigo Games, come per altri titoli, si è presa carico di fare un esperimento: ricreare The 7th Guest, ampliandone le meccaniche e rielaborando il gameplay per renderlo fruibile in VR. Un’idea affascinante, ma allo stesso tempo parecchio rischiosa. Ci saranno riusciti?

The 7th Guest VR: a cena con delitto

The 7th Guest VR è un titolo con atmosfera, in grado di coinvolgere il giocatore e immergerlo all’interno di un mondo curato in maniera maniacale. In The 7th Guest VR il giocatore è il settimo invitato all’interno del maniero del giocattolaio Henry Stauf. Lo scopo del gioco è di esplorare le stanze e risolvere una moltitudine di enigmi per far luce sui numerosi misteri che si celano in quell’antica e diroccata magione.

Esplorando l’ambiente, il giocatore può fare affidamento sulla fidata torcia: se la prima impressione è quella che tutto ciò che ci circonda sembra apparentemente normale, basta puntare il flash della torcia per accorgersi subito che molti elementi se “visti sotto una particolare prospettiva”, offrono la soluzione al puzzle. L’esplorazione dell’ambiente di gioco, seppure avvenga in modo molto guidato, porta il giocatore a visitare diverse stanze, con al loro interno sempre una serie di puzzle da risolvere.

Trovata la soluzione, si assiste a una sequenza dove alcuni fantasmi svelano importanti dettagli sulla storyline, spingendo il giocatore a investigare ancora più a fondo su quanto successo in quella dimora.

The 7th Guest VR è un’avventura grafica di altri tempi

Se negli anni ’90 i punta e clicca regnavano indiscussi su console e PC, negli ultimi anni questo tipo ti avventure non è più cosi gettonata. Però Vertigo Games, con The 7th Guest VR, è riuscita a modernizzare un genere classico rendendo al tempo stesso l’esperienza di gioco entusiasmante. Ritrovarsi all’interno del maniero, risolvere enigmi, interagire in prima persona con gli oggetti dello scenario è un’esperienza davvero fantastica.

The 7th Guest VR
Nei videogiochi non può esistere una magione senza una polverosa scalinata al centro dell’ingresso.

L’esperienza di gioco non è perfetta, anzi: purtroppo durante la mia avventura nel maniero ho riscontrato diversi difetti e, nonostante alcune patch correttive che hanno già migliorato (seppure di poco) il gioco, molti bug sono ancora adesso presenti. L’interazione con i vari oggetti dello scenario non è sempre ottimale, e inoltre mi è capitato di incappare in improvvisi crash, con PlayStation 5 che chiudeva l’applicazione all’improvviso. infine, anche i controlli non risultano sempre fluidi, rendendo anche azioni semplici – come raccogliere determinati oggetti da mobili o pensili per risolvere i vari puzzle – più un’impresa che una soddisfazione.

Ad esempio ho trovato parecchio complesso risolvere l’enigma della cassa a due chiavi, non tanto per la sua difficoltà ma per l’impreciso bilanciamento dei controlli, che hanno reso le azioni da compiere frustranti all’inverosimile. Purtroppo di enigmi di questo tipo nel gioco ce ne sono diversi, con alcuni che sono fortunatamente già stati patchati, mentre altri purtroppo rimangono ancora pieni di fastidiosi difetti.

The 7th Guest VR e il comparto tecnico

Vertigo Games è riuscita realizzare un titolo dal comparto grafico davvero sorprendente. The 7th Guest VR è stata la mia prima avventura grafica in VR e ti assicuro che graficamente il gioco riuscirà traghettarti all’interno di un maniero cupo ma allo stesso tempo affascinante, supportando visivamente la storia, interessante e mai troppo banale.

Anche il comparto sonoro è ben caratterizzato, con l’OST e gli effetti sonori che riescono a trasmettere al giocatore la giusta atmosfera e coinvolgerlo per tutta la durata della produzione.

The 7th Guest VR
Il settimo invitato sei tu: riuscirai a risolvere tutti gli enigmi e scoprire cosa è successo nella casa?

La longevità del titolo è soggettiva: si può arrivare ai titoli di coda in circa 3 ore e mezza, anche se io ci ho impiegato 5 ore, molte delle quali passate ad ammirare gli ambienti e la cura con cui è stato realizzato il maniero. Altro tempo è stato invece impiegato per risolvere – a fatica, come già detto per colpa dei controlli – i vari enigmi. Nonostante tutto, però, devo ammettere che il titolo riesce a risultare godibile e affascinante su PlayStation VR 2.

Concludo con due note a margine: se soffri di motion sickness come il sottoscritto, ti invito a goderti il gioco con il teletrasporto. Ho provato a giocare con il libero movimento, trovandomi purtroppo ad abbandonarlo dopo pochi minuti. Con la modalità teletrasporto ho potuto invece  giocare anche per un’ora filata senza soffrire minimamente del problema prima riscontrato. Passando alla seconda nota, invece, segnalo che il gioco è localizzato solo in Inglese, Francese e Tedesco.

In Conclusione

The 7th Guest VR è un gioco sorprendente, Vertigo Games è riuscita realizzare un’avventura grafica davvero immersiva, con un comparto tecnico in grado di coinvolgere presentando in chiave moderna l’avventura degli anni ’90. Un titolo breve ma intenso, peccato per la presenza di diversi bug lato gameplay, che minano l’esperienza di gioco rendendo oltremodo complessa la risoluzione di alcuni enigmi.

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7
Un'avventura grafica anni '90 rivista in chiave moderna, ma con qualche difetto di troppo nel gameplay.

Pro

  • Ambiente di gioco immersivo e curato
  • Un cult degli anni 90'

Contro

  • Enigmi mal bilanciati
  • Controlli non sempre ben calibrati
  • Mancanza della lingua italiana
Vai alla scheda di The 7th Guest VR
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