The Beginner’s Guide – Recensione

The Beginner’s Guide

Alzate il sipario

Le recensioni videoludiche si trovano in una situazione difficile: il pubblico giocante desidera conoscere i dettagli del videogioco ma non vuole spoiler. Man mano che il genere di giochi incentrato principalmente sulla storia continua a espandersi e sperimentare nella sua narrazione, l’equilibrio tra l’informazione e la discrezione diventa esponenzialmente più difficile da gestire; è quasi una missione impossibile.

Dalla mente superba di Davey Wreden, creatore di The Stanley Parable nasce un gioco intimo e personale, in grado di parlare attraverso elaborate allegorie all’artista interiore che giace dentro (quasi) ognuno di noi. In The Stanley Parable si muoveva una violenta critica alla libertà di scelta “artificiale” dei videogiocatori e alle azioni che essi pensano di intraprendere liberamente. Il lavoro svolto con The Beginner’s Guide è d’altra parte estremamente più acuto e sottile: siamo davanti a un vero e proprio dramma esistenziale.

Siamo tutti umani

Senza giustamente cadere nello spoiler verremo guidati dalla voce di una versione romanzata diDavey Wreden in un percorso lineare, creato dal collage di tutti i giochi creati da un enigmaticosviluppatore di videogiochi di nome Coda dal 2008 al 2011. La storia non esplora solamente i giochi creati da Coda, ma anche la sua personalità, i suoi pensieri e le sue emozioni legate al periodo. The Beginner’s Guide non si concentra sulla creazione, ma sul processo e sull’atto stesso di creare, su chi detiene la proprietà di un’opera non appena essa lascia le mani del suo autore. The Beginner’s Guide ci porta anche dietro al processo creativo, stimola l’interesse e la riflessione trasmettendoci il messaggio che dietro a ogni artista non si cela un uomo mediocre, bensì un enigma.

Le proiezioni mentali di Coda nei suoi videogiochi prendono la forma di un quadro espressionista digitale nel quale sono impressi i pensieri e le sensazioni del loro creatore. The Beginner’s Guide affronta soprattutto i problemi legati all’ansia, alla depressione, alla confusione e alla tristezza di tutto ciò che è fuori da questo mondo virtuale. Ognuno di noi ha affrontato almeno uno di questi problemi a un certo punto della propria vita e questo titolo ci permette di raggiungere la catarsi attraverso i nostri occhi da spettatori della vicenda.


Perfetti nella nostra limitatezza

Per quel che concerne il lato tecnico, ciò che sta alla base di tutti i giochi di Coda è il motore grafico Source, lo stesso di tutti i giochi Valve giusto per intenderci. L’engine viene sfruttato a dovere per mostrare il diretto risultato degli sforzi del suo sviluppatore e della sua curva di apprendimento nell’arte del creare microcosmi, seppur entro i limiti del motore stesso. Col passare del tempo ci renderemo lentamente conto della duplice crescita di Coda come sviluppatore e come essere umano, uno spettacolo intimo e toccante. Avrete modo di vedere ambienti originali e variopinti ma anche di assistere ai retroscena dei suoi livelli, caratterizzati nel complesso da conformazioni geometriche interessanti e tipiche del mondo delle mod basate sul motore Source. La colonna sonora curata da Ryan Roth è caratterizzata da brani che sposano sonorità elettroniche e classiche, estremamente azzeccati per ogni situazione proposta dal gioco. La musica amplifica le sensazioni scaturite dalla narrazione impressa nello splendido doppiaggio di Davey, una voce calda nella quale il giocatore si può facilmente immedesimare, l’unica ad accompagnarci durante questo breve viaggio. L’interazione è limitata e determinata dalla voce di Davey, sarà lui stesso a dirci cosa fare e dove dirigerci per proseguire il viaggio. Non è possibile dar torto a Davey per questa scelta stilistica, bisogna fare lo sforzo di mettersi totalmente nelle mani di questo storytelling atipico e vincente per godere appieno di questo titolo.

Neppure la longevità è motivo di critica, The Beginner’s Guide non deve vergognarsi di essere completato a un’ora e mezza dalla pressione del tasto “Gioca”; il titolo non fa della sua brevità e della sua limitata interazione un punto debole, bensì un punto di forza.Questo gioco si discosta volontariamente dalla scuola di pensiero di David Cage e dei vari discepoli come Heavy Rain e Life is Strange, le nostre decisioni non contano perché non siamo volutamente in grado di farle, dobbiamo semplicemente sederci e godere di questo intreccio.Un’opera così cosciente e ben confezionata dura il tempo che serve.

 The Beginner’s Guide è un percorso su binari che si intraprende una volta sola, ma che si è lieti di aver percorso. A chi non sopporta i “simulatori di passeggiate” e il lato considerabile un po’ più pretenzioso della narrativa indie videoludica direi di starne alla larga. Il resto di voi? Considerate che c’è molto di più oltre ai 90 minuti che ci vogliono a finirlo. Il fatto che io ci stia ancora pensando a distanza di ore dall’averlo finito gioca una parte da non sottovalutare in questa recensione.
Caricamento in corso...
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento