The Golden Compass – Recensione The Golden Compass
Recensione a cura di: el_barto_84
Ormai risulta come un normale, o per meglio dire obbligatorio passo, quello di convertire un ottimo libro in un altrettanto ottimo film, per poi indurre il tutto ad un adattamento videoludico. Come già accaduto per “Il Signore degli Anelli” , o anche per “Harry Potter”, questa volta tocca a “La Bussola d’Oro”, primo libro della trilogia “Queste Oscure Materie” di Philip Pullman. L’arduo compito è spettato alla Sega che, insieme agli sviluppatori della Artificial Mind and Movement (società sviluppatrice di videogames di questo genere, come Happy Feet, Ant Bully e Chicken Little), sono riusciti a portare sugli schermi di XBOX 360 , PS3, PS2, PSP, WII, NDS e PC, un arrangiamento videoludico delle avventure della giovane Lyra e del suo inseparabile "daimon", Pan.
La bussola D’oro
Il primo libro della trilogia narra le avventure di una giovane ragazzina orfana, Lyra Belacqua, cresciuta nel Jordan College di Oxford. Queste hanno vita in un universo parallelo al nostro che, sebbene presenti luoghi molto simili ai reali, quali ad esempio la Britannia e il Polo Nord, propone differenze a dir poco spettacolari. Qui, Streghe volano attraverso cieli di ghiaccio; giganteschi orsi corazzati lottano per difendere il loro regno e lo spirito degli esseri umani non vive all’interno del corpo, ma si manifesta all’esterno sotto forma di animale parlante, denominato daimon. I bambini di questo universo possono far assumere, al proprio spirito, qualsiasi forma venga ispirata loro dalla fantasia mentre, per quanto riguarda quelli degli adulti, hanno una forma definitiva, basata sul carattere e sulla natura della persona. Difatti Pan, il daimon di Lyra, potrà trasformarsi in quattro specie di animali differenti: roditore, felino, uccello ed insetto. Spiando una riunione tenutasi al Jordan College tra lo zio di Lyra, Lord Asriel, e alcuni docenti della scuola, la ragazzina viene a conoscenza di una misteriosa entità, denominata “Polvere”, che le cambierà il destino. Quando la misteriosa signora Coulter arriva ad Oxford e le offre l’opportunità di seguirla per una missione al Polo Nord, Lyra afferra al volo l’occasione. La mattina in cui deve lasciare il Jordan College, il rettore dona a Lyra un misterioso oggetto, l’aletiometro, la leggendaria bussola d’oro che la guiderà alla verità. Ben presto viene a conoscenza del rapimento di Lord Asriel da parte degli orsi dei ghiacci, e dei misteriosi progetti della donna, cui sono legati gli Ingoiatori, una banda di sinistri rapitori di bambini che effettuano terribili esperimenti di separazione umano / daimon. Decisa a fuggire dall’appartamento della signora Coulter, viene soccorsa dai Gyziani, una tribù di nomadi e mercanti che sono diretti a Bolvangar, stazione di ricerca degli Ingoiatori in cui sono stati portati i bambini; inoltre scopre che il suo migliore amico, Roger, è stato rapito, decide allora di unirsi alla "crociata" Gyziana. Durante il viaggio a bordo della Noorderlicht (la nave dei Gyziani), Lyra impara a leggere la bussola, decifrando le innumerevoli combinazioni di simboli al suo interno. Arrivati al porto di Trollesund per parlare con il console delle streghe, questi rivela loro che i bambini vengono portati verso nord e gli consiglia di proseguire il viaggio ingaggiando un abile guida, come Lee Scoresby (un texano che ha viaggiato in lungo e in largo a bordo del suo dirigibile) e un Panserbjørne (orso polare corazzato). L’unico che possa fare al caso loro è Iorek Byrnison, un orso a cui è stata sottratta l’armatura e che, grazie all’aiuto della piccola Lyra, ne rientra in possesso, accetterà per questo di aiutarla nella sua avventura per liberare l’amico Roger e trovare Lord Asriel. Lungo il tragitto verso Bolvangar, i Samoiedi (popolazione che abita all’estremo Nord) decidono di attaccare l’accampamento dei Gyziani e, mentre Iorek tenta di difenderlo, Lyra e Pan vengo rapiti e condotti a Bolvangar. Qui, con l’aiuto dei Gyziani e delle Streghe, la giovane riesce a liberare tutti i bambini catturati dagli Ingoiatori , compreso l’amico Roger, il quale si unirà a lei e a Iorek nella ricerca dello zio Asriel. Il trio, a bordo del pallone di Lee Scoresby, continua a viaggiare verso Nord ma, improvvisamente, vengono attaccati dalle streghe che lavorano per gli Ingoiatori, e Lyra finirà per cadere dal dirigibile. Rapita dagli orsi, viene condotta a Svalbard, fortezza dei Panserbjørne, dove convincerà il temibile re Ragnar a scontrarsi con Iorek in duello. Ultimato il ferocissimo scontro, che vedrà vincitore il buon Iorek, la bambina dovrà affrontare una nuova minaccia, la signora Coulter, che mira ad attaccare Svalbard con il suo dirigibile. Dopo essersi arrampicati in cima alla fortezza e aver abbattuto il dirigibile, il viaggio verso Nord della giovane Lyra può nuovamente riprendere …
Un trio perfetto … o quasi!
L’introduzione al gioco non è delle migliori: difatti, iniziando la modalità storia, verremo catapultati immediatamente nel freddo glaciale del Polo Nord. Ben presto ci renderemo conto che questa non è altro che una breve introduzione al gioco. Quando l’avremo terminata, la nostra avventura avrà finalmente inizio (con un salto temporale all’indietro di circa quattro mesi) dal Jordan College, in cui vestiremo i panni di Lyra e di Pan. Il titolo è un platform a scorrimento su binari lineari (per raggiungere un luogo dovremo percorrere un’unica strada), questo aspetto lo rende un “tantino” semplice per i veterani di questo genere, ma in suo soccorso arrivano i moltissimi enigmi e minigiochi da risolvere durante l’avventura che, seppur di semplice fattura, rendono il ritmo di gioco un po’ meno frustrante del temuto. Inizialmente il gioco ci consentirà di impersonare alternativamente i due personaggi principali, Lyra e Pan, ma successivamente anche il possente orso Iorek. Ognuno di questi ha ruoli fondamentali durante la storia, essendo Lyra la protagonista principale, ha caratteristiche per lo più basate sul camminare, correre, arrampicarsi e saltare tra le varie ambientazioni in cui ci troveremo di volta in volta. Con la pressione di un semplice tasto potremo richiamare e assumere il comando di Pan, al quale potremo far assumere la forma di animale più utile alle nostre esigenze. Infatti potremo farlo trasformare in roditore, nel caso in cui ci serva scavare per eliminare ostacoli o attivare alcuni congegni; in felino, per attaccare eventuali minacce che si presenteranno dinanzi il nostro cammino; in insetto, per osservare l’ambiente circostante senza dare troppo nell’occhio; e in uccello, per raccogliere oggetti altrimenti irraggiungibili da Lyra. Infine prendiamo in esame l’orso corazzato Iorek, al quale è stato affidato un compito che gli spetta di diritto: quello di combattere contro qualsiasi cosa si intrometta nei piani di Lyra, siano essi lupi; Samoiedi; Streghe e, perché no, anche gli stessi orsi corazzati. Purtroppo, nonostante un gameplay all’apparenza vario, vista la presenza di tre differenti sezioni di gioco (Platform/Puzzle/Beat’em up), queste si rivelano semplicemente abbozzate e prive di quella componente appagante che le renderebbe degne di nota. Ciò vale anche per i combattimenti che vedranno protagonista Iorek, in cui dovremo menar le mani semplicemente premendo ancora e ancora il tasto A. L’unica sezione che presenti alcune parti interessanti è quella destinata alla risoluzione degli enigmi, soprattutto quando dovremo trovare risposte a domande che ci verranno poste da alcuni personaggi. Sfruttando le abilità di Lyra con la bussola d’oro, dovremo trovare 3 parole chiave all’interno della domanda (molto semplici perché ci verrà dato un aiuto). Ogni parola chiave dovrà essere inserita nella bussola con l’aiuto del touch screen e di 3 piccole lancette all’interno di essa. Per scoprire a quale dei 36 simboli corrisponde una determinata parola chiave, potremo consultare il diario che Lyra porta con sè, o scoprirlo da soli. Una volta che avremo terminato, dovremo toccare il pulsante domanda al centro della bussola; ci verrà così fornita la risposta, mediante una lancetta più lunga di diverso colore. Comunque, dovremo fare attenzione nel seguire quest’ultima con la stilo, altrimenti Lyrà perderà la concentrazione. Una volta ottenuta la risposta, dovremo decifrarla interpretando i significati dei 3 simboli che la lancetta avrà indicato. Per far ciò, disegneremo il simbolo sul touch screen. In questo modo, Lyra otterra la risposta giusta. Con questo stupendo oggetto non solo potremo ottenere la verità, ma scoprire anche dove si nascondono oggetti, svelare percorsi segreti (come porte nascoste o invisibili), determinare quale sia la risposta esatta ed identificare i punti deboli dei nostri nemici.
Parlando d’altro
Il motore grafico risulta uno dei maggiori punti deboli di questo titolo. Nonostante i personaggi, come le ambientazioni, siano interamente realizzate in 3D, si rivelano particolarmente poveri di poligoni e con texture dalle mappe grottesche; e in alcuni casi capiterà di vedere una sovrapposizione delle stesse. Ottima l’idea di utilizzare entrambi gli schermi della console nelle situazioni in cui dovremo impiegare contemporaneamente Lyra e Pan, anche se questa scelta viene penalizzata da un frequente calo di frame rate, che riduce ulteriormente il ritmo di gioco. Come in tutti i tie-in la colonna sonora ricalca perfettamente quella del film, quindi non ci sarebbe nulla da eccepire in questo senso, se non fosse che viene danneggiata da un comparto sonoro privo di mordente. Infine una piccola parentesi sulla questione longevità; se per ultimare il titolo basteranno una diecina di ore, in cui sarà veramente difficile raccogliere tutti gli oggetti disseminati nelle varie ambientazioni, saranno in pochi quelli che vorranno ricominciare le avventure della giovane Lyra.
La Bussola D’oro rispecchia ancora una volta le prospettive dei classici giochi usciti sull’onda di entusioasmo e popolarità generata dal film, utilizzati sostanzialmente, sul mercato, per approfittare della licenza. Il titolo è un platform caratterizzato da buone idee, come il mini-gioco della bussola e la possibilità di controllare quattro specie differenti di animali, ma comunque limitato da una scarsa qualità grafica, da un gameplay ripetitivo con pochissimi momenti di puro divertimento, e da una difficoltà indirizzata in particolar modo a giocatori che si avvicinano per la prima volta a titoli di questo genere.