The Talos Principle: Deluxe Edition

Recensito su PlayStation 4

Si dice che siano le esperienze a formare un individuo, ma non sarebbe più giusto dire che sono le interpretazioni che lo stesso dà alle proprie esperienze a formarlo? Una situazione può portare a risvolti diversi, dipendentemente da chi ci si trova dentro, e l’individuo immischiato nella vicenda può uscirne modificato, in bene o in male, a seconda di come l’ha affrontata.

Non è raro che tale discorso possa applicarsi anche ai libri, ai fumetti, ai film, o come in questo caso, ai videogiochi. Ognuno può naturalmente interpretare una qualsiasi storia narrata, con un qualsiasi mezzo, nella maniera che vuole senza uscirne cambiato in nessun aspetto. Ma cosa succede quando le nostre interpretazioni, le nostre idee e le nostre convinzioni sono messe alla prova e giudicate da qualcosa di artificiale?

Siamo qui oggi per parlavi di un videogioco, di un’esperienza, che potrebbe veramente farvi cambiare idea su voi stessi. Benvenuti in The Talos Principle.

The Talos Principle: Deluxe Edition Recensione

Chi sei?

Appena preso in mano il controller e premuto il tasto “inizia” vi ritroverete catapultati in uno splendido giardino, sperduti e senza la più pallida idea di come siate finiti in quel paradisiaco Eden. Ci vorrà poco prima che un’altisonante voce si faccia sentire, tuonando nella vostra testa con fare quasi paterno, incutendovi timore ma allo stesso tempo tranquillizzandovi e mettendovi a conoscenza che tutto ciò che vedete intorno a voi è stato costruito appositamente per la vostra venuta. Sarà chiaro sin da subito che questa figura è, o vuole sembrare, un Dio, il vostro Dio. Non a caso la voce appartiene a un’entità astratta di nome Elohim, ovvero l’appellativo ebraico per indicare Dio.

Sostanzialmente possiamo quindi dire che The Talos Principle inizia con la vostra nascita. Ma chi impersoneremo? Nel gioco non saremo altro che un guscio vuoto, un robot che tutto d’un tratto prende coscienza di sé stesso e deve proseguire all’interno di questo Eden, dalle tinte greche, alla ricerca di sé stesso.

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Per portare a termine il nostro compito dovremo risolvere molti enigmi ambientali, per poi appropriarci di frammenti di chiavi speciali, situati alla fine di ogni stanza. La nostra avanzata non sarà del tutto lineare. Durante l’avventura non sarà raro imbattersi in dei terminali, che sembreranno contenere tutte le informazioni che gli uomini, in passato, hanno salvato e condiviso. Sono queste le due figure fondamentali del titolo: i terminali ed Elohim.

Il vostro presunto creatore non sarà mai duro con voi, vi guiderà e appoggerà tutte le vostre scelte, per quanto cerchi comunque di sviarvi dagli obbiettivi futili, ovvero gli enigmi che permettono di aprire stanze e ottenere oggetti non finalizzati al completamento della trama principale. Se per il caso citato poc’anzi, Elohim, si limiterà a mostrarsi in disappunto con le nostre scelte, vi sarà un solo limite effettivo, oltre il quale la sua furia potrebbe scatenarsi su di noi: la sua torre, che si erge fin sopra le nuvole e dove noi non dovremo mai avventurarci.

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Differente sarà il nostro rapporto con i terminali, molto più obbiettivi e che si limiteranno a obbedire ai nostri ordini, mostrandoci, almeno quel che resta, dei documenti condivisi dagli esseri umani nel corso dei secoli. Questi file racconteranno molte storie. Su di noi? su qualcun’altro? Sta a noi deciderlo. Non tutti i terminali sono uguali, alcuni sapranno essere più eloquenti e ci porgeranno delle domande, ai fini di sviluppare un nostro “account personale” all’interno del sistema. Le domande spazieranno da “Cos’è la vita per te?” fino a “Cosa faresti se camminando per un deserto con una sola boccia d’acqua, ti imbattessi in un uomo assetato?”. Capite bene come il terminale punti a creare un vero e proprio identikit della persona che si ritrova davanti, cercando di capire la sua reazione a molteplici esperienze che la vita può mettergli di fronte.

Come abbiamo già detto, la torre di Elohim è ciò che rappresenta per noi quello che, per Adamo ed Eva, è stato l’albero della vita. Sta a noi decidere se, alla fine del viaggio, dovrà vincere la curiosità o il rispetto per il nostro, presunto, Dio.

E il “danno serio”?

Nessuno si sarebbe mai aspettato un titolo del genere, tanto profondo, metafisico e introspettivo, dai ragazzi di Croteam, storici sviluppatori dello sparatutto arena Serious Sam. Il progetto era infatti partito come il quarto capitolo della saga principale del team, che ha deciso a metà strada di cambiare direzione, proseguendo sulla più ricca strada dei puzzle game e abbandonando la storica, ma ormai quasi del tutto abbandonata, via degli FPS arena.

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Anche se nuovi a questo genere, gli sviluppatori croati hanno saputo creare degli enigmi che rasentano la perfezione. Chiariamoci, nulla di troppo complesso, ma per ciò che volevano raggiungere non si poteva chiedere di meglio. I rompicapi dovranno essere risolti utilizzando la sola logica, non dovrete mai ricorrere all’abilità nel saltare o nello sparare. Tutto ciò che dovrete fare sarà spostare determinati oggetti all’interno delle stanze e utilizzarli per rendere inermi nemici, aprire porte e attivare dispositivi. La difficoltà degli indovinelli sarà sempre calibrata ed esponenziale. Saranno inizialmente molto facili, per poi arrivare a un livello di difficoltà molto elevato, senza essere mai frustranti.

The Talos Principle: Deluxe Edition Recensione

La scelta di cambiare progetto in corsa ha però portato con se tutti i difetti tecnici della saga di Serious Sam. Per quanto l’FPS arena di casa Croteam fosse un buon prodotto, non ha mai brillato sotto il lato tecnico. Animazioni scarse e una grafica alquanto anonima sono sempre stati due marchi di fabbrica della serie, che purtroppo sono rimasti anche in questo titolo.

Fortunatamente The Talos Principle riesce a valorizzare anche i suoi difetti, ereditati da zio Sam. Le animazioni non sono un problema, o almeno non lo diventano finché non decidete di abilitare la visuale in terza persona. Il comparto grafico passa quasi in secondo piano davanti alle ambientazioni ben riuscite e parecchio ispirate. Alcuni scorci vi faranno rimanere a bocca aperta, senza far caso alla grafica non eccellente del titolo.

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La colonna sonora è a dir poco perfetta. Le musiche accompagneranno le vostre azioni in una maniera unica e saranno talmente ben in sintonia con le ambientazioni del titolo, che le note sembreranno quasi trapelare dalle pareti.

Elohim vi dona una seconda possibilità

Se non avete già giocato il titolo, Elohim vi dona un’altra possibilità. Parliamo ovviamente della versione Playstation 4 da noi testata. Il titolo era già disponibile da quasi un anno sul mercato PC, ma lo è da poco più di un mese sulla console di casa Sony.

Il porting è stato effettuato egregiamente. I controlli, seppur in rari casi ci faranno rimpiangere mouse e tastiera, rispondono con precisione. Il titolo è stabile e privo di bug. Ma si porta dietro un difetto, che in questa versione sembra anche più evidente. Già nella versione PC, molti utenti avevano avvertito una sensazione di motion sickness dopo delle sessioni di gioco prolungate. Tutto ciò, sempre a detta degli utenti, sembra essere peggiorato nella versione Playstation 4. Parlando sinceramente, noi non abbiamo riscontrato questo fastidio, ma in ogni caso basterà abilitare la visuale in terza persona per godersi il gioco senza dover correre in bagno per la nausea.

The Talos Principle: Deluxe Edition Recensione

Il titolo è stato portato su Playstation 4 con la dicitura Deluxe Edition. Il porting contiene infatti anche l’espansione The Talos Principle: Road To Gehenna. Non ci soffermeremo particolarmente su questa espansione, visto che qualsiasi aspetto che la riguarda sarebbe uno spoiler per la trama del primo titolo. Vi basti sapere che le storie sono strettamente collegate e vi verranno svelati molti retroscena delle vicende che vivrete con il gioco base. La cosa importante è, però, che non ci ritroviamo di fronte a un normale DLC moderno, Road To Gehenna non è un mero contenuto aggiuntivo creato per racimolare soldi, ma davanti a una espansione vera e propria.

La durata della storia principale si attesta intorno alle cinque ore (contro le circa venti del titolo base) e sin dall’inizio vi ritroverete immersi in enigmi parecchio complicati, in quanto gli sviluppatori hanno dato per scontato che chi si sarebbe avventurato in questa storia extra avesse già spolpato ampiamente il gioco base.


In conclusione possiamo dire che The Talos Principle non è un gioco per tutti. Il ritmo del gameplay, molto lento, e la gigantesca natura filosofica del titolo, potrebbero scoraggiare i più. Ma se siete tra quelli che dal videogioco vogliono di più, che amano accendere il cervello e pensare durante le loro ore di svago giornaliere, beh avete trovato pane per i vostri denti.  The Talos Principle non è da sottovalutare nemmeno come mero puzzle game. Anche gli amanti del suddetto genere si troveranno soddisfatti dagli enigmi che Croteam ha creato.

 

 

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