Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction – Recensione

Recensito su PlayStation 5

La tensione palpabile, le accurate proiezioni tattiche quasi sussurrate ai propri teammate, il timore di scoprirsi troppo, aprendo le porte a una letale contromossa nemica: tutti elementi che hanno reso il franchise di Rainbow Six uno dei punti di riferimento per l’intera comunità che videogioca.

Rainbow Six Extraction

Sebbene dotato di un gameplay edulcorato e meno punitivo rispetto alle primissime entry della serie, recentemente Rainbow Six Siege ha saputo guadagnarsi una nutrita schiera di aficionados, ed è nell’ambito del solco scavato negli anni da questa ultima puntata della serie che si inserisce la new entry, Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction, capitolo sparacchino che trascina il franchise nell’ambito delle esperienze player versus enemy. Entrare in una partita equivale a fare un completo salto nel vuoto rispetto a quelle che saranno le operazioni da compiere e i compiti da soddisfare, una volta calpestate le virtuali terre del titolo Ubisoft Montreal. Un’esperienza completa, esperibile da un massimo di tre persone contemporaneamente, un portone spalancato verso l’Inferno che non aspetta altro di essere varcato. Il caos.

Nemici che si lasciano esplodere per impedire la progressione, esseri immondi che cercano di centrare la testa degli operatori del team Rainbow, tentando di spedirli nel più breve lasso temporale possibile all’altro mondo, e poi tanta feccia mutata, invisibile, che provvederà in ogni modalità possibile di rendere l’esperienza ludica complessa quanto basta a sacramentare ogni tre per due. E sì, perché Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction non è un gioco per cuori pavidi: la difficoltà lorda della produzione è prepotentemente avvertibile, sin dai suoi primi, binari vagiti.

Rainbow Six Extraction

Un tourbillon di emozioni pervaderanno coloro i quali vestiranno i panni degli eroici giustizieri della pace, con la possibilità di ritirarsi dall’azione come unica, vera possibilità di scampare a una sconfitta inevitabile. Compiti casuali di difficoltà crescente verranno veicolati all’inizio di ogni incursione e andranno svolti sequenzialmente. Si spara, si soddisfa l’obiettivo e poi tutti velocissimamente all’interno della camera a tenuta stagna, spartiacque tra una missione e l’altra, tra la vita e la morte, mentre ci si guadagna qualche secondo di tregua. Nel caso in cui la squadra dovesse ritrovarsi in difficoltà per mancanza di munizioni, con poca salute oppure, peggio ancora, con delle ferali perdite in battaglia, al team verrà concessa la possibilità di richiedere un’estrazione anticipata che lo salverà dall’onta della sconfitta, esponendo poco fieramente una simbolica quanto immateriale bandiera bianca che permetterà di limitare i danni e portare a casa una vittoria soltanto parziale.

Qualora si decidesse di procedere e l’intero gruppo crollasse sotto i ferali colpi della feccia nemica, gli operatori utilizzati non potranno essere utilizzati nelle prossime scorribande, in attesa che qualcuno provveda a liberarli da uno stato di stasi altrimenti indissolubile, e ogni singolo giocatore vedrebbe decurtarsi dal proprio account numerosi punti esperienza sotto forma di penalità subite. La chiave dell’intera esperienza va ricercata in un singolo lessema: cooperazione.

Rainbow Six Extraction

Nel caso in cui si decida di prendere parte alle missioni in solo, la quantità di feccia nemica riversata a schermo sarà ovviamente proporzionata al minor volume di fuoco ottenibile utilizzando un singolo operatore. Come prevedibile, la quantità lorda di divertimento estraibile qualora si inforchino le armi senza appoggiarsi ad altri due partner sarà decisamente inferiore rispetto a quella assaporabile in tandem con ulteriori esseri cogitanti. Ogni successo avvicina il fruitore alla scoperta di nuovi frammenti di trama, ciascun progresso sblocca frammenti ludici elargiti via nuove modalità di gioco e livelli di difficoltà in grado di ravvivare la sfida, come se ve ne fosse il bisogno.

Non ci sono scusanti, qualora il commiato dalla missione debba essere negativamente connotato da operatori incapacitati o da un rientro prematuro alla base: pur restando estremamente punitivo, il gioco presenta un gameplay perfettamente intelligibile e il canovaccio ludico ordito si srotola davanti agli occhi dell’homo ludens dimostrando conoscenza e sagacia da parte del team di sviluppo. I comandi sono sempre affidabili e, su PlayStation 5, l’azione di gioco non perde mai un frame, essendo sempre caratterizzata da una estrema pulizia dell’immagine, mentre l’engine muove tutto a sessanta quadri al secondo in 4K dinamici. E, deo gratias, Ubisoft ha anche pensato agli utenti multipiattaforma: Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction è infatti uno di quei titoli che abbina cross-play a cross-save e cross-progression.

Che si decida di fare una partita rapida oppure di prendere parte a una più pretenziosa e impegnativa capatina a modalità più strutturate quali Muro-a-Muro o Protocollo Maelstrom, la produzione Ubisoft si conferma interessante e galvanizzante. Se la prima delle due modalità è praticamente l’analogo dell’Horde Mode, la seconda prende concede al giocatore la possibilità di affrontare tutta una serie di missioni in un ambiente pesantemente infestato da Chimera, il potente parassita che, a livello squisitamente ludico, amplifica le capacità esprimibili dall’esercito nemico donandogli proprie mutazioni precipue, rendendo ad esempio invisibili (o semplicemente più forti) i temibili mostri che infestano le mappe di gioco.

Questa modalità consegna al giocatore anche meno risorse ma ripaga con tantissimi punti esperienza e cotillon cosmetici da poter sfoggiare sul proprio operatore preferito, rappresentando nel complesso la modalità di elezione per l’endgame. Fino a ora, perlomeno. Ubisoft infatti continua a tenere le bocche cucite rispetto alla roadmap relativa agli update che, ovviamente, coinvolgeranno Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction nel prossimo futuro. Sicuramente saranno rilasciate nuove modalità e sembra che almeno altri sei nuovi operatori siano già in cantiere. L’introduzione di ulteriori contenuti e un eventuale, continuo gettito di contenuti probabilmente decreterà il successo a lungo termine della produzione, ma sicuramente le basi su cui costruire un prodotto di lungo successo ci sono.

Rainbow Six Extraction


Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction rientra a pieno titolo nell’ambito delle entry più interessanti di sempre per il franchise Ubisoft: coinvolgente e impegnativo quanto basta, il titolo sparatutto della casa di Rayman saprà sicuramente galvanizzare tutti coloro i quali siano in cerca di un buon FPS cooperativo. 

7.5

Pro

  • Gameplay solido
  • Struttura di gioco coinvolgente
  • Tecnicamente valido

Contro

  • Molto meno divertente in solo
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