Total Annihilation: Kingdoms – Recensione Total Annihilation: Kingdoms
Cavedog cambia ambientazione
Dopo il primo Total Annihilation, i programmatori della Cavedog hanno iniziato a sviluppare il titolo che avrebbe preso il nome di Total Annihilation: Kingdoms. Considerare TA:K come un vero e proprio seguito del primo TA è sbagliato: si tratta, infatti, di un titolo che si imposta in modo nettamente diverso. Abituati alle battaglie futuristiche del primo titolo, i giocatori noteranno con piacere che in Kingdoms le cose sono cambiate radicalmente.
In Kingdoms l’ambientazione è prettamente medioevale e trova un giusto equilibrio con moltissimi elementi del genere Fantasy, usando molti stereotipi (draghi, arpie, zombie, grifoni, etc. etc.) per rendere più "comoda" l’immersione senza perdersi troppo in descrizioni di creature fantastiche mai sentite prima e inventate appositamente per questo gioco. Il risultato è un titolo giocabilissimo, che alla sua uscita ha goduto di molta popolarità e ha saputo mantenere una community attiva per diversi anni grazie alla modalità multiplayer e alla possibilità di creare nuove mappe e persino nuove unità (quest’ultima potenzialità non può essere sfruttata senza ricorrere a speciali editor, completamente separati dal gioco principale).
La guerra che flagella i quattro regni di Darien
Il gioco è ambientato nel regno di Darien, un luogo fantastico che per moltissimo tempo è stato dominato dal grande Guaracaius. Sapendo di dover passare a miglior vita, Guaracaius assegna a ciascuno dei suoi quattro figli un potere elementale ed una regione del suo regno da governare. A Elsin viene dato il potere della Terra e il regno di Aramon (abitato da umani che costruiscono grandi opere architettoniche), a Thirsha il potere del Vento e il regno di Zhon (abitato da bestie selvagge), a Kirenna il potere dell’acqua e il regno di Veruna (popolato da umani che hanno una possente flotta) e a Lokken il potere del Fuoco e il regno di Taros (popolato da demoni, esseri d’oltretomba e altre creature poco raccomandabili).
Dei quattro eredi del regno di Darien, l’unico ad avere mire espansionistiche decisamente preoccupanti è Lokken, che si serve delle sue truppe demoniache per attaccare Aramon e sottrarre diversi territori a Elsin prima che le sue forze possano riorganizzarsi. Poco dopo, Zhon invia truppe d’invasione a Veruna e, contando sul supporto di innumerevoli unità volanti, infligge danni ai porti in vista degli attacchi terrestri all’enorme arcipelago.
Una volta scoperta la polvere da sparo, Veruna crea un nuovo tipo di nave per usare i possenti cannoni contro le truppe di Zhon: è così che nasce la "Man Of War"
La guerra sarà abbastanza lunga e ricca di colpi di scena così come di svariati personaggi minori che, con le loro missioni, contribuiscono agli sforzi bellici dei loro regni in maniera significativa. La maggior parte del lavoro, in un titolo del genere che si rispetti, viene svolta dalle truppe ordinarie che sono sotto il diretto controllo del giocatore. Ben curati sono i filmati di intermezzo, caratterizzati da immagini statiche, una traccia musicale in perfetto stile medievale come sottofondo e, infine, da una voce femminile che informa il giocatore sugli sviluppi della trama: anche se apparentemente semplici, questi filmati sono perfettamente consoni all’ambiente e molte volte mostrano al giocatore i fatti narrati sotto forma di mosaici medievali anziché mostrare direttamente quello che è successo.
Giocatore super partes alle prese col Mana
Fino ad ora, nulla è stato detto sul ruolo del giocatore: c’è una guerra "incrociata" che flagella Darien, ma non è stato detto nient’altro. Ebbene, la serie di Total Annihilation può vantare un approccio "super partes" ai conflitti, dando al giocatore il compito di combattere per un regno o per un altro in base alle esigenze della trama. Prima di ogni missione, lo stemma del regno per il quale il giocatore dovrà combattere dà inizio al filmato introduttivo, nel quale la narratrice descrive la situazione e prepara il giocatore alla battaglia che di lì a poco dovrà affrontare per garantire un’immersione rapida e perfetta. Per esempio, ci si ritrova a liberare alcune isole veruniane che sono state conquistate da poco da Zhon per poi prendere parte al contrattacco che riporta le isole sotto il controllo delle bestie zhoniane. Situazioni simili si ripropongono diverse volte nel corso della campagna principale, costituita da ben 48 missioni, ma l’impostazione che Cavedog ha voluto va ben oltre il ristabilire lo status quo ante bilanciando di volta in volta quello che viene fatto dalle fazioni in conflitto.
Aramon contro Taros: umani disciplinati, aiutati da catapulte e cannoni, in lotta contro demoni di fuoco, streghe, scheletri arcieri e demoni specializzati nel corpo a corpo.
In questo modo, la campagna principale risulta essere molto lineare e le minime sfaccettature dello sviluppo della trama possono essere carpite dal giocatore con un’immersione particolare. I punti di vista rispecchiano i vari monarchi così come i loro fedeli combattenti e incoraggiano il giocatore ad avere una propria opinione sulla successione di eventi: ciò non sarebbe possibile se il giocatore venisse, tanto per fare un esempio, proiettato tra le file di Aramon e costretto a prendere parte al conflitto senza avere la più pallida idea di cosa succede a Zhon e Veruna.
Ma che meccaniche di gioco ha TA:K? Essendo un gioco di strategia basato su un mondo fantastico, di certo non ci si può aspettare nulla di convenzionale da esso. In questo titolo, infatti, è il Mana a "dettare le regole" nel corso delle varie missioni: grazie a questa imponente fonte di magia, le forze di ciascun regno possono invocare nuove unità e costruire nuovi edifici per portare a termine le loro operazioni belliche. Si tratta di un sistema semplice, intuitivo e soprattutto universale, che non varia da fazione a fazione e sostituisce a tutti gli effetti i vari tipi di risorse che umani, bestie, edifici, demoni e navi richiederebbero per essere creati e mantenuti. È da notare che non tutte le missioni prevedono l’utilizzo di Mana: specialmente all’inizio della campagna, il giocatore ha il compito di controllare un manipolo di unità senza poterle rimpiazzare in caso di perdita, e situazioni simili si ripropongono più volte nel corso della campagna, dandogli un certo spessore e contribuendo a trasmettere al giocatore l’essenza tipica dell’atmosfera fantasy.
I limiti si fanno sentire
I giochi che sono usciti diversi anni fa possono rimanere degli acquisti validi grazie a determinate peculiarità, ma per TA:K risulta molto difficile reggere il confronto. Il gioco presenta una serie di limiti che variano dal numero massimo di unità (tale da rendere impossibili battaglie epiche, anche se questo limite può essere superato con patch adeguate), all’impostazione grafica (è un 3D fittizio, molto più vicino al 2D) e al modo di spostare le unità, che talvolta risulta in un "traffico" disperato e confondente.
Il monarca di Taros, Lokken, lavora sodo per invocare le proprie forze. Ciononostante, i limiti di TA:K e l’IA delle unità non riescono a confluire in battaglie veramente epiche.
Gli scontri tendono in maniera esagerata verso le truppe armate con armi da tiro, e i combattenti corpo a corpo, il più delle volte, hanno il semplice ruolo di scudo. Con la Fog of War, ossia la nebbia che rende irrilevabili le truppe nemiche che non sono in prossimità di unità alleate, è molto facile ritrovarsi con eserciti che, dopo uno scontro, sono quasi interamente costituiti da unità con armi da tiro che hanno acquisito una certa esperienza a discapito dei loro "scudi viventi", destinati a morire in massa.
Consigliato agli appassionati
Kingdoms è un titolo che non regge il confronto coi suoi rivali attuali: essendo un compromesso tra il 2D e il 3D e avendo una serie di limiti, non può sperare di dare filo da torcere ai titoli che lo hanno seguito dopo la sua uscita. Ciononostante, grazie alla sua ammirevole giocabilità, all’impostazione della trama e al contesto fantasy-medievale in cui è ambientato, può garantire ore e ore di puro divertimento sia ai fan del genere che ai videogiocatori in cerca di qualche piacevole titolo Retro per passare del tempo riscoprendo i capolavori del passato.
Navi di Veruna all’inizio di un’operazione che prevede la riconquista di un arcipelago che è caduto nelle mani di Zhon. Missioni del genere riescono a stuzzicare l’interesse del giocatore, compensando in parte all’arretratezza del gioco.
Su internet, anche se risulta sempre più difficile, è comunque possibile trovare aggiornamenti, patch, nuove mappe e tante nuove unità con cui sbizzarrirsi. Molto interessante è l’espansione ufficiale "The Iron Forge", che aggiunge il regno di Creon ai quattro già esistenti.