Total War: Shogun 2 – Recensione Shogun 2: Total War

Per mantenere la tradizione del decennale da ricordare e festeggiare, come avvenuto con diverse situazioni videoludiche, anche la saga di Total War sceglie il modo giusto per ricordare l’inizio della sua incontrastata serie di successi: 10 anni dopo l’uscita del primo capitolo, Shogun Total War, ecco Shogun 2, strategico che migliora moltissime delle meccaniche fornite anzitempo, ma sempre ambientato nell’era Sengoku. Insomma un invito a guardare e osservare, oltre che ammirare, come la saga si sia evoluta in questi dieci anni.

Il terreno del Sol Levante

Lo scenario della nostra avventura è il Giappone feudale del sedicesimo secolo, senza sconfinare oltre il 1600 quindi, periodo durante il quale la più classica delle vicende era caratterizzata dalle numerose lotte fra i clan per l’accesso allo Shogunato, che risultava essere la più alta carica politico-militare. Il territorio che Shogun 2 ci mette a disposizione, quindi, è ulteriormente diminuito rispetto a Napoleon Total War, che tranciava ancora più il mastodontico palcoscenico di Empire Total War: in quest’ultimo, infatti, era possibile recarsi sin in America per tornare in Europa e allungarsi in Asia; in Napoleon invece, per seguire le vicende del Buonaparte, era stato reso disponibile solo il territorio europeo e nordafricano; ora, per necessità storica e per inutilità della restante parte del mondo, avremo possibilità di azione solo in Giappone. Da un lato questo potrebbe far storcere il naso, ma dall’altro potrà sicuramente soddisfare chi noterà la precisione maniacale con la quale è stato affrontato ogni particolare nipponico.


Sii uomo d’onore: merita lo Shogunato

Ogni clan, a seconda di quello che sceglierete per avviare la vostra campagna, avrà delle peculiarità decisive per la vittoria finale. La modalità di gioco, poi, verrà, come consuetudine dei recenti capitoli, meglio gestita in due sezioni diverse: ci sarà l’aspetto amministrativo e l’altro di azione in tempo reale, la battaglia appunto. Il primo riesce a migliorarsi di capitolo in capitolo, e da quando si era presentato in maniera innovativa con Empire Total War è riuscito nell’intento di innalzarsi a esperienza quasi a sé stante: la creazione di edifici, strutture, nuove fattorie e realtà atte allo sviluppo saranno tutte basate sull’accumulo di denari, scaturiti dalle razzie del vostro clan o dall’aumento delle tasse per i cittadini. Allegato al sistema di amministrazione, che risulta sempre più complesso grazie alla presenza di diplomazia e rapporti da mantenere con i clan vicini, avremo la divisione dell’albero delle tecnologie in due diverse fazioni: il Chi, che si occuperà della spiritualità, permette di incrementare lo sviluppo delle strutture, mentre il Bushido permetterà di migliorare l’aspetto militare e bellico. Ovviamente ogni decisione andrà a favorire un aspetto e denigrare l’altro, pertanto sarà premura del giocatore scegliere quale ramo preferire all’altro. La particolarità di Shogun 2 vive nella presenza degli agenti ad hoc per il mondo nipponico: geishe e ninja saranno gli agenti che si potranno arruolare per tentare l’assalto nascosto ai capi clan avversari.

Altra realtà che non poteva mancare nel titolo SEGA è rappresentato dal concetto dell’onore: siamo in Giappone d’altra parte, e in quale altro popolo l’onore è fondamentale quanto per i nipponici? Ci sarà un indicatore che sarà come una spada di Damocle sulla testa del vostro capo clan e aumenterà e diminuirà a seconda delle vostre azioni. Il venir meno ad alleanze, il favorire altri capi clan con i quali vi siete dimostrati diplomatici e il mantenere un aspetto sobrio anche con i vostri cittadini vi permetterà di mantenere tale indicatore su buoni livelli. Tale concetto può essere ripreso anche nel prebattaglia: infatti, rifacendosi a canoni solidificati nei capitoli precedenti, il generale, prima dell’inizio della battaglia in tempo reale, avrà modo di tenere un discorso, rigorosamente in giapponese e sottotitolato, ai proprio uomini: tale discorso può andare sia a buon fine che non sortire alcun effetto. Saranno riproposte anche le battaglie notturne oltre che le battaglie navali, che però non riescono a sortire un effetto innovativo come lo furono in un primo momento con Empire Total War.

Trova il tuo alleato

Shogun 2, oltre ad offrire una sontuosa campagna in single player, metterà il videogiocatore in condizione di poter affrontare anche un’ottima realtà multiplayer: saranno offerte non solo le classiche sfide tra diversi Daimyo, ma anche la possibilità di affrontare la campagna in cooperativa. La più grande delle novità di quest’aspetto è però rappresentata dalla possibilità di migliorare il vostro generale a seconda dei punti esperienza guadagnati in modalità multiplayer: in una vera e propria modalità carriera, anche se usati in maniera impropria, avrete modo di migliorare il vostro avatar con ben 28 specifiche diverse scegliendo le caratteristiche, le skill, che meglio pensate possano influire sul vostro modo di giocare. Inoltre avrete la possibilità di migliorare la vostra protesi digitale tramite piacevoli sistemi di equipaggiamento, con armature o altre bardature ottenibili al conseguimento di un obiettivo o droppandole, ottenendole dagli avversari in battaglie casuali. La modalità multiplayer, a differenza di quanto accadeva con Empire e Napoleon, offre meno truppe da disporre così da rendere meno difficile lo schieramento: questo da una parte annulla la competizione tra giocatori, ma dall’altra rende meno frustrante la battaglia.


La Sengoku non è mai stata così bella

Napoleone, nel suo celebre trailer di apertura di Napoleon Total War, vi aveva fatto venire la pelle d’oca? È pur giusto e state sicuri che non vi ricapiterà qualcosa del genere, ma state pur certi che a livello grafico Shogun 2 non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori. I modelli di tutti i soldati hanno un totale di 52 articolazioni, che rappresentano il 25% in più dei modelli precedenti a Shogun 2. Inoltre, tutte le animazioni, e quindi le articolazioni, sono state realizzate tramite il sistema di motion capture, facendosi aiutare da esperti di arti marziali della British Kendo Association. Aggiungiamo anche che il rumore delle armi non è prodotto in casa, ma registrato dallo stridio di vere armi dell’epoca Sengoku. La colonna sonora è stata affidata a Jeff Van Dyck, autore di tutte quelle della serie Total War precedenti a Medieval 2. Immancabili poi le citazioni di alto livello poste a piè di schermo durante i momenti di caricamento. Se volete una nota negativa, però, non temete perché possiamo trovarla: non tutti i computer saranno capaci di supportare tale capolavoro tecnico.

Shogun 2 Total War recupera diverse delle meccaniche che hanno dato vita alla saga e le migliora sotto tutti gli aspetti: persino facendo un paragone con Empire Total War, l’ultimo colosso della saga in ordine cronologico, notiamo grandi migliorie. Un prodotto che per gli appassionati non deve mancare e che viene fornito anche in una Collector’s Edition di grande spessore che contiene una miniatura del Daimyo in tutto il suo fascino. Un’esperienza unica che non fa altro che aumentare l’attesa per il prossimo capitolo, di cui ancora non si hanno notizie, ma per il quale siamo sicuri che si tratterà di un ulteriore nuovo successo.

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